domenica 30 dicembre 2018

Amen

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Ho capito che Dio è il Dio che viene.
E ho atteso.
Il Dio che viene mi ha ormai conquistato ed i miei occhi, stanchi di vedere solo le cse di quaggiù, sono felici di sorridere a Lui.
E vorrei che fosseroben aperti e pronti a sorridere davanti alla meraviglia che è Lui quando verrà l'ultima volta a rompere il velo del mio limite e ad introdurmi con tutto il suo popolo, che è la Chiesa, nell'invisibile Suo Regno di luce, di vita e di amore.
E per accelerare quel giorno faccio mia , d'ora innazi, la preghiera più bella espressa dalle ultime parole dell'Apocalissee posta come sigillo sulle cose rivelate: "Viene Signore Gesù".
Come faccio mia la speranza gaudiosa contenuta nella risposta: "Sì, vengo presto!" Amen.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 392; 31 dicembre - Vieni Signore Gesù)

lunedì 24 dicembre 2018

Buon Natale


Una riflessione per il giorno dell'incarnazione.

da Gioba.it
Beit lehem, casa del pane in ebraico. 
Sembra quasi il fortunato slogan di un pubblicitario di successo dei nostri giorni per il lancio sul mercato di una nuova boutique alimentare.
In realtà è l'emblema delle contraddizioni che, da sempre, accompagnano la vita dell’uomo: una casa - fatta per ospitare - del pane - fatto per essere spezzato e sfamare - e il racconto di una negazione di accoglienza - terribile in una cultura, quella del vicino oriente, per la quale l’ospitare è un dovere sacro.
Una famiglia di rifugiati che vaga nella notte alla ricerca di un rifugio, di una casa, e trova tutte porte sbarrate e - per certi versi cosa ancora più triste - più dalla frettolosa indifferenza che non da vero e proprio malanimo.
Se non avesse più di 2000 anni il racconto ben si sarebbe potuto ambientare ai nostri giorni.
Frettolosa indifferenza che fa dimenticare la prima vocazione dell’uomo, il suo essere “precario” e non signore su questa terra, ospite e non padrone.
A ridosso del Natale di quest’anno mi sembra una riflessione quanto mai attuale; tante notizie, vicine - con l’inevitabile abbattimento di alcune abitazioni a rischio di crollo a pochi chilometri da Macerata - e più o meno lontane - con le tante, troppe storie di migranti privati di ogni speranza - sottolineano questa patologica amnesia che finisce per travolgerci tutti: siamo ontologicamente chiamati ad aprirci all’accoglienza ed alla prossimità, che possiamo, sì, rifiutare, ma a prezzo di una parte del nostro stesso “essere umani”.
Ecco: che questo Natale 2018 possa davvero prenderci allo stomaco, attraverso il paradosso di un Dio che deve farsi bambino, sfollato e migrante, per ricordare a ciascuno di noi cosa vuol dire “essere umano”.

domenica 23 dicembre 2018

Ho cercato e ho trovato

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Il deserto, quello vero, quello fatto di ululati di sciacalli e di notte stellate, fu l'ambiente del mio incontro con Dio. 
Non cercavo più i segni miracolosi o mitici della sua azione, cercavo la nudità della sua presenza.
Non volevo più ragionare su di Lui, volevo conoscerlo... cercavo il Dio di tutti i sette giorni, non il Dio della domenica.
Non è stato difficile trovarlo, no!
Non è stato difficile perché Lui era già lì ad attendermi. 
E l'ho trovato.
Ed è per questo che dico con gioia e oso tesimoniare ai miei fratelli nello spirito: "Ho cercato e ho trovato".
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 371; 10 dicembre - Ho cercato ed ho trovato)

domenica 16 dicembre 2018

Divina ospitalità

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Oh divina ospitalità!
Oh capacità del cuore  dell'uomo di aprirsi al fratello che passa sulla via!
Oh ubbidienza alla parola di Gesù che disse: "Se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due".
Oh coraggio inesausto dell'amore che vince l'egoismo del proprio isolamento e invita a tenere aperta la porta al bisogno dell'uomo tuo fratello!
Oh dolcezza di chi sa ascoltare in silenzio!
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 367; 6 dicembre - Ospitalità)

domenica 9 dicembre 2018

Fiducia

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Ancora un appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Da che conosco Dio so che non mi ha mai preso in giro. So che non m'inganna; questa è la mia forza.
L'ho dentro questa esperienza, ed è incancellabile Ho fiducia di Lui.
Ho fiducia anche quando la fiducia stessa è messa alla prova e non capisco niente.
Sento di poter confidare in Lui anche quando il mio orizzonte è buio, arido, doloroso.
Mi ricordo che posso fidarmi di Lui, so che è fedele. Sì, è fedele. E allora, se è fedele, mi spiegherà le cose che ora non riesco a capire. E mi spiegherà anche il perché del dolore, il perché della morte, il perché del male.
Non so perché Lui fa così. Ma so dall'esperienza che fa bene a fare così. Mi fido di Lui, che è innamorato della confidenza che possiamo avere verso di Lui.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 359; 4 dicembre - Fidarsi di Lui)

martedì 4 dicembre 2018

Pronti a rischiare!

