giovedì 30 maggio 2019

C'è ancora tempo per accogliere, scatta!

Prorogata al 20 giugno la scadenza del concorso fotografico!

In questo nostro tempo affannato, sempre più viviamo rincorsi dalle lancette dell'orologio, anche se sempre più difficilmente ne portiamo al polso uno, ed il timore di "non fare in tempo" è un sentimento condiviso da tanti, se non da tutti.
Siamo invece convinti che alcune questioni non possano soggiacere alla tirannia della fretta, specialmente quando si ha a che fare con la vita e la sensibilità delle persone.
Non si tratta di fare un pur attraente elogio della lentezza, quanto riconoscere il bisogno di assaporare pienamente le relazioni che viviamo, abbandonare la superficialità di un "tweet" o un "post" per scendere in profondità con il dialogo dell' "a tu per tu".
Il tema dell'accoglienza è senza dubbio una di tali "questioni". Una tematica che non si può liquidare in un attimo, anche se affrontata con lo strumento della fotografia: un confronto sull'accogliere tramite immagini, esige un tempo sufficiente all'elaborazione di un percorso in cui lo "scatto" ne sia solo l'esito finale.
Ecco allora che il comitato organizzatore del Concorso Fotografico "Ascolta: scatta l'Accoglienza!" ha deciso di darsi ancora un po' di tempo, spostando la scadenza per l'invio delle fotografie a tutto il 20 giugno 2019.
Se per aprire una ferita, una lacerazione nel tessuto delle nostre comunità, basta un'attimo, l'azione inconsulta di un singolo uomo, ben più lunga e faticosa è la strada da percorrere per chi vuole assumere l'onere di riannodare i fili di trama e ordito, ricostruendo la bellezza del disegno sul tessuto civile ed ecclesiale delle nostre città.
Un onere cui si può far fronte solo insieme, superando falsi pudori ("ma io non sono capace..."), e generosamente; con la consapevolezza che se non si è felici ove ci si trova a vivere, difficilmente lo si potrà essere altrove.
Quindi, ASCOLTATE E SCATTATE! E poi inviate le vostre fotografie sull'accoglienza, con le modalità indicate nell'apposita sezione di questo blog!

domenica 26 maggio 2019

Tempo di Apocalisse

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
La fede oggi è difficile. È un indiscusso segno dei nostri tempi. La caduta delle culture l'ha resa nuda, il trapasso di civiltà l'ha fatta dolorosa. Direi che è giunto un tempo in cui Dio lo scopriamo più facilmente nel suo negativo. Di solito di Dio non udiamo la melodia quando sussurra, ma rabbrividiamo quando tace.
L'uomo si sente solo anche perché le Chiese sono state colte di sorpresa e sovente, prese dallo spavento, credono di salvarsi guardando al passato invece di marciare verso la novità di Dio con la confidenza di bimbi. È tempo di Apocalisse e raramente come oggi libro di Giovanni è un buon testo per pregare. [...]
Ma dove l'Apocalisse può davvero essere il testo più illuminante per i giorni che viviamo è nell'atteggiamento di attesa del Dio che viene, del Cristo che torna. "Maranà tha!", pregava la comunità di San Giovanni ad Efeso. Vieni, Signore Gesù, vieni! [...]
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 167; 30 maggio - Nella sua dimora)

lunedì 20 maggio 2019

Accogliere, voce del verbo "ascoltare"

Si avvicina la scadenza del concorso "Ascolta: scatta l'Accoglienza"

