giovedì 31 dicembre 2020

In principio

Gli auguri di buon anno dall'AC!

Dalla parrocchia Santa Famiglia una riflessione per gli auguri di buon anno.

sabato 26 dicembre 2020

Salvatore

Gli auguri di buon Natale dall'AC!

Dalla parrocchia Santa Famiglia di Tolentino una riflessione per il Natale.

venerdì 25 dicembre 2020

Natale, qui e ora.

In quei giorni ... (Lc 2,1)

dalla Presidenza Diocesana di A.C.

Le paure e le insofferenze - che pure sono paure, ancorché mascherate - di questi giorni, non possono modificare in alcuna maniera l'evento di cui facciamo ancora una volta memoria, né possono diminuire la gioia che l'incontro con la fragilità di un Dio che si fa bambino restituisce anche al più distratto "consumatore", al più convinto individualista.
Il Signore che viene attende l'uomo, anche quello che non ha atteso, anche quello distratto dall'affannosa ricerca di una inarrivabile sicurezza, per donare uno sguardo comprensivo, una carezza gratuita, un abbraccio che restituisca dignità.
Anche in questi giorni, come in quelli di Betlemme, ormai così lontani da noi, è Natale, e possiamo alzare gli occhi e tornare a sperare il futuro, quello che ci è dato in dono di costruire.
E allora buon Natale di speranza!

giovedì 24 dicembre 2020

Benedictus

Novena di Natale #ACasa - giorno 8

Il video della nona pillola di spiritualità in preparazione al Natale 2020, ascoltabile sulle frequenze di radio Nuova Macerata dalle ore 17:15.
Riflettiamo sul brano del vangelo di San Luca (Lc 1, 67-69).


Per chi vuole ecco il testo da leggere e scaricare.

mercoledì 23 dicembre 2020

Si chiamerà Giovanni

Novena di Natale #ACasa - giorno 8

Il video della ottava pillola di spiritualità in preparazione al Natale 2020, ascoltabile sulle frequenze di radio Nuova Macerata dalle ore 17:15.
Riflettiamo sul brano del vangelo di San Luca (Lc 1, 57-66).


Per chi vuole ecco il testo da leggere e scaricare.

martedì 22 dicembre 2020

Magnificat

Novena di Natale #ACasa - giorno 7

Il video della settima pillola di spiritualità in preparazione al Natale 2020, ascoltabile sulle frequenze di radio Nuova Macerata dalle ore 17:15.
Riflettiamo sul brano del vangelo di San Luca (Lc 1, 46-55).


Per chi vuole ecco il testo da leggere e scaricare.

lunedì 21 dicembre 2020

Beata colei che ha creduto

Novena di Natale #ACasa - giorno 6

Il video della sesta pillola di spiritualità in preparazione al Natale 2020, ascoltabile sulle frequenze di radio Nuova Macerata dalle ore 17:15.
Riflettiamo sul brano del vangelo di San Luca (Lc 1, 39-45). 

Per chi vuole ecco il testo da leggere e scaricare.

domenica 20 dicembre 2020

L'Annunciazione

Novena di Natale #ACasa - giorno 5

Il video della quinta pillola di spiritualità in preparazione al Natale 2020, ascoltabile sulle frequenze di radio Nuova Macerata dalle ore 17:15.
Riflettiamo sul brano del vangelo di San Luca (Lc 1, 26-38). 

Per chi vuole ecco il testo da leggere e scaricare.

sabato 19 dicembre 2020

Non temere

Novena di Natale #ACasa - giorno 4

Il video della quarta pillola di spiritualità in preparazione al Natale 2020, ascoltabile sulle frequenze di radio Nuova Macerata dalle ore 17:15.
Riflettiamo sul brano del vangelo di San Luca (Lc 1, 5-25).


Per chi vuole ecco il testo da leggere e scaricare.

Grazia

Le Parole dell'Avvento - 04 - Grazia

Dalla parrocchia Santa Famiglia di Tolentino un sussisio per questo Avvento 2020, un appuntamento ogni settimana in preparazione al Natale.

venerdì 18 dicembre 2020

San Giuseppe uomo dei sogni

Novena di Natale #ACasa - giorno 3

Il video della terza pillola di spiritualità in preparazione al Natale 2020, ascoltabile sulle frequenze di radio Nuova Macerata dalle ore 17:15.
Riflettiamo sul brano del vangelo di San Matteo (Mt 1, 18-24).


per chi vuole ecco il testo da leggere e scaricare.

giovedì 17 dicembre 2020

Fare memoria

Novena di Natale #ACasa - giorno 2

Il video della seconda pillola di spiritualità in preparazione al Natale 2020, ascoltabile sulle frequenze di radio Nuova Macerata dalle ore 17:15.
Riflettiamo sul brano del vangelo di San Matteo (Mt 1, 1-17).


Per chi vuole ecco il testo da leggere e scaricare.

mercoledì 16 dicembre 2020

Sei tu colui che deve venire?

Novena di Natale #ACasa - giorno 1

Il video della prima pillola di spiritualità in preparazione al Natale 2020, ascoltabile sulle frequenze di radio Nuova Macerata dalle ore 17:15.
Riflettiamo sul brano del vangelo di San Luca (LC 7, 19-23).

Per chi vuole, ecco il testo da leggere e scaricare.

sabato 12 dicembre 2020

Testimonianza

Le Parole dell'Avvento - 03 - Testimonianza

Dalla parrocchia Santa Famiglia di Tolentino un sussisio per questo Avvento 2020, un appuntamento ogni settimana in preparazione al Natale. 



mercoledì 9 dicembre 2020

Novena di Natale #ACasa

Una proposta di spiritualità in preparazione al Natale.

Dio ha voluto condividere la nostra condizione umana al punto da farsi una cosa sola con noi nella persona di Gesù, che è vero uomo e vero Dio. Ma c’è qualcosa di ancora più sorprendente... Egli ha scelto di abitare la nostra storia così com’è, con tutto il peso dei suoi limiti e dei suoi drammi. Così facendo ha dimostrato in modo insuperabile la sua inclinazione misericordiosa e ricolma di amore verso le creature umane. Egli è il Dio-con-noi; Gesù è Dio-con-noi”: in questo modo papa Francesco ha introdotto ai fedeli il significato della Novena di Natale.
All'interno del tempo di Avvento è un momento speciale, in cui è espresso non solo il profondo desiderio messianico dell’Antico Testamento, con il desiderio che Dio si faccia presente sulla terra, ma in maniera intensa è cantata la supplica per la venuta di Gesù nella storia degli uomini.
Per rendere più vicino alle persone l’Emanuele, il “Dio-con-noi”, la presidenza diocesana di Azione Cattolica, dopo la felice esperienza degli “Esercizi Spirituali #ACasa” nel periodo quaresimale, propone dal 16 al 24 dicembre alle ore 17:15 su Radio Nuova Macerata (frequenze 90.00 e 96.90), sul sito internet (www.azionecattolicamacerata.blogspot.com) e sulle pagine social dell’associazione (facebook.com/azionecattolicamacerata, instagram.com/a.c.macerata) la ‘Novena di Natale … #ACasa’.
Se a marzo si è voluto cogliere l’occasione per tentare una inedita forma discernimento spirituale personale, visto il permanere della situazione di emergenza per l’epidemia dovuta al Covid19, e constatata la sostanziale impossibilità di tornare alle tradizionale proposte dell’Avvento, prima su tutte la tradizionale lectio divina della prima domenica, l’associazione diocesana ha pensato ad un’iniziativa non in presenza che, pur nella brevità imposta dai social media, fosse comunque un’opportunità di preghiera in preparazione al prossimo Natale.
La formula sperimentata a primavera ha costituito il canovaccio su cui è stata elaborata anche la presente proposta; lo stile è ancora quello della ‘Chiesa in uscita’, caro al magistero di papa Francesco: una comunità che cerca di farsi prossima a ciascuno nei propri luoghi di vita semplicemente, perfino attraverso l’offerta di questa che sostanzialmente è una “pillola di spiritualità” quotidiana, un vero e proprio “viatico” sul cammino che ci separa dal Natale.
Non una soluzione di ripiego, ma il tentativo di declinare la spiritualità nella condizione presente, senza fuggire le difficoltà ma calibrando su di esse una risposta di fede, per maturare uno sguardo profetico, capace cioè di scorgere l’azione dello Spirito anche in un tempo apparentemente sterile ed ostile. 
Per quanto riguarda i brani della Parola di Dio da cui partire, la scelta è caduta naturalmente sul vangelo della celebrazione eucaristica del giorno, alla quale non tutti possono accedere in questo momento, accompagnato da una breve riflessione e da una preghiera da fare da soli o insieme alla propria famiglia.
Buon cammino e buon Natale!

