domenica 30 maggio 2021

Contraddizioni e compromessi

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo.


Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.

È così difficile credere radicalmente all'azione di Dio nelle cose del mondo! Ed è, penso, la tentazione più frequente e prolungata a cui siamo sottoposti su questa povera terra. [...] 
Questa è la storia di sempre, storia di Israele e storia nostra.
Anche noi crediamo in Dio e lo preghiamo; ma poi ci convinciamo che sono i grandi predicatori a convertire le anime; e riduciamo la nostra preghiera per l'estensione del Regno a un qualche cosa di futile, come la petizione ad un ufficio da cui non speriamo quasi nulla.
Così, sotto un cielo strano, in una penombra irreale di fede e di sentimentalismo, in una equidistanza tra Dio e il mondo, trascorre la nostra povera vita religiosa mescolata di preghiere, di contraddizioni e di compromessi.

(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 164; 27 maggio - Dio solo) 

giovedì 27 maggio 2021

Buon lavoro Giuseppe!

La CEI nomina il nuovo presidente nazionale di A.C.

Alla fine di questo lunghissimo - stavolta il Covid ci ha fatto davvero attendere! - cammino di discernimento e democrazia, il Consiglio Permanente della C.E.I. ha nominato il nuovo presidente nazionale dell'Azione Cattolica, scegliendolo all’interno della terna di nomi che il nuovo consiglio nazionale ha indicato dopo la conclusione della XVII Assemblea nazionale.
Si tratta di Giuseppe Notarstefano, cinquantunenne siciliano, ricercatore di statistica economica e attualmente docente alla sede palermitana dell’Università Lumsa.
Da sempre in associazione, è stato più volte impegnato in ruoli di servizio: dal 1999 al 2005, responsabile nazionale dell’Acr, componente del Centro studi di Ac, membro del Consiglio scientifico dell’Istituto “Vittorio Bachelet”, Consigliere nazionale per il settore Adulti e dal 2014 vicepresidente nazionale Ac per il settore Adulti.
Fin dalle sue prime parole, traspare tutto l'amore per l'associazione percepita come luogo di relazioni feconde e seme nella realtà ecclesiale e civile del nostro paese.
La nostra associazione diocesana gli è particolarmente grata per il suo prezioso contributo in uno degli ultimi appuntamenti pubblici prima del diffondersi dell'epidemia, nella lectio di inizio avvento 2019, domenica 1 dicembre 2019 al Centro di Ascolto e di Prima Accoglienza in rampa Zara a Macerata, quando guidò una meditazione sul brano del vangelo di Matteo (Mt 25,40) dal titolo "Abitare da credenti la città".
Con questi sentimenti, nella gioia che una simile notizia trasmette ogni volta, mentre rivolgiamo ancora un grazie al proficuo cammino di Matteo Truffelli alla guida dell'A.C. per sette anni, auguriamo a Giuseppe, assicurandogli fin d'ora l'accompagnamento nella preghiera, un buon lavoro a servizio della Chiesa nell'associazione.

domenica 23 maggio 2021

La saggezza di non dire tutto

La riflessione per questa Pentecoste 2021
di don Gianluca Zurra (assistente nazionale AC giovani)

In questa Pentecoste ci lasciamo guidare nella riflessione dalle parole di don Gianluca Zurra, assistente giovani di AC, che ci restituiscono tutta la responsabilità della nostra fede.
 
