Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo.
Torna l'appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni
giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel
2017.
foto di Federico Canullo |
Il tutto incominciò quel giorno in cui in una fetta di deserto, nella solitudine del Sahara, sognai di essere schiacciato da un gran masso di granito sotto il quale mi ero addormentato per riposare.
Fui condotto dinanzi al giudizio di Dio, e fui giudicato sull'amore: nient'altro.Una coperta negata ad un povero mi spedì in purgatorio e là capii che per uscirne avrei dovuto fare un atto di amore perfetto cioé un atto della stessa natura dell'amore di Gesù.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 83; 10 marzo - Attendere)
Non mi sentii capace. [...]
Non sono capace di perfetto amore, non ho la forza di seguire Gesù sul Calvario.
Ma è possibile che io mi senta capace? E se mi sentissi capaci, se mi sentissi forte, non sarei forse peggiore di quel che sono? [...]
Se dipenderà solo da me non sarò mai capace!
Deve compiersi un fatto, un passaggio; deve scoccare un lampo, deve venire qualcuno, deve prodursi qualcosa onde... divenire capace.
Ma io non potrò mai scoprirlo, mai anticiparlo, mai prevederlo!
Devo solo attendere pregando, amando, piangendo, supplicando.
Questa è la posizione dell'uomo sulla terra.
Dio, che è Dio dell'impossibile, verrà all'improvviso e toccando la mia anima mi renderà capace di seguirlo là dove lui ha stabilito di condurmi, come il ladrone in quel pomeriggio del venerdì santo.
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