lunedì 7 dicembre 2020

Il nostro sì

Una festa dell'adesione diversa dal solito

Da sempre, per l’Azione Cattolica, il “Sì” di Maria è un riferimento per le tante forme di accoglienza della Parola e di ascolto dei bisogni dei fratelli che l’esperienza associativa ci fa sperimentare e alle quali, così, ci educa. 
Maria rappresenta perciò per ciascuno di noi e per la Chiesa intera un modello di “adesione” alla volontà di Dio. 
Quel “Sì” pronunciato a Nazareth non fu risparmiato da paure, incertezze, dubbi: quando Luca ce lo racconta, ci ricorda un dialogo attraverso il quale le ragioni stesse di quella adesione si sono fatte più profonde e, dunque, più robuste. 
Anche noi vorremmo, anno dopo anno, ridirci le ragioni della nostra appartenenza all’AC e i buoni motivi per cui continuare a proporre l’adesione. E la vicenda interiore che ha portato Maria a diventare la Madre del Salvatore dona luce nuova anche a questo tempo fortemente segnato dall’emergenza sanitaria, con le sue intrinseche difficoltà relazionali che più di una volta, nei mesi trascorsi, hanno scombinato i nostri piani.
Anche il “Sì” di Maria non rispondeva ai “programmi”: di quella fanciulla, del suo sposo Giuseppe e del popolo al quale appartenevano. Ma ciò che è “im-previsto” non è necessariamente qualcosa che ci è ostile. Può diventare un’opportunità per ripensare alle nostre “pre-visioni” e per cogliere nuove sfide. Maria non ha fatto dei suoi dubbi un motivo per allontanarsi dalla realtà, ma per comprenderla meglio. Le sue domande all’angelo hanno permesso a lei e a noi una più profonda conoscenza del progetto di Dio. 
Anche noi, oggi, sull’esempio di Maria, non vogliamo lasciare che i dubbi diventino motivo per farci bloccare dalla paura, ma anzi pensiamo siano occasioni per capire e spiegare meglio le ragioni della nostra adesione all’AC - segno di appartenenza alla Chiesa - per scoprire la sua eccezionale attualità, per immaginare forme di coinvolgimento o, meglio, di prossimità inedite.
Buona festa dell'adesione a tutti!!

domenica 6 dicembre 2020

Buona Notizia

Le Parole dell'Avvento - 02 - Buona Notizia

Dalla parrocchia Santa Famiglia di Tolentino un sussisio per questo Avvento 2020, un appuntamento ogni settimana in preparazione al Natale. 

Nel mondo

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
I laici presero coscienza di essere Chiesa e capirono che la loro fede non li spingeva solo ad atti di culto, ma li impegnava a realizzare nel mondo il messaggio evangelica.
Tutto diventa materia religiosa: la casa, la politica, i rapporti sociali, la professione, la vita, l'amore.
Il Concilio Vaticano II fece transitare la Chiesa dall'infanzia alla maturità, obbligando tutti a vedere nella Chiesa il popolo di Dio e non più una puiramide clericale.
La vita, l'azione di una comunità cristiana, piccola o grande che sia, è oggi incomprensibile senza la presenza dei laici e senza la giusta, feconda, equilibrata, amorosa collaborazione tra gerarchia e laicato.
Il compito sacerdotale, che è quello di vivere la vita di gesù nel suo dono assoluto al Padre e di offrire al Padre tutte le realtà terrene, diventa impegno di tutti i battezzati, nell'unità dello Spirito Santo: "Siete un popolo di sacerdoti".  
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 369; 8 dicembre - Maturo) 

domenica 29 novembre 2020

Fede e speranza

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Se nella fede abbiamo scoperto la nostra vocazione, è nella speranza che ci mettiamo in cammino per realizzarla.
La speranza [...] mantiene nel tempo l'intuizione avuta nella fede; la speranza è la fedeltà alla propria vocazione, la forza che la fa vivere giorno per giorno, lo sguardo sulla meta lontana, fino all'ultimo giorno.
La speranza scruta l'orizzonte, fissa nel cuore le caratteristiche del paese da raggiungere. Essa è come la memoria della fede.
Mentre la fede, nella sua cecità, contempla l'inconoscenza di Dio e ne scruta la volontà per realizzarla, la speranza la introduce nel tempo e per far ciò spinge lo sguardo fino in fondo, laggiù oltre il deserto, oltre imonti.  
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 357; 28 novembre - Fede e speranza) 

sabato 28 novembre 2020

Resto in attesa 1

La prima lectio del percorso diocesano di Avvento per i Giovani

La registrazione della prima lectio del percorso di avvicinamento al Natale proposto dall'equipe diocesana di coordinamento giovani di AC, guidata da don Giacomo Pompei. 



venerdì 27 novembre 2020

Vigilare

Le Parole dell'Avvento - 01 - Vigilare

Dalla parrocchia Santa Famiglia di Tolentino un sussisio per questo Avvento 2020, un appuntamento ogni settimana in preparazione al Natale. 