La campagna elettorale, oramai quasi al termine, ci sta restituendo l'immagine di un paese sempre più incattivito e dallo sguardo calamitato sul proprio ombelico. 
L'Europa invece è un sogno "estroverso" - come ci siamo detti col giornalista Gianni Borsa lo scorso 27 aprile - che ci ha messo al riparo da guerre più o meno calde per oltre 70 anni nel nostro continente, una narrazione che però ha bisogno di essere rinnovata proprio a partire dalla concretezza del quotidiano delle persone.
E nel quotidiano siamo consapevoli di vivere una realtà diversa da quella descritta dai media o emergente dai social network, in cui lo scambiarsi di uno sguardo negli occhi dell'altro pone al riparo da ogni facile semplificazione, esaltando l'umanità che non solo non è ancora morta nelle nostre città, ma anzi si nutre di tanti piccoli gesti preziosi di accoglienza e solidarietà.
Sono le idee che hanno spinto l'Azione Cattolica diocesana, con il patrocinio del comune di Macerata, a promuovere il Concorso Fotografico "ASCOLTA: SCATTA L'ACCOGLIENZA" (leggi qui di più!), la cui scadenza per l'invio delle immagini da proporre è fissata per il prossimo 31 maggio: il tentativo di mettere in luce attraverso le immagini il bene silenzioso che si diffonde nelle nostre città ricucendo, anche se spesso con fatica, il tessuto lacerato della comunità civile.
L'invito è allora a partecipare, senza paura, inviando fino ad un massimo di 5 scatti originali allegando una didascalia con le modalità indicate nel regolamento. Affrettatevi!!

domenica 19 maggio 2019

Senza vedere

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Cos'hai provato Maria quando quando la Maddalena ti ha detto di aver visto Gesù nel giardino?
E quando Pietro e GIovanni vennero a te, correndo, per raccontarti come avevano visto la tomba vuota?
Cos'è capitato in quei giorni?
Cosa significa credere che Cristo è risorto dai morti?
E tu l'hai rivisto in quei giorni? Perché il Vangelo non parla di te? Ed eri la più interessata. Perché non è apparso a te? [...]
Tu non avevi bisogno di vedere per credere. Tu credevi al tuo figlio risorto e ti bastava.
Credere alla risurrezione di Gesù significa credere senza vedere [...]
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 154; 17 maggio - Senza vedere)

domenica 12 maggio 2019

Non è facile credere

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
[...] Non è facile credere, è più facile ragionare.
Non è facile accettare il mistero che ti supera sempre e che allarga sempre i limiti della tua povertà!
Povera Maria! È stato semplice concepirlo nella carne, estremamente pùimpegnativo confepirlo nella fede! Quale cammino!
Eppure non ne esiste altro. Non c'è altra scelta. [...]
Se credere è difficile, non credere è morte certa. Se sperare contro ogni speranza è eroico, il non sperare è angoscia mortale. Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 152; 15 maggio - Accettare il mistero)

domenica 5 maggio 2019

Al di là delle cose

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Il nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Torna indietro, indietro nel tempo e immaginati nel seno di tua madre.
Chiuso nelle sue viscere, con le mani, coi piedi, col tuo essere puoi toccare tua madre. Tu la percepisci, la senti, la tocchi ma non la vedi.
Non è ancora il tempo.
Puoi dubitare di essa, della sua presenza, del suo essere? Eppure non la vedi.
Il ventre di tua madre è la tua Genesi, e nella Genesi ci sono molte cose che bisogna accettare senza capire. E ciò che illumina la Genesi è solo la vede che è l'occhio della realtà che tu non puoi vedere e la speranza che è la certezza di venire alla luce quando sarà l'ora.
Nella Genesi hai mille e mille maniere di sentire la presenza di chi ti sta generando, ma devi accettare il tuo limite che è la tua stessa immaturità inesorabile legata alle stagioni del tempo che non è tuo e di cui sei figlio.
Verrà il tempo! [...]
Noi viviamo nel ventre delle cose, nel ventre della storia, nel ventre del contingente, nella dinamica del divenire. Solo l'Apocalisse ci aprirà alla fine dei tempi la visione della Trascendenza divina, l'aldilà delle cose, e allora vedremo Dio faccia a faccia.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 134; 4 maggio - Vedere al di là delle cose)