Con gli esercizi spirituali i giovanissimi si ricaricano!


Il Sinodo chiama…i giovanissimi rispondono! La casa di Avenale di Cingoli dal 27 al 30 dicembre 2018, sarà pronta ad accogliere circa 50 giovani della Diocesi di Macerata che sono già in cammino verso quest’importante evento, che si è concluso nello scorso mese di ottobre.
Prendendo sul serio lo slogan della prossima festa dell'Adesione - l'8 dicembre - "Ricàricàti", l'equipe diocesana giovani di A.C. ha scelto di ritagliare uno spazio speciale di ricarica per tutti i ragazzi dai 14 ai 19 anni nel tempo forte del Natale.
Il documento preparatorio al Sinodo, ha suggerito tre verbi, che guideranno le giornate: RI-CONOSCERE, cioè lasciare che la realtà interroghi i ragazzi e non si presenti come un ostacolo o, come estranea ai loro desideri. Per comprendere l’origine e il senso di quest’ultimi, dovranno poi INTERPRETARE ciò che si è provato, così da capire a che cosa lo Spirito sta chiamando, ma l’ultimo necessario passo da compiere è SCEGLIERE, che si traduce in azione, cioè prendere carne e dare inizio ad un percorso, accettando il rischio di confrontarsi con quella realtà che aveva messo in moto desideri ed amozioni.
Papa Francesco nella lettera ai giovani dice “Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro”, allora in questi quattro giorni i ragazzi si metteranno in ascolto e sicuramente il Signore darà loro gli strumenti necessari per dire ancora una volta “SI, sono pronto a rischiare!”.

domenica 2 dicembre 2018

Maestri della fede

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Maria e Giuseppe, maestri della fede, gli esempi perfetti a cui ispirare le nostre azioni, per correggere la nostra rotta, sorreggere la nostra debolezza.
Come allora accanto a Gesù, siate ancora accanto a noi per accompagnarci verso l'Eterno, per insegnarci ad essere piccoli e poveri nel nostro lavoro, pazienti nell'esilio, umili e nascosti nella vita, coraggiosi nelle prove, fedeli nella preghiera, ardenti nell'amore.
E quando verrà l'ora della nostra morte, cioé spunterà l'aurora sulla nostre notte amica, possano i nostri occhi, fissando il cielo, scorgere la stessa stella che illuminò il vostro cielo quando Gesù venne su questa terra.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 359; 30 novembre - Maestri della fede)

martedì 27 novembre 2018

Non c'è accoglienza senza incontro

In ascolto della Parola di Dio per comprendere le parole degli uomini.

L'ideale percorso di riflessione che quest'anno l'Azione Cattolica vuole offrire come contributo alla crescita della comunità ecclesiale della nostra diocesi, iniziato la scorsa domenica con il "trekking del'accoglienza" per le vie di Macerata, propone domenica 2 dicembre, prima di Avvento, un appuntamento che è ormai un classico: quella con la Lectio Divina all'Abbadia di Fiastra, dalle ore 15:00 all'Aula Verde.
Con la consapevolezza del bisogno sempre più urgente di darsi occasioni di rigenerazione spirituale (come recita anche lo slogan della prossima festa dell'Adesione - l'8 dicembre - "Ricàricàti") la presidenza diocesana ha chiesto ad Anna Maria Cacciamani, consacrata qualche anno fa nell'Ordo Virginum, al termine di un percorso di maturazione anche all'interno dell'associazione, di elaborare una riflessione a partire dal brano/icona dell'anno, quello di Marta e Maria.
Dall'ascolto di tre brani del Vangelo sarà pertanto proposta ai partecipanti, una meditazione sul tema Accoglienza declinando la "Parola di Dio" con le "parole degli uomini". Constatato che non c'è accoglienza senza incontro, senza discesa, senza cammino, senza ferite, e quindi consapevoli che accogliere è verbo di movimento (da Dio all'uomo, dall'uomo a tutta la terra) saremo chiamati a riflettere che per accogliere davvero qualcuno occorre essere uomini e donne in cammino.