domenica 22 novembre 2020

Per tutti

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Dobbiamo capovolgere la nostra mentalità, chiusa nel concetto di "cristianità-setta", "noi e loro" [...] 
La Chiesa visibile è depositaria di tutto il messaggio, del tesoro della grazia e dei sacramenti, ma l'azione di Cristo non si arresta ad essa. Ogni uomo che viene in questo mondo è illuminato da Cristo, da Lui preparato ad una rivelazione via via più luminosa. Cristo è, per questo, Re di ogni popolo e sovrano di tutte le genti.
Via dai nostri pensieri, quindi, il concetto di una separazione che fu odio, o per lo meno misconoscenza, atteggiamento orgoglioso, incomprensione, e qualche volta ingiustizia e mancanza d'amore.
Tutto ha da essere visto alla luce del grande Regno, che continuiamente si sviluppa in profondità ed estensione. Simpatia per tutti i popoli, apertura per tutti gli uomini, ricerca della verità sotto ogni latitudine. 
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 351; 22 novembre - Per tutti) 

domenica 15 novembre 2020

La stabilità di Dio

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Lavorare nell'oasi con un caldo infernale non è facile! 
Mi sentivo distrutto. Quando tornavo in Fraternità non ne potevo più.
Mi buttavo sulla stuoia nella cappella davanti al Sacramento con la schiena spezzata e la testa che mi faceva male.
Non sapevo più come cominciare a pregare. Arido, vuoto, sfinito. [...] 
E fu proprio in quello stato di autentica povertà che dovevo fare la scoperta più importante della mia vita di preghiera. [...]
La preghiera passa dal cuore, non dalla testa.
Sentii come se una vena mi si aprisse nel cuore, e per la prima volta esperimentai una dimensione nuova dell'unione con Dio.
Che avventura straordinaria mi stava capitando!
Non dimenticherò mai quell'istante.
Ho intuito la stabilità di Dio. 
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 345; 16 novembre - Solidarietà) 

domenica 8 novembre 2020

Due amori

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Non vorrei [...] che l'ubbidienzaalla parola stessa di Gesù: "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro", ci facesse dimenticare altre parole dello stesso Gesù: "Quando preghi, chiudi la porta della tua camera e prega in segreto il Padre tuo".
Hanno certo sbagliato coloro che hanno ridotto il cristianesimo a un fatto personale, ma sbaglierebbero coloro che volessero considerare l'insegnamento di Gesù sotto la sola prospettiva orizzontale.
Il Vangelo si tradurrebbe in un testo di sociologia e perderebbe il suo sale. La verità sta esattamente all'cnrocio delle due dimensioni.
Non per nulla il cristianesimo ha per simbolo la croce che, anche materialmente, è la realizzazione, vissuta fino al martirio, dei due amori: quello per il Padre e quello per i fratelli. 
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 337; 8 novembre - Amore per il Padre e per i fratelli) 

domenica 1 novembre 2020

Un'ora al giorno

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Fare un po' di deserto, lasciare di tanto in tanto gli uomini, cercare la solitudine per ricostruire nel silenzio e nella preghiera prolungata il tessuto della tua anima, questo è indispensabile, e questo è il significato del "deserto" nella tua vita spirituale.
Un'ora al giorno, un giorno al mese, otto giorni l'anno, per un periodo più lungo se necessario, devi abbandonare tutto e tutti e ritirarti solo con Dio. Se non cerchi questo, se non ami questo, non illuderti; non arriverai alla preghiera contemplativa; perché essere colpevole di non volersi isolare - potendolo - per gustare l'intimità con Dio, è segno che manca l'elemento primo del rapporto con l'Onnipotente: l'amore. E senza amore non c'è possibilità di rivelazione.
"Vieni, vieni con me nel deserto, ti parlerò cuore a cuore d'amore" (Os 2,16) 
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 332; 3 novembre - Vieni con me nel deserto) 

domenica 25 ottobre 2020

è difficile la testimonianza

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Nella Chiesa è troppo facile chiedere agli altri i grandi gesti profetici, la povertà eroica, la condivisione dei beni.
Il difficile è chiederlo a noi, è viverlo noi.
Ricordo uno scrittore dell'America Latina, famoso per le sue proteste e per le sue pagine bellissime sulla tortura e sulla giustizia sociale, sulla rivoluzione da farsi.
Lui stesso mi raccontò che appena giunse la prova, il pericolo di essere arrestato dopo un golpe militare, fuggì dal suo paese col primo aereo portandosi dietro la vergogna per la sua vigliaccheria, perché sapeva benissimo di aver lasciato nel pericolo quelli più indifesi e più poveri.
Fratelli, è difficile la testimonianza.
Ed è proprio quando non ne siamo capaci che corriamo il pericolo di nasconderci dietro le belle parole! 
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 321; 24 ottobre - Cosa devo fare?) 

domenica 18 ottobre 2020

Beati

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Le beatitudini sono l'espressione dei gusti di Dio sull'umanità da Lui creata e redenta. Anche senza il peccato, il Signore ci avrebbe detto: "siate poveri, miti, pacifici".
C'è in ogni beatitudine un mistero di Dio da scoprire, il mistero che il peccato ha profondamente nascosto ai nostri occhi.
Beati coloro che hanno un cuore di povero a somiglianza di Gesù, eterno maestro di ogni perfezione. Il povero è colui che non conto sui mezzi, che non si sente superiore a nessuno, che tutto sa dipendere da Dio. 
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 313; 16 ottobre - Lo spirito delle beatitudini) 

domenica 11 ottobre 2020

Farisei

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Il povero non è solo chi sente il limite della propria ricchezza materiale ma è anche colui che impone un limite al proprio orgoglio spirituale e mette del filo spinato attorno al suo cuore per difenderlo dalla vanità degli affetti inutili e pericolosi.
Perché - e diciamolo chiaro - se è orribile la ricchezza di capitali in uomini che escluderanno dal loro festino i fratelli, è ben più orribile la ricchezza nello spirito che fa pensare che un bianco è superiore a un negro e lo esclude dal tavolo della divina uguaglianza tra gli uomini. [...]
C'è una sola categoria che può superare tutti in improntitudine: la categoria degli uomini religiosi e sicuri di sé che si fanno proprietari della religione e che, invece di servire, si servono del divino, invece di essere gli ultimi, danno la scalata ai primi posti con i colpi mortali del loro potere rovesciato.
Non per nulla Gesù è stato ucciso da un gruppo di persone di quel genere, e ha sentito fino allo spasimo che la sua parola era chiusa già in partenza per i farisei del tempio.
E teniamo presente che ognuno di noi può diventare un fariseo capace di uccidere nuovamente Gesù nel proprio cuore, se dimentichiamo di essere poveri, poveri, poveri. 
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 307; 10 ottobre - Limiti) 

domenica 4 ottobre 2020

La vera libertà

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Madonna povertà, che Francesco aveva visto nel lebbroso, era la povertà del mondo intero, era la solidarietà con tutto ciò che è piccolo, debole, sofferente; era il punto di riferimento più caro della misericordia di Dio. [...]
Fino allora aveva pensato che la povertà era la maledizione della terra, un errore spaventoso della creazione, una specie di dimenticanza di Dio.
Ora vedeva oltre!
La maledizione non stava nella povertà, stava nella ricchezza, nella potenza, nel troppo che induriva i cuori e li avvelenava. 
Non era, la povertà, un errore della creazione ma l'ultima pagina, forse la più importante, per mettere l'uomo davanti al mistero ed obbligarlo a cercare Dio e la donazione suprema di sé.
Non era la dimenticanza di Dio sull'uomo ma il modo vero, rude, per scavare nel profondo l'amore gratuito e la fede nuda.
Da quel momento non ebbe più dubbi: la povertà era il luogo privilegiato del divino, la scuola più alta del vero amore, l'attrazione più possente della misericordia, l'incontro facilitato con Dio, il modo più sicuro per attraversare questa terra.
Sposò Madonna Povertà nel desiderio, e da allora finì in lui ogni paura.
Meglio, cominciò la vera libertà. 
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 300; 3 ottobre - La via più sicura) 

sabato 3 ottobre 2020

Un passo dopo l'altro

 L'intervento del presidente diocesano all'assemblea elettiva del 5 settembre.