Soddisfare tutti i bisogni, semplificare, rispondere a tutte le domande, risolvere subito ogni tipo di problema: sembra questo il comandamento più ricorrente. Viceversa, lasciare aperte le domande, suscitare la ricerca, coinvolgere la fatica della libertà e della responsabilità appare sconveniente, quasi una mancanza.
Ci scordiamo, però, che sono i dittatori a voler chiudere gli interrogativi, sono i padri paternalisti e le madri chiocce a togliere ogni fatica ai propri figli, spegnendo in questo modo i loro desideri e mortificandone la dignità.
La mania di avere tutto sotto controllo, di dire tutto senza scarti, ha prodotto la torre di Babele e non certo un mondo più abitabile e più umano.
Alla fine della sua vita terrena, durante l’ultima cena con i suoi, Gesù non dice tutto, non chiude tutti i discorsi, non blocca il cammino, non soddisfa bisogni: riapre la storia promettendo lo Spirito, perché sia l’imprevedibile discernimento dei discepoli a scoprire ciò che potrà essere compreso e sopportato non subito, ma più avanti. Questo significa essere veri maestri, guide sagge, che non si sostituiscono al discepolo strumentalizzandolo, ma rinunciano a voler dire tutto, rendendo così possibile la ricerca e il coinvolgimento responsabile dell’altro.
La Pentecoste è un’esperienza di radicale apertura, non di soluzione magica e dittatoriale tipica del padre padrone, che tiene sotto di sé i suoi figli con la pretesa di pronunciarsi in anticipo su tutto ciò che avverrà. Dio non ti dice tutto, perché non è il faraone; a meno di tanto non rispetterebbe il faticoso lavoro della tua libertà, delle decisioni quotidiane tramite cui la tua vita prende forma.
Non aspettarti mai che qualcuno faccia le cose al tuo posto, ma inizia sempre facendo la tua parte; diffida di chi vuole risolverti velocemente i problemi semplificando tutto, ricordando che se le cose che fai non sono accompagnate da una sana fatica, probabilmente non sono davvero tue, non sono divenute parte di te, se non per pura imitazione esteriore.
Gesù è molto attento a questo particolare e per tale motivo è davvero il Signore: non occupa tutto lo spazio, ma dona lo Spirito, rivelando che per il futuro di ciascuno di noi c’è qualcosa che lui stesso non può dire, né anticipare al posto nostro, ma che potrà nascere soltanto attraverso la nostra creatività nel metterci in ascolto di Lui.
D’altronde, la prima chiesa non ha costruito una torre, fredda, tutta uguale, segno di omologazione e di potere deresponsabilizzante; è nata invece nelle case, tra le strade, dove nulla si risolve facilmente, dove le lingue sono molteplici e l’impegno della fraternità diventa l’unica strada di umanizzazione. Mai come oggi abbiamo bisogno della saggezza evangelica di non dire tutto, di fidarci di ciò che ancora non possiamo sapere, rinunciando alla sicurezza delle torri e riedificando luoghi forse meno perfetti, più alla portata, ma per questo più aperti e ospitali secondo lo Spirito del Signore Gesù.

venerdì 21 maggio 2021

Una speranza ostinata

Torna a riunirsi in presenza il consiglio diocesano di AC

Giovedì 20 maggio, alle ore 20:00, è tornato a riunirsi in presenza il consiglio diocesano di A.C., dopo la lunga pausa forzata a causa del Covid.
Accolti nel salone della parrocchia Buon Pastore di Macerata, educatori ACR, giovani e adulti eletti nell'assemblea diocesana dello scorso 5 settembre si sono
incontrati insieme con i presidenti parrocchiali per tracciare le piste di lavoro per i prossimi mesi, lasciandosi ispirare dalle preziose suggestioni della XVII assemblea nazionale, svoltasi per a prima volta interamente online, ma non per questo meno significativa.
Ricordando nella preghiera iniziale l'assistente unitario, don Luigi convalescente dopo un lungo periodo di cura, il consiglio ha provato a riflettere sulle belle iniziative  che, nonostante le difficoltà del momento, ogni associazione parrocchiale ha saputo portare avanti per continuare ad essere lievito nella comunità ecclesiale e civile.
Anche la possibilità, tramite le piattaforme digitali, di condividere l'incontro con chi, per ragioni di studio o lavoro, non poteva essere presente costituisce un importante acquisizione per l'associazione tutta che, non solo si è fatta spaventare dalle cautele imposte dall'epidemia ma anzi ha saputo abitare il mondo digitale in modo significativo.
L'incontro si è concluso scrivendo ciascuno una "cartolina" al vescovo in risposta all'invito formulato sulla sua recente lettera pastorale ad essere sempre più missionari in attesa di poerne parlare di persona in una prossima occasione.

domenica 16 maggio 2021

Come persona

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo.


Torna l'appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.

L'esistenza di Dio è evidente a chi ne sente i passi.
Ma è evidente per chi è semplice, per chi è buono per chi è vero.
E noi purtroppo non siamo più semplici, non siamo più buoni, non siamo più veri.
Non essere semplici, non esser buoni, non esser veri significa essere peccatori.
Dio non è evidente al peccatore. [...]
È un Dio che va, che viene nella tua esistenza, che compare, che scompare e che soprattutto tu non riesci mai a localizzare o afferrare.
È ancora nascosto in una storia non pronunciata, in un germe non schiuso.
Poi viene una grande ora, un passaggio,un immenso salto di qualità, una cosa veramente nuova, un'ora veramente "ora".
È l'ora di Dio; la pienezza dei tempi.
È il passaggio al Dio della fede.
Non si presenta più come un simbolo, come immagine, come ragionamento, cme bellezza, come estetica, come numero, come spazio, come sentimento; si presenta come persona.

(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 159; 22 maggio - In parabole e simboli)