domenica 25 novembre 2018

Collaborare alla salvezza

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Dio è nel lavoro di tutti gli uomini e sotto il velo di tutte le buone volontà. Nessuna scoperta a cui perviene l'uomo è assente dalla mente di Dio, nessuna realizzazione tecnica è stata raggiunta senza la sua divina volontà di bene.
Sì il lavoro è indispensabile per l'uomo.
Una parola che dice la realtà del lavoro è "redenzione".
Il lavoro che prima del disordine recato dal peccato era solo azione e gioia, col pecato e la ribellione vedrà introdursi tra le sue maglie la fatica, la sofferenza, il sudore. Diventerà insomma lavoro redentivo, aiuterà l'uomo a liberarsi dal male, a pagare i suoi debiti con la giustizia, a far cose serie ed utili, a collaborare giorno dopo giorno alla salvezza.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 344; 15 novembre - Col sudore della fronte)

mercoledì 21 novembre 2018

Sulle tracce dell'accoglienza

Per le vie di Macerata alla scoperta di una città solidale ed accogliente

Nell’esortazione apostolica ‘Evangelii gaudium’ papa Francesco ha tessuto un elogio alle città che sviluppano le relazioni: “Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo! Come sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro!”.
Ed anche il vescovo della nostra diocesi, mons. Nazzareno Marconi, nella festa di san Giuliano l’ospitaliere, ha ricordato che occorre ripensare alla costruzione della città: “Il nostro Santo Patrono in una parte della sua vita traghettava le persone oltre la sponda del fiume. Il Papa ripete spesso che siamo a uno snodo della storia, a un cambio di epoca. C’è da passare alla sponda del domani, da ripensare la costruzione e lo sviluppo della città e del territorio. In questi tempi di passaggio, per traghettare su un fiume agitato è bene non appesantire la barca e cercare di remare insieme e possibilmente verso la stessa direzione. Sono i tempi in cui invece di discutere di cose secondarie, bisogna puntare a ciò che è solido e stabile nel tempo”.
Interrogandosi sull’attuazione di queste sollecitazioni l’Azione Cattolica diocesana lancia una proposta interessante e bella dal titolo ‘Sulle tracce dell’accoglienza a Macerata’, che si svolgerà domenica 25 novembre, dalle ore 14:30 fino alle ore 17:00, guidati dal prof. Stefano D’Amico, per chi vuole scoprire una città che nei secoli è stata solidale ed accogliente. Il ritrovo è alle ore 14.30 presso l’associazione ‘Piombini-Sensini’ (ex Asilo della Pietà) in via Morbiducci.
Il percorso si concluderà al centro di accoglienza della Caritas di Rampa Zara, dopo aver visitato luoghi come l’Orfanotrofio femminile in via del Convitto; l’Ospedale del SS. Sacramento in piazza Mazzini; l’Asilo Ricci, ubicato dietro lo Sferisterio; il Ricovero di San Martino in via Padre Matteo Ricci; il Centro Missionario; il Foro Annonario; la prima sede della Croce Verde e dell'Avis in via don Minzoni e tanti altri.
Un vero tour storico artistico per scoprire le radici di una città, che nei secoli, sulle tracce del suo patrono, non si è mai chiusa nelle proprie mura.
Il percorso suggerito dall’Azione Cattolica è una proposta per scoprire le radici di una città diventata artisticamente bella, perché da sempre aperta all’ospitalità, come dichiarato dal prof. D’Amico: “Una passeggiata per le vie di Macerata alla scoperta dei luoghi, delle istituzioni e delle persone che nel passato e nel presente si sono occupate e si occupano di accoglienza e assistenza dei più bisognosi. Un’occasione per riflettere su come i maceratesi, fin dal medioevo, pur appartenendo a culture diverse, abbiano volto lo sguardo ai poveri, ai malati, agli orfani, ai vecchi, alle donne, ai bambini e ai forestieri in difficoltà aprendo ospedali, ospizi, orfanotrofi, asili, scuole; gestendo istituzioni caritatevoli come i monti di pietà o frumentari; organizzando associazioni di soccorso e mutua assistenza rendendo la città più bella anche architettonicamente.”.