Accontentando le numerose richieste pervenute in proposito, anticipiamo la pubblicazione dei materiali dell'assemblea elettiva diocesana del 5 settembre, con il testo dell'intervento di Francesco Garbuglia come presidente diocesano uscente. Appena disponibili tutti i materiali saranno disponibili sul sito del blog della formazione.

domenica 27 settembre 2020

Amare il prossimo

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Una sera nel deserto ho incontrato un vecchio che tremava dal freddo. Pare strano [...] ma [...] la definizione del Sahara è un paese freddo dove a molto caldo quando c'è il sole.
Io avevo con me due coperte, le mie, e le sole indispensabili per la notte all'addiaccio. Darle a lui voleva dire che avrei tremato io. Ebbi paura e tenni le due coperte per me.
Non tremai per il freddo della notte, ma il giorno dopo tremai per il giudizio di Dio. Difatti sognai che ero morto inun incidente, schiacciato da un masso sotto il quale mi ero addormentato.
Col corpo immobilizzato sotto tonnellate di granito ma con l'anima viva - e com'era viva! Fui giudicato.
Fui giudicato immaturo per il Regno. E tutto era evidente. Io che avevo negato una coperta al mio fratello per paura del freddo della notte avevo mancato al comandamento di Dio "Amerai il prossimo tuo come te stesso". In realtà avevo amato la mia pelle più della sua. [...] Ma non solo [...] ama il prossimo fino a morire in croce per lui, avevo mancato il mio dovere di seguace di Gesù. 
Dovevo imparare a consegnare tutte e due le coperte. La prima, per dimostrare che amavo l'uomo come me stesso; la seconda, per provare che ad imitazione di Gesù ero capace di portare sulle mie spalle i dolori degli altri.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 292; 27 settembre - Amare il prossimo) 

domenica 20 settembre 2020

Grazie Francesco.

Nominato il nuovo presidente diocesano di Azione Cattolica


Dopo l'assemblea di sabato 5 settembre all’Istituto Salesiano di Macerata, con grande tempestività il vescovo Nazareno Marconi ha nominato il nuovo Presidente Diocesano di Azione Cattolica di Macerata, scegliendo tra la terna di nominativi indicati dal consiglio diocesano appena eletto.
Si tratta di Francesco Garbuglia dell'associazione parrocchiale San Francesco di Recanati. 31 anni, laureato in ingegneria, ha già svolto il servizio di presidente diocesano nel triennio appena conclusosi.
Il fraterno clima di amicizia vissuto nell’assemblea, nonostante i limiti posti dalle precauzioni necessarie per l’emergenza sanitaria in corso, ha delineato i presupposti del cammino che attende ora l’associazione, come ha suggerito anche mons. Marconi, nella lettera di nomina "...L’esperienza del triennio precedente, in questo tempo tutt’altro che facile, ti sia di conforto perché continuando a seminare con umiltà e metodo i frutti verranno", evocando così l’insegnamento dell’indimenticabile Vittorio Bachelet, infaticabile testimone della generatività che nasce dal fecondo abbandono alla misteriosa e sorprendente azione dello Spirito Santo nella storia dell’uomo.
Grati della disponibilità che, ancora una volta Francesco ha voluto dare, gli facciamo gli auguri di buon cammino assicurandogli l'affetto e la vicinanza di tutta l'associazione e dell'intera chiesa diocesana.

Misericordia

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

grazie a Laura Natalini (05/09/2020)
Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Le azioni le dobbiamo giudicare, i giudizi espressi li possiamo giudicare: ma non l'uomo.
Nessuno di noi davanti a un fratello può sapereil suo domani, la sua virtù, la sua santità. Uomini tiepidi si sono trasformati e hanno sopravanzato coloro che erano virtuosi. E poi, chi può conoscere la responsabilità di ognuno? La consapevolezza? [...].
La vera soluzione la pone lo Spirito Santo portando in noi la ricchezza delle beatitudini della misercordia.
La luce che promana da questa sublime betaitudine getta sull'anima una grande chiarezza sulla sua miseria, in modo che paralizzaogni desiderio di giudicare il prossimo e chiede solo misericordia, misericordia, misericordia. 
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 287; 22 settembre - Non giudicate) 

domenica 13 settembre 2020

La chiave

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Si tratta quindi di fare atti d'amore. Facendoli si stabilisce l'abito, e la progresiva conquista di uno stato d'amore che è, in definitiva, la vita di sanitità, in quanto su quel lavoro agisce la grazia conformando in noi l'immagine di Gesù, secondo le espressioni paoline: "Poiché coloro che da sempre egli ha fatto oggetto delle sue premure li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo ...".
L'amore è la chiave di tutti i misteri del cristianesimo. Senza di esso, è impossibile aprire gl scrigni preziosi del pensiero di Gesù. È il motivo delle beatitudini, è la vita stessa di Dio. Come si può capire la castità senza l'amore? E la povertà cosa diventa se non è animata dall'amore di Dio e del prossimo? Una sciocca cosa. Tu devi, Carlo, sentire questo come vocazione, e riferirti all'amore in tutte le difficoltà di pensiero e d'azione.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 274; 9 settembre - Norma dell'amore) 

mercoledì 9 settembre 2020

Siamo le nostre mani

Dai vicepresidenti e assistente giovani di A.C. una riflessione sulla morte di Willy.
Luisa Alfarano, Michele Tridente e don Gianluca Zurra
vicepresidenti e assistente nazionali per il Settore giovani di Azione Cattolica

Dal sito dell'Azione Cattolica nazionale pubblichiamo una quanto mai necessaria riflessione dei responsabili nazionali giovani dell'associazione sul terribile fatto di cronaca di Colleferro.
Ci sono mani che accarezzano, sollevano, difendono, abbracciano, sostengono. Ci sono mani che strattonano, giudicano, discriminano, violentano, uccidono. L’episodio drammatico che ha portato alla morte di Willy, giovane che, nel suo percorso di crescita, ha incontrato il cammino associativo di Azione Cattolica, è questione di mani: le sue, che cercano di salvare, di rappacificare, di risolvere un litigio, e altre, che afferrano e tolgono la vita.
Noi siamo le nostre mani: meno si abituano ad aprirsi e a stringere altre mani e più si chiudono a riccio, moltiplicando disumanità e violenza. L’educazione non passa attraverso grandi rivoluzioni o astratti proclami: si gioca nei gesti più comuni, quelli che troppo spesso riteniamo periferici, secondari, come le movenze delle nostre mani, che possono invece salvare o uccidere. Educare è riabilitare le mani a riconoscere la dignità del-l’altro, la ricchezza della sua differenza; significa allenarle a una forza che non sta nell’arroganza, ma nel coraggio di prendersi cura dell’altro.
Gesù, nei Vangeli, guarisce la mano inaridita di un uomo, rimettendolo al centro, poiché spesso la violenza e la chiusura nascondono una grande mancanza di affetto, di vicinanza, di comprensione. Il Risorto da morte riabilita la mano di Tommaso a mettere il dito nelle ferite della crocifissione, perché l’apostolo possa sentire sulla sua pelle quanto l’amore sia più grande di ogni gesto di morte. Sarebbe un fallimento, dunque, non lasciarsi toccare dalla morte di Willy!
Mettiamo anche noi le mani nel dramma terribile che è accaduto, chiedendoci con onestà se abbiamo il coraggio di denunciare a viso aperto, al di là di ogni colore politico, quei piccoli continui atteggiamenti quotidiani che incitano all’odio, alla discriminazione, alla sottomissione, come se tutto questo fosse tremendamente normale! Domandiamoci se le nostre comunità sono davvero luoghi in cui imparare la saggezza dell’abbraccio e non covi solitari in cui cresce l’abitudine all’aggressione e al risentimento! Noi siamo le nostre mani. In quella rissa c’erano tante mani, tutte uguali, tutte umane, eppure così diverse! La differenza sta in ciò che ha indotto Willy a riattraversare la strada, per andare in soccorso all’amico in difficoltà.
Ciascuno chiamerà questa spinta in modo diverso, ma è proprio questa differenza umana (così divina!) che è necessario innescare, animare, dischiudere negli anfratti più difficili e delicati delle giovani generazioni. Lo dobbiamo a Willy, alla sua famiglia, a cui cerchiamo di essere vicini, come una mano che abbraccia e sostiene. Lo dobbiamo ai giovani che verranno, perché abbiano il coraggio di mani che sappiano curare, generare vita, anche quando tutto questo può dare fastidio, fino a pagare di persona. Noi siamo le nostre mani, in bene o in male, nella speranza che anche chi le ha usate per uccidere possa, un giorno, ritornare sui propri passi, o meglio sui passi di Willy, per riattraversare quella medesima strada. Questa volta, però, come ha fatto lui.

