domenica 25 febbraio 2018

Pietre vive

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

L'appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di  Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
La spiritualità dei laici non deve essere una brutta o bella copia di quella dei sacerdoti, ma un'altra cosa, autentica e genuina in sé, vera dinanzi a Dio. [...]
Esiste per il battezzato un vero ed autentico sacerdozio, ben diverso naturalmente dal sacerdozio conferito dal sacramento dell'Ordine, ma un sacerdozio reale che pone il laico in faccia alla creazione per interpretarla, vivificarla, liberarla, rappresentarla.
Io penso che troppo poco è stato sviluppato in questi ultimi secoli il concetto di sacerdozio regale di cui parla san Pietro nella sua lettera ai cristiani (1Pt. 2, 5) e ciò ha creato in fondo l'aridità che noi sentiamo nel trattare l'argomento dell'apostolato dei laici e - direi di più - della posizione dei laici nella Chiesa.
Non sentendo parlare di queste cose, il giorno in cui il laico vuol diventare "buono" finirà per imitare il parroco che gli sta difronte e che sente "spiritualmente più avanti" di lui e diventerà mezzo laico e mezzo prete ad edificazione dei buoni parrocchiani, ma non certo di coloro che ne hanno più bisogno, i "lontani".
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 66; 23 febbraio - Pietre vive)

venerdì 23 febbraio 2018

Come si vota il 4 marzo?

In dialogo sulla legge elettorale.

Nel baillame che sta accompagnando gli ultimi scampoli di campagna elettorale sembra quasi che ci si sia dimenticati dei tanti ragazzi che il prossimo 4 marzo per la prima volta si recheranno alle urne per confrontarsi con il proprio diritto/dovere di elettori. 
Anche come associazione ci sentiamo interpellati da questo passaggio delicato della vita civile del nostro paese ed avvertiamo l'urgenza di mettere in condizioni tutti di comprendere non solo l'innegabile valore di un gesto che costituisce la condizione di "cittadino", ma anche le modalità parzialmente inedite con cui lo stesso oggi può essere fatto a seguito della recente approvazione della riforma da parte del Parlamento.
Un compito quindi cui la Presidenza Diocesana non intende certo sottrarsi ma anzi, grazie al prezioso e competente contributo del prof. Giuseppe Laneve, docente di diritto costituzionale all'Università di Macerata, ed in collaborazione con la Presidenza Diocesana di Fermo e con il gruppo FUCI "Leopoldo Elia" di Macerata, vuole trasformare in occasione di formazione per i giovani, ma anche per gli adulti, martedì 27 febbraio alle ore 21:15 presso la sala padre Matteo Ricci in piazza Strambi 4 a Macerata.
Un servizio non solo agli aderenti ma a tutta la comunità civile secondo l'invito rivolto dal presidente nazionale Matteo Truffelli all'intera associazione chiamata a "contribuire ad accompagnare il percorso che condurrà al voto".

domenica 18 febbraio 2018

Nella realtà della vita


Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di  Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Nazareth è l'ultimo posto.
Gesù a Nazareth ci ha insegnato a vivere da santi tutte le ore del giorno. Tutte le ore del giorno sono valide e capaci di contenere l'ispirazione divina  la volontà del Padre, la contemplazione della preghiera: la santità, insomma. Tutte le ore del giorno sono sante; basta viverle come Gesù ci ha insegnato a viverle.
E per questo non è nemmeno indispensabile chiudersi in un convento o stabilire per la nostra vita orari strani. Basta accettare la realtà della vita. Il lavoro è una di queste realtà, la maternità, l'educazione dei figli, la famiglia con tutti i suoi impegni è un'altra di queste realtà.
Queste realtà devono essere santificate.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 64; 21 febbraio - Nella realtà della vita)