martedì 8 settembre 2020

L'inizio di un nuovo cammino

Il nuovo Consiglio Diocesano di A.C. 2020/2023

Sabato scorso, 5 settembre, presso l’Istituto Salesiano di Macerata l'associazione ha vissuto la XVII assemblea elettiva, dopo il sofferto ma necessario rinvio di marzo a causa del Covid. 
Il vescovo mons. Nazzareno Marconi non ha voluto far mancare la sua presenza, offrendo, all’inizio dell’incontro, una riflessione sul significato più profondo dell’abitare come capacità di rendere luogo accogliente, dimora ospitale l'intera città dell’uomo, indicando ai presenti, quasi programmaticamente, tre parole chiave: il servizio come evangelizzazione nel quotidiano, l'ascolto e la fraternità. 
Il presidente diocesano uscente, Francesco Garbuglia, dopo aver salutato e ringraziato Luca Girotti, Delegato Regionale e rappresetante dall'associazione nazionale, ha ripercorso il cammino del triennio passato indicando come prospettiva per il futuro quella di essere sale e lievito fuori dalla parrocchia in un servizio solidale che si apre nella prospettiva degli ultimi. 
Sono poi seguiti gli interventi dei vari settori introdotti da alcune suggestioni fornite da tre testimoni che hanno fornito una riflessione sui tre simboli scelti per rappresentare il cammino, il caffé della prossimità e della cura, il lievito della creatività e il vino della goia. 
Per gli adulti, dopo la bella riflessione di Paolo Carassai, Antonella Monteverde e Simone Baroncia hanno brevemente ricordato il cammino compiuto sottolineando la soddisfazione per la nascita di un'equipe adulti, per l'ACR, al termine della videoriflessione di Massimo D'Este, Daniele Angelelli e Maria Chiara Tarulli hanno raccontato l’impegno profuso nella costruzione di nuove relazioni con i catechisti delle diverse parrocchie, ed infine, introdotti dal messaggio di Valentino Caporaletti, Ludovica Carcia e Roberta Tarulli hanno trasmesso tutta la gioia sperimentata nel percorso compiuto con l'equipe di coordinamento facendosi anche aiutare dalle videointerviste ad alcuni giovani e giovanissimi della diocesi. 
Dopo l'affettuoso saluto ai nuovi presidenti parrocchiali Francesco ha quindi introdotto il momento istituzionale dell’elezione del nuovo Consiglio Diocesano. 
Gli esiti della consultazione sono i seguenti: per il settore Adulti: Monteverde Antonella, Pistilli Anna, Rinaldi Marina, Canullo Federico, D’Amico Stefano, Baroncia Simone; per il settore Giovani: Cimarelli Irene, Angelelli Daniele, Biagioli Emanuele, Montironi Martina, Chiacchiera Gionata, Carcia Ludovica; per l'ACR: Sagripanti Stefania, Canullo Serena, Menchi Francesco, Spreca Lucia, Dantini Silvia, Lattanzi Claudia. 
Al termine della cena condivisa, i nuovi eletti, guidati dal consigliere anziano Stefano D'Amico e dall'assistente unitario don Luigi Taliani, hanno infine scelto, come previsto dallo Statuto Associativo, i nominativi della terna da presentare al vescovo per la nomina del nuovo presidente diocesano.
Con stupore, anche questa volta tutti i partecipanti hanno potuto constatare come quello che, apparentemente, può sembrare uno sterile esercizio di burocrazia, sia in realtà l'espressione concreta del farsi comunità fraterna al servizio della Chiesa.
Un augurio affettuoso a quanti hanno nuovamente offerto la propria disponibilità mentre siamo in gioiosa attesa della decisione del vescovo per il nuovo presidente diocesano, accompagnando con la preghiera i tre amici indicati dal consiglio.

domenica 6 settembre 2020

Dove Dio si rivela

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Essendo un Dio nascosto, nessuno lo vede, però tutti lo cercano perché in tutti c'è un gran desiderio di vederlo.
Ma mentre io mi metto a pensare e tu a studiare sul modo migliore per scoprire Dio,per vedere Dio, madre Teresa esce sulla strada e vede un moribondo che muore senza aiuto.
Non ragiona su Dio, non fa piani quinquennali o teorie sull'uomo.
Solleva il moribondo, si fa aiutare per portarlo a casa, gli dà bicchiere d'acqua, lo pettina, gli asciuga il sudore della morte e pensa tra sé con dolcezza "Voglio che muoia sentendo vicino una mano amica". Il programma non è per nulla ambizioso, nessuna rivoluzione nel suo gesto ma un fatto, vero, di amore. [...]
Dio si rivela là dove c'è chi aspetta là dove c'è chi rispetta la vita, vuola la Luce,cerca di amare. Tutte le volte che tu dilati la vita, fai verità, ami, Dio scaturisce da ogni tua azione. 
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 272; 7 settembre - Dove Dio si rivela) 

giovedì 3 settembre 2020

Oggi mi devo fermare a casa tua

Sabato l'assemblea diocesana elettiva dell'Azione Cattolica


Sabato 5 settembre, dalle ore 15:00 alle ore 19:00, presso l’Istituto Salesiano di Macerata l’Azione Cattolica, dopo l’inevitabile rinvio lo scorso marzo a causa dell’emergenza sanitaria per l’epidemia di Covid-19, celebra la propria XVII assemblea diocesana, in cui si eleggono i rappresentanti del triennio 2020-2023, chiamati poi a partecipare alla successiva assemblea elettiva nazionale.
Sarà occasione per riflettere, anche con il contributo del vescovo mons. Nazzareno Marconi, sul significato più profondo dell’abitare come capacità di rendere luogo accogliente, dimora ospitale, la città dell’uomo - ‘Oggi mi devo fermare a casa tua’, lo slogan - che è anche la ‘sfida’ lanciata da papa Francesco nell’esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’ per un’Azione Cattolica - e tutta la Chiesa - ‘in uscita’.
L’appuntamento vuole anche essere un’opportunità per l’associazione di fare della misericordia ancora più lo stile delle relazioni, ecclesiali e sociali, rendendo attuali le parole del compianto presidente Vittorio Bachelet, di cui abbiamo da poco ricordato i 40 anni dall’assassinio per mano delle Brigate Rosse: “Lo Spirito di servizio... è una delle scelte non forse dichiarate, ma profonde, dell’Azione Cattolica di sempre”.
Durante l’assemblea i delegati delle diverse associazioni parrocchiali saranno invitati a gettare le basi del cammino associativo diocesano per i prossimi anni, aiutati dagli interventi di tre testimoni che svilupperanno una comune riflessione a partire da tre diversi simboli dell’ospitalità mediterranea: il caffè, il pane e il vino. Icone apparentemente banali e non raffinate, ma elementi essenziali a definire il gusto ed il sapore di un pasto. Senza la loro presenza, la tavola non avrebbe il profumo del farsi prossimi e del prendersi cura dell’ospite, al banchetto mancherebbe il sapore della festa, ai commensali verrebbe meno l’allegria della condivisione e dello stare insieme. Farsi prossimo, prendersi cura, condividere, tutti verbi declinati puntualmente dal Concilio Vaticano II come piste di lavoro per la Chiesa del XXI secolo.
Non a caso nella bozza del documento preparatorio ‘Ho un popolo numeroso in questa città’ (tratto da un passo degli Atti degli Apostoli) redatto in vista della prossima assemblea nazionale, l’associazione vuole sottolineare il valore dell’essere comunità come indispensabile fondamento per la città: “Siamo chiamati a vivere il tempo della prossimità come antidoto alla ‘globalizzazione dell’indifferenza’, come ci ricorda il papa. Farsi prossimi all’altro per ascoltare i problemi ed i bisogni, le attese e le speranze di chi come noi vive la quotidianità della vita. Farsi prossimi per accogliersi e condividere un tratto di strada insieme, come ‘fratelli in umanità’, al di là di ogni appartenenza, fede, cultura, perché l’essere uomini ci accomuna. Farsi prossimi è il passo necessario per essere comunità; per aiutare le persone a stare dentro le fatiche del vivere, che spesso generano situazioni di solitudine e smarrimento”.
Per aiutare la partecipazione l'evento sarà accessibile anche on line sulla pagina facebook dell'AC diocesana.

mercoledì 2 settembre 2020

Abitare, voce del verbo conoscere

Un successo la presentazione del libro ‘Abitare le vie della Memoria’.

il pubblico nel cortile di Palazzo Conventati
Presentato domenica 30 agosto a Macerata, nella bella cornice di Palazzo Conventati, davanti ad un pubblico da sold out da giorni, con tanti che per le normative covid non hanno avuto la possibilità di partecipare, il libro ‘Abitare le vie della Memoria’ di Daniela Meschini, su iniziativa dell’Azione Cattolica diocesana e dell’ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra).
la VicePresidente AC
Antonella Monteverde

La vice presidente diocesana dell’Azione Cattolica, Antonella Monteverde, ha spiegato come è nato questo incontro tra le due associazioni e ha posto l’accento sulle finalità del progetto come occasione per coniugare la riflessione dell'associazione per l'anno in corso sul tema dell’abitare da credenti la città con i valori della libertà e della democrazia.
Dopo i ringraziamenti all’Amministrazione Provinciale ed all’Amministrazione Comunale per il patrocinio, l’assessore, avv. Narciso Ricotta, ha portato un brevissimo saluto e, a seguire, come membro del Comitato Centrale dell’Anmig, l’autrice a sua volta ha portato i saluti del Presidente Nazionale, prof. Betti, e quelli della presidente della sezione di Macerata, Gilda Coacci, e della presidente regionale, Silvana Giaccaglia. Un’iniziativa questa fortemente voluta dalla presidente e dal direttivo di Macerata.
lo scrittore Jonatham Arpetti
Il saluto più commovente e caloroso quello inviato dal Cav. Ivo Pianesi, classe 1922, presidente onorario di Macerata.
Il microfono passa poi a Jonathan Arpetti, scrittore, docente di scrittura creativa, fondatore di ‘Scrivere festival’, curatore dell'antologia letteraria ‘Marche d'Autore’ oltre che autore dei romanzi dei film dell'attore Simone Riccioni: "Come saltano i pesci", "Tiro libero" e "La mia seconda volta". 
Arpetti ha sottolineato come il volume risulti particolarmente interessante defenendolo perfino necessario, in questo patricolare momento storico.
l'attore Quinto Romagnoli
Il dialogo con l'autrice è stato intervallato dalla lettura di alcuni brani del volume, lasciata all’esperienza di Quinto Romagnoli, attore della Compagnia Oreste Calabresi, in particolare le biografie cui sono intitolate le vie di Livio Cicalè e Giuseppe Biagiotti, trucidati dai nazi fascisti nel campo di Sforzacosta a soli 19 anni; poi quella di Nunzia Cavarischia, staffetta partigiana a soli 14 anni e di Mario Batà, giovane studente d’ingegneria. 
Nel corso dell’incontro si è avuto modo di approfondire il contributo dei cattolici e dei sacerdoti alla Resistenza. 
Tra i presbiteri, oltre al vescovo Argnani, si sono ricordate le figure di don Enrico Pocognoni, di don Mario Vincenzetti, di don Ezio Cingolani e tantissimi altri. 
l'autrice Daniela Meschini
L’autrice ha poi ricordato come la sezione dell’ANMIG è stata riconosciuta Archivio Storico. Alla domanda finale su quale progetti futuri di scrittura dopo ‘Marche d’Autore’ e questo volume la prof.ssa Meschini auspica che per la primavera si possa pubblicare la storia dei 100 anni dell’Anmig e dei suoi Presidenti che vanno da Benignetti anche podestà di Macerata ad Augusto Pantanetti che sarà in carica fino al 1993 e poi Traini, scrittore e autore di libri di elettrotecnica, per terminare in questi anni con Francesconi e Ivo Pianesi.
L'equipe diocesana adulti e la presidenza diocesana sono grate a tutte le persone ed istituzioni coinvolte per la disponibilità a realizzare un momento di così elevato tenore culturale e civile in occasione dei festeggiamenti del patrono di Macerata, occasione per sperimentare concretamente la vocazione dell'AC alla promozione del bene comune, a partire proprio dalla conoscenza della storia del proprio territorio.

domenica 30 agosto 2020

La figliolanza di Dio

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.

Ecco il dono della pace: la figliolanza di Dio, la consapevolezza autentica e profonda di essere entrati a far parte di una famiglia che ha Dio come padre e che vive già "nei cieli".
Penso che sia questo l'estremo dono all'uomo che vive su questa terra, il superamento della barriera terribile della paura e della morte, la vittoria radicale sulla sua angoscia di essere solo e di morire solo. Non per nulla questa verità entra a far parte dell'unica preghiera che Gesù ci ha insegnato a dire [...]
Ed, è nello stesso tempo, lo stroncamento senza equivoci della sottile eresia  sulla fede che separa la Trascendenza dall'Immanenza di Dio nel mondo. [...]
Dio è mio padre! E se è mio padre, interviene sempre per me, suo figlio ...
Interviene nelle grandi come nelle piccole cose , interviene nel pane come nella salute, interviene nella mia vocazione come nella mia morte.
La pace viene dalla certezza che queste cose sono vere.

(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 262; 29 agosto - Padre nostro) 

lunedì 24 agosto 2020

Abitare le vie della memoria

A 75 anni dalla Liberazione ricordiamo i testimoni del Maceratese.