domenica 11 febbraio 2018

Non a prezzo di cose effimere

Per Quaresima l’Azione Cattolica invita alla Lectio divina
di Simone Baroncia


Nel messaggio per la Quaresima papa Francesco ha scritto che essa è un cammino che permette al credente di rimettere al centro della vita le cose importanti, invitando all’ascolto della Parola di Dio: “Nella notte di Pasqua rivivremo il suggestivo rito dell’accensione del cero pasquale: attinta dal ‘fuoco nuovo’, la luce a poco a poco scaccerà il buio e rischiarerà l’assemblea liturgica. ‘La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito’, affinché tutti possiamo rivivere l’esperienza dei discepoli di Emmaus: ascoltare la parola del Signore e nutrirci del Pane eucaristico consentirà al nostro cuore di tornare ad ardere di fede, speranza e carità”. 
Partendo da questo invito l’Azione Cattolica diocesana offre la possibilità nella prima domenica di Quaresima, ‘momento forte’ della Chiesa, dell’ascolto della Parola di Dio, raccontata da padre Giovanni Frigerio, domenica 18 febbraio alle ore 15 presso l’ ‘Aula Verde’ dell’Abbazia di Fiastra
La ‘Lectio Divina’ prende lo spunto dalla Prima Lettera di san Pietro apostolo, che annuncia al mondo la realtà cristiana: “Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi. E voi per opera sua credete in Dio, che l'ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in Dio”. 
Nella lettera san Pietro si è rivolto agli ‘uditori’ del proprio tempo, chiedendo di non perdere la speranza: “I cristiani, grazie alla speranza che vive in loro e in cui sono coinvolti, anticipano il futuro e lo rendono manifesto con il loro stile di vita già nel tempo presente. Vivere la speranza per il cristiano significa dare continuità nella propria vita alla morte e risurrezione di Cristo, a ciò che esse hanno incominciato e che continuano in noi”, come ha affermato san Beda il Venerabile. 
Quindi l’invito a partecipare alla Lectio divina (come preghiera) è il modo iniziale con cui la Chiesa sprona il credente a fare una ‘conversione’ del proprio stile di vita, come ha scritto ancora papa Francesco: “Se vediamo nel nostro intimo e attorno a noi i segnali appena descritti, ecco che la Chiesa, nostra madre e maestra, assieme alla medicina, a volte amara, della verità, ci offre in questo tempo di Quaresima il dolce rimedio della preghiera, dell’elemosina e del digiuno. Dedicando più tempo alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita”.

sabato 10 febbraio 2018

Piccoli fratelli e sorelle ...

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

L'appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di  Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
... I tempi sono diventati veramente duri e non è facile restare fedeli.
Vi immagino al ritorno dal lavoro sul metrò o a piedi tra la folla. Vi immagino seduti al tavolino nella vostra cameramentre fuori si accendono le luci della notte e vi riposate dalle fatiche del giorno.
Mi fa bene pensarmi unito a voi, ideale famiglia che la Bibbia chiama "popolo di Dio" e che, sparsi nel mondo intero, condividete con me la stessa fede e vi appellate alla stessa speranza.
Essi sono i testimoni dell'Invisibile, i credenti nel Dio unico, gli adoratori dello Spirito, i partigiani del Regno dei cieli, coloro che attedono nel deserto della città il ritorno del Cristo, sussurrando, come i primi cristiani: "Maranathà - Vieni, Signore Gesù!".
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 48; 5 febbraio - Piccoli fratelli e piccole sorelle di Gesù)

venerdì 9 febbraio 2018

#lucidamacerata

L’Azione Cattolica diocesana sostiene l’iniziativa promossa dal nostro Vescovo per domani 10 Febbraio. 

Davvero in questo momento non è necessario manifestare contro, è necessario riflettere e ascoltare questi fatti e queste persone che ci interpellano. 
Per farlo e per cercare una luce diversa sulla storia proponiamo di fermarsi a pensare e pregare, accendere una luce e metterla alle nostre finestre virtuali sul mondo. (#lucidamacerata). 
Davvero il razzismo, la paura, lo scoraggiamento sembrano impadronirsi della nostra gente, a noi spetta dire che non è così. 
Quando si è al buio basta accendere una piccola luce per tornare a orientarsi. 
Cogliamo l’occasione per pregare per chi è credente, per riflettere per chi non lo è, per tornare ad avere fiducia nell’uomo in ogni caso.

lunedì 5 febbraio 2018

Macerata è ancora la città della pace

Comunicato stampa sui fatti della scorsa settimana.
Presidenza Diocesana di Azione Cattolica