Siamo abituati a vivere Macerata camminando tra vicoli, strade, piazze citandone i nomi. Di certo non pensiamo che dietro a quei nomi ci siano persone che hanno attraversato il nostro tempo e alcune anche le nostre stesse strade, così è per la via dove abitiamo, così per i luoghi che frequentiamo. La nostra vita è sempre di più ‘un treno in corsa’, come ci ricorda un bellissimo quadro di Ivo Pannaggi, ed è sempre più difficile ‘camminare’ per riflettere, conoscere”: così scrive nell’introduzione al suo libro "Abitare le vie della Memoria. Storie di libertà camminando per la città di Macerata" la prof.ssa Daniela Meschini. 
L'iniziativa era stata pensata, fin dallo scorso mese di marzo, come proposta di trekking urbano in diverse zone significative della città di Macerata, con testimonianze e visite alla scoperta dei protagonisti della resistenza nel nostro territorio a 75 anni dalla liberazione, ma l'emergenza sanitaria dovuta all'epidemia di Covid-19 ha costretto a rinviare l'evento.
Il miglioramento della situazione sanitaria consente ora all’Azione Cattolica diocesana ed all’ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra), di proporre comunque, per non dimenticare il sacrificio di chi ha dato la vita per proiettare l’Italia nella democrazia, per domenica 30 agosto alle ore 18:00 nel cortile di Palazzo Conventati e con il patrocinio del comune di Macerata, la presentazione del volume curato allo scopo dalla prof.ssa Daniela Meschini. Sarà occasione per scoprire le tante figure significative di questo momento fondamentale della nostra storia, con l'autrice che dialogherà con lo scrittore Jonathan Arpetti
La partecipazione è libera ma, per ragioni di sicurezza, previa prenotazione obbligatoria al numero 3356881977, e l'accesso sarà consentito con l’uso della mascherina ed il rispetto delle misure di distanziamento previste dalla legge
La presentazione è un’occasione per riaffermare il valore della democrazia ed un invito a riscoprire i luoghi della città dedicati ai testimoni per la libertà. Il percorso di formazione che ogni anno l’Azione Cattolica diocesana propone agli aderenti vuole sempre essere anche stimolo culturale e azione di sensibilizzazione della comunità civile sui temi dell’accoglienza, della solidarietà, della democrazia e del bene comune, con un’attenzione particolare a promuovere sinergie con altre realtà, impegnate nella vita cittadina. 
Per questo si è voluta coniugare la riflessione sul tema dell’abitare da credenti la città con i valori della libertà e della democrazia attraverso un percorso di riscoperta dei luoghi di Macerata dedicati al ricordo dei testimoni per la libertà, il quale sarà effettuato appena lo permetteranno le norme anti Covid. 
La resistenza nel Maceratese non fu solo armata, ma soprattutto civile, grazie anche all’apporto dato dalle donne e dai sacerdoti, che si sacrificarono per cercare di salvare i propri parrocchiani e spesso provarono ad intercedere per partigiani arrestati e avviati alla fucilazione. 
Durante il periodo furono uccisi 1279 soci e 202 sacerdoti assistenti; 112 furono insigniti della Medaglia d’Oro al Valore, la maggior parte dei quali provenienti dall’Azione Cattolica. 
Ricordando di essere debitori a queste persone che sacrificarono la propria vita per gli altri l’autrice sottolinea il significato del libro: “Questo lavoro vuole essere un piccolo contributo alla conoscenza dei luoghi in cui viviamo, che ogni giorno attraversiamo e che profumano di radici e di storie di uomini e donne e della loro vita donata”.

domenica 23 agosto 2020

Lui è già lì ad attendermi

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Grazie Laura Natalini (16 agosto 2020)
Torna l'appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Possiamo dire che noi siamo ciò che preghiamo.
Il grado della nostra fede è il grado della nostra preghiera; la forza della nostra speranza è la forza della nostra preghiera; il calore della nostra carità è il calore della nostra preghiera. Né più né meno.
[...]
Per capire bene la preghiera, è necessario capire che si parla con Dio. Ci sono quindi due poli. L'uno piccolo, debole debole: la mia anima; uno immenso e onnipotente: Dio!
Ma qui sta la prima sorpresa: che Lui, così grande, abbia voluto paralre con me, così piccolo; Lui, Creatore, con me creatura. Non sono stato io che ho voluto la preghiera; è Lui che l'ha voluta.
Non sono stato io che l'ho cercato; è stato Lui che mi ha cercato per primo. Vano sarebbe stato il mio cercare Lui, se prima di tutti i tempi non fosse stato Lui a cercare me.
La speranza su cui poggia la mia preghiera, sta nel fatto che è Lui che vuole la mia preghiera. E se vado all'appuntamento, è perché Lui è già lì ad attendermi.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 257; 24 agosto - Noi siamo ciò che preghiamo) 

domenica 16 agosto 2020

La resa dei conti

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
L'uomo che, dopo i primi passi nella vita spirituale, si lancia nelle battaglie della preghiera e dell'unione con Dio, si stupisce dell'aridità del cammino.
Più avanza e più si fa buio intorno a lui; più cammina e più tutto gli diventa amaro. Deve addirittura, per avere un po' di conforto, richiamarsi alle gioie antiche, a quelle dei primi passi, quelle che Dio gli donava per attirarlo a sé.
A volte è perfino tentato di gtridare: "Ma Signore, se Tu ci aiutassi un po' di più, avresti più seguaci alla tua ricerca".
Ma Dio non ascolta tale invocazione; anzi, al posto del gusto aggiunge la noia; e invece della luce mette le tenebre. Ed è proprio là, a metà del nostro cammino, che non sappiamo se andare avanti o indietro; meglio ... sentiamo di andare indietro. Ma solo allora incomincia la vera battaglia e le cose si fanno serie. Sì; si fanno serie innanzitutto perché si fanno vere. Incominciamo a scoprire ciò che valiamo: nulla, o poco più. Crfedevamo, sotto la spinta del sentimento, di essere generosi; e ci scopriamo egoisti. Pensiamo, sotto la falsa luce dell'estetismo religioso, di saper pregare; e ci accorgiamo che non sappiamo più dire "Padre". Ci eravamo convinti di essere umili, servizievoli, ubbidienti; e constatiamo che l'orgoglio ha invaso tutto il nostro essere, fino alle radici più profonde. Preghiera, rapporti umani, attività, apostolato: tutto è inquinato. 
È l'ora della resa dei conti; e questi sono molto magri.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 247; 14 agosto - L'ora della resa dei conti) 

sabato 15 agosto 2020

La fantasia di Dio

La festa dell'Assunzione.
padre Alberto Maggi  

Una bella riflessione sul significato del dogma dell'Assunzione. 
L’inizio e la fine della vita terrena di Maria corrispondono al compimento del progetto che Dio ha sull’umanità: creati per diventare suoi figli, realizziamo questa figliolanza nella vita terrena mediante la pratica di un amore che somigli a quello di Dio e proseguiamo presso il Padre la nostra esistenza oltrepassando la soglia della morte.
La Chiesa presenta come modello perfetto di questo itinerario Maria: l’ingresso nell’esistenza terrena viene celebrato con l’Immacolata e quello nella sfera di Dio con l’Assunta.
Come per l’Immacolata, quello dell’Assunta è un altro dei dogmi recenti (Costituzione Apostolica Munificentissimus Deus, 1950) che non hanno alcuna diretta radice nella Sacra scrittura, ma che appartengono di buon diritto al patrimonio della fede del popolo cristiano.
L’Assunta è infatti una verità di fede nata non dalla speculazione teologica ma dal buon senso o intuito della gente, e in passato era una festività tanto importante da stare alla pari col Natale, la Pasqua e la Pentecoste, le tre grandi solennità dell’anno liturgico.
Ma dobbiamo chiederci che può significare oggi per noi celebrare una simile festa. È ancora una volta rimanere sbalorditi di fronte ai tanti straordinari privilegi che Dio ha abbondantemente riversato su Maria, oppure una proposta, una possibilità valida per tutti i credenti?
Maria “assunta” in cielo è la firma di Dio sull’umanità, la creazione di un uomo che si lasci coinvolgere dall’azione vivificante dello Spirito santo: “Tale glorificazione è il destino di quanti Cristo ha fatto fratelli”, affermò infatti Paolo VI nella Marialis cultus (6), il documento pontificio che ha portato un’aria nuova nella conoscenza di Maria.
Pertanto anche noi, se mettiamo nella nostra vita una qualità d’amore che assomigli a quella di Dio, fin da adesso, come afferma l’Apostolo Paolo “sediamo nei cieli, in Cristo Gesù” (Ef 2,6), siamo come lui vincitori della morte e continueremo a vivere per sempre (Gv 11,25), come prega la Chiesa il 15 agosto: “anche noi possiamo per intercessione della Vergine Maria giungere fino al Padre nella gloria del cielo”.
Dio non ha creato l’uomo per la morte, ma per la vita, per una vita che può raggiungere la stessa qualità divina, ed essere perciò inattaccabile e indistruttibile.
La festa dell’Assunta ci ricorda e ci stimola quel che possiamo essere. Ci ricorda che noi siamo importanti agli occhi del Padre che ci vuole innalzare al suo stesso livello. Ci stimola perché al desiderio del Signore di renderci simili a lui, deve corrispondere anche il nostro impegno di vivere una vita di una tale qualità da renderla indistruttibile e capace quindi di durare per sempre.
Per Maria l’assunzione non è stato un premio ricevuto per meriti speciali, ma la conclusione logica della sua esistenza che fin da Nazaret ha diretto sempre verso scelte di servizio, d’amore, pertanto di vita. Anche quando scegliere non era né facile è logico, anche nelle situazioni più drammatiche, Maria ha scelto la vita.
Maria si è fidata della fantasia di Dio.
Quella fantasia che trasforma tutte le cose in bene (Rm 8,28), e fa si che quelle che sembrano pietre siano invece pane (Mt 7.9). La fantasia di un Dio che sceglie quel che nel mondo è disprezzato per farne oggetto del suo amore (1 Cor 1,27-30; Gc 2,5). Fantasia che viene attratta dalle situazioni più difficili e più disperate per far brillare la potenza del suo amore.
È la fantasia di Dio che fa sì che un’anonima ragazza di uno sperduto malfamato villaggio venga proclamata beata da tutte le nazioni e per tutti i secoli (Lc 1,48).
L’assunzione è il coronamento logico della vita di Maria e della fantasia di Dio: la donna, l’essere emarginato che non poteva neanche mettere piede dentro il santuario, Dio la vuole con sé. Il Signore l’innalza al suo stesso livello ed elimina la distanza che lo separava dall’umanità.
E noi oggi non dobbiamo stare a guardare con il naso per aria verso il cielo (At 1,11), ma far si che pure la nostra vita sia una festa della fantasia di Dio.
Esperimentare che non esiste fallimento, non esiste peccato, non esiste angoscia che il Padre nella potenza del suo amore non possa trasformare in vita. Non esiste colpa che non possa diventare una “felice colpa” come canta la liturgia del sabato santo.
Anche per noi la vita eterna non sarà un premio da ricevere per la buona condotta tenuta nell’esistenza terrena, ma l’accoglienza di un dono d’amore di quel Padre che vuole che neanche uno dei suoi figli si perda (Gv 6,39).
L’assunzione è la festa e la condizione di quanti hanno saputo essere fedeli all’amore portando così a compimento il progetto di Dio sull’uomo.

martedì 11 agosto 2020

Arrivederci padre Giovanni

Grati al Signore del dono della sua presenza.

Domenica scorsa, 9 agosto, è venuto a mancare padre Giovanni Frigerio, già priore della comunità monastica dell'Abbadia di Fiastra e da qualche tempo collaboratore instancabile della parocchia di Smerillo.
Appresa la notizia l’Azione Cattolica Italiana della diocesi di Macerata, con commozione e gratitudine per l’amicizia di questi decenni, prega per p. Giovanni Frigerio, che ci ha insegnato ad amare la Parola di Dio, affinchè fosse lampada ai nostri passi e luce sul nostro cammino. 
Per molti anni ha ‘spezzato’ per noi la Parola di Dio durante la lectio divina all’inizio dei ‘tempi forti’ (Avvento e Quaresima) dell’anno liturgico. 
 Ci accoglieva sempre con il volto sorridente e ‘spezzava’ la Parola a noi, affamati di Dio; le sue riflessioni non erano mai indigeste per il nostro debole stomaco (e lui lo sapeva!), anzi erano perfettamente digeribili. 
Ogni volta che, come associazione, ci ritrovavamo all’Abbadia di Fiastra, ci accoglieva con il sorriso, facendoci capire che il Vangelo offre alla vita, pur nelle quotidiane difficoltà, gioia: la vita cristiana va vissuta nella totalità; con lui l’animo turbato ritrovava la sua serenità.
Certi di ritrovarlo nella gioia della casa del Padre, ringraziamo il Signore per il dono che ce ne ha fatto in tutti questi anni.

domenica 9 agosto 2020

Contemplativo e attivo

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Se uno mi chiedesse com'è andata la faccenda e io dovessi scendere nei particolari, dovrei distinguere tre tappe che hanno caratterizzato il cammino della mia vita. La prima tappa è stata quella dell'impegno vissuto fino a fondo: impegno familiare, impegno culturale, impegno organizzativo. E così fino a quarant'anni. C'è un nome che riassume questo periodo e gli dà la nota dominante: Azione cattolica. Mi sono lasciato prendere fino in fondo, proprio com'è la natura del mio essere. L'Azione cattolica mi ha condotto a uscire dal piccolo e ristretto ambiente familiare per farmi capire la Chiesa, viverne le tensioni profonde e scoprire il divino "noi" della comunità cristiana. Devo molto all'Azione cattolica e di esso ho solo cari ricordi. A quarant'anni mi trovai a scoprire un'altra realtà e, quasi senza accorgermi, mi trovai a vivere la stupenda avventura del deserto. Il Sahara è stato per me il vero rifugio dell’anima, il luogo stupendo della contemplazione, l’alcova prediletta dell’intimità con Dio. Poi venne la terza tappa che, senza volerlo, sarebbe diventata la sintesi delle prime due. Avevo conosciuto l’azione, avevo conosciuto il silenzio della contemplazione, ora Dio mi conduceva a un tempo in cui conteplazione e azione dovevano fondersi in un’unica realtà: la Chiesa. La Chiesa, nella sua realtà, è nel deserto ed è sulle strade. […] La Chiesa, la vera Chiesa, è contemplativa e attiva allo stesso tempo, proprio come contemplativo e attivo è il suo fondatore e modello unico: Gesù Cristo
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 239; 6 agosto - Contemplativo e attivo)