Sabato 3 Febbraio, ore 12.00, Macerata, i bambini sono chiusi nelle scuole, le persone impaurite si rifugiano nei negozi, qualcuno sta sparando alle persone di colore.
La Presidenza e gli educatori di Azione Cattolica della Diocesi di Macerata meditano di rimandare la Festa della Pace in programma nel pomeriggio a Tolentino. Il peggio passa ed ecco che con coraggio circa duecento ragazzi dell’ACR della diocesi decidono di trovarsi a festeggiare la Pace, nonostante i fatti drammatici delle ultime ore.
La pace ha bisogno di uomini, donne e bambini coraggiosi; oggi più che mai solo le azioni di uomini di buona volontà, che non si tirano indietro, possono costruire la pace.
Serve coraggio per non mettere la testa sotto la sabbia e guardare al vuoto e al disagio di Pamela e dei nostri giovani che non riescono a dare senso alla vita. La droga, lo sballo, il buttarsi via, nascono dal vuoto di senso e dalla paura che così non bastiamo, dalla paura di affrontare la sofferenza presente in ogni vita.
Serve coraggio per non erigere muri di fronte a chi è diverso, e serve ancora più coraggio per aprirsi allo straniero, conoscere, imparare e voler bene.
Come si fa ad affrontare la complessità in cui viviamo? Non siamo più attrezzati per affrontare il vorticoso mutare del nostro mondo, abbiamo perso i vitali legami con le nostre radici nell’illusione di poterci fare da sé. Di fronte a dei fatti incomprensibili - l’inaccettabile e terribile fine di una ragazza di 18 anni come Pamela e l’orrore della folle corsa da far west di Luca - non siamo in grado di dire parole che possano restituire un senso a un tempo che sembra averlo perso. La complessità esige tempo, per essere compresa, pazienza, per essere metabolizzata, coraggio, per costruire una riposta condivisa e condivisibile. È faticoso, ma necessario.
Proprio per questo la festa è stata un’occasione per provare a guardare questa complessità con uno sguardo non superficiale, perché si impara fin da piccoli a non fermarsi alle apparenze.
Ad uno sguardo attento le immagini di questi giorni svelano quali siano i terreni su cui ognuno di noi può lavorare, urgono occasioni e motivi di senso e apertura e fiducia nell’uomo.
Per questa comunità lo sguardo però non è sufficiente, a chi ha ruoli di responsabilità - magistrati, politici, amministratori – spetta il compito di giudicare e compiere le necessarie scelte per restituire alla nostra città quel volto accogliente che è sempre stato il suo migliore biglietto da visita.
A tutti i cittadini il compito di non far prevalere la paura e di riprendere il faticoso cammino educativo - alla legalità, all’accoglienza, alla fraternità - per ricucire la trama sfilacciata del tessuto di questa nostra provata comunità.
La festa della Pace di sabato ci ha consegnato una narrazione diversa e piena di speranza: duecento ragazzi con i loro genitori ed educatori, disposti a (ri)mettersi subito in cammino per vincere la paura e costruire la Pace, alberi che crescono e non fanno rumore.

domenica 4 febbraio 2018

A tu per tu

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di  Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Anche l'uomo è un Assoluto, mi ripetevo tutte le volte che qualcuno veniva in fraternità ... a distrarmi dalla mia preghiera.
Forse pregare significa soltanto restare in ginocchio?
Poteva essere così comodo in certi duri momenti.
Capii allora in modo nuovo che anche la preghiera può diventare una fuga. Sì, una fuga dalla realtà.
Anche l'uomo è un Assoluto e devi cercarlo, amarlo, servirlo come cerchi, ami e servi Iddio.
Gesù non ha lasciato dubbi su questa marcia inesorabile vero le sue dimensioni, quella verticale e quella orizzontale.
Più ti avvicini a Lui salendo sul versante della contemplazione, più dilata la tua sete di amore verso gli uomini sul versante dell'azione.
La perfezione dell'uomo sulla terra è la sintesi contemporanea, reale, vitale dell'amore di Dio e dell'amore del prossimo.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 45; 2 febbraio - A tu per tu)