domenica 18 novembre 2018

Idee in movimento

Anche quest'anno il concorso del Movimento Lavoratori di AC
di Antonella Marino

"Idee in movimento" è il Concorso delle idee del Mlac che, per il tredicesimo anno consecutivo, propone il bando di Progettazione Sociale su Lavoro e pastorale, un'occasione per cimentarsi con una proposta, un progetto in grado di venire incontro ai bisogni di un territorio, di una comunità, di una realtà sociale.
Il concorso, bandito dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (MLAC), in collaborazione con la Caritas, il Progetto Policoro e l'ufficio nazionale di Pastorale sociale e del lavoro, ha come obiettivi quelli di: “Incentivare forme di collaborazione tra comunità civile ed ecclesiale, favorendo costruzioni di reti sul territorio, incentivare la diffusione della cultura della progettualità, anche sviluppando l’uso di sistemi di condivisione innovativi e di piattaforme digitali e promuovere una cultura dell’imprenditorialità a livello personale e sociale."
Il bando è aperto a tutti, gruppi, associazioni, cooperative, parrocchie, enti diversi che, dopo aver analizzato i bisogni di un territorio, sono chiamati a progettarne il cambiamento attraverso la costituzione di una rete collaborativa tra le realtà del territorio stesso. Il bando, da più di dieci anni, fornisce un piccolo contributo ai progetti vincitori, cosi che si possa innescare la realizzazione di progetti anche importanti e ambiziosi. E' il vostro momento, affinchè i territori si possano sviluppare ulteriormente nel rispetto della dignità di ciascun uomo e del lavoro che esso svolge.

Cose sante in sé

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Il lavoro, lo studio, lo sbrigare le faccende, l'accudire ai figli sono cose importanti, terribilmente importanti. Più ancora: sono cose sante in sé, perché sono valori umani voluti da Dio a cui io debbo dedicarmi con tutte le mie forze e con tutto il mio pensiero.
Se è vero che la preghiera è amore di Dio, come può questo amore essere escluso da un altro amore di Dio che è fare l'apostolato? Forse che il primo comandamento si mette in lotta con il secondo che pur è simile al primo? Forse che la carità che mi spinge verso il prossimo non mi spinge nello stesso momento verso Dio?
Ciò che chiamiamo apostolato non è amore del prossimo, allore, ma forse agitazione, attivismo, ricerca di sé.
Non dobbiamo disgiungere l'amore di Dio dall'amore del prossimo. Questi due amori debbono essere vissuti assieme e fusi in un tutt'uno.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 334; 13 novembre - Preghiera e vita)

domenica 11 novembre 2018

Il viaggio dell'esodo

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Il viaggio è lungo e si chiama esodo.
E l'esodo è il cammino che fa l'uomo per imparare nell'esperienza i gusti di Dio.
È la scuola di Dio, è l'apprendistato al Regno, è la maturazione del figlio a divenire come il Padre.
Tutta la vita è un esodo.
È molto più lungo del tempo del tempo trascorso sotto il sole e su questa terra ... molto più lungo.
L'esodo, per l'uomo, comprende spazi molto più vasti.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 334; 5 novembre - Il vero deserto)

sabato 10 novembre 2018

Il potere delle parole

Una riflessione sul Cantico dei Cantici all'università

In una sala gremita non solo di studenti, giovedì 8 novembre, alle ore 16:00, presso l’Aula A del dipartimento di economia e diritto dell’università di Macerata in piazza Strambi, il poeta Andrea Ponso (laureato in teoria della letteratura a Padova, ha conseguito un dottorato di ricerca in lingue e letteratura comparate presso l’Università di Macerata e di Lille; attualmente oltre ad insegnare si occupa tra l’altro di traduzione di testi biblici dall’ebraico, e poetici dal francese e dall’inglese), autore della recente nuova traduzione dall’ebraico del Cantico dei Cantici, ha dialogato con il prof. Marcello La Matina (Docente di Filosofia e Teoria dei Linguaggi all’università di Macerata) sul tema “Linguaggi, eros e traduzione”.
Non una lezione cattedratica, secondo le intenzioni dei protagonisti, (vedi la registrazione della prima parte - vedi la seconda parte) ma una riflessione condivisa sul rischio di ridurre l’opera del traduttore ad un “tradimento” del testo originario e sul valore e sul potere mai diminuito della “parola”, anche nell’attuale civiltà dell’immagine. Una conversazione affascinante che, nel lanciare all’uditorio stimolanti indizi per una più profonda ricerca personale su uno dei testi più intensi della Bibbia, ha mostrato, secondo le parole dell’autore, la necessità per chi si avvicina a queste opere di “lasciarsi inondare dal testo, lasciarsi spogliare e disumanizzare, … così … come il Cantico insegna che amore è come morte, che per amare si muore a se stessi, vivendo nell’altro, per l’altro, dell’altro”.

domenica 4 novembre 2018

Non temete

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.

Gesù, il primogenito Figlio.
Il primo risorto dai morti.
E lui che, essendo passato vittorioso nel mondo, e aver pagato il prezzo della vittoria, si rivolge a noi dicendoci "Non temete. Io ho vinto il mondo". Ciò che è capitato nella notte della Risurrezione d'ora innanzi ci riguarda personalmente.
E stato il vero "passaggio" di tutta l'umanità nel Cristo, capo del Corpo che è la Chiesa e principio di tutti i salvati.
Ciò significa che Dio è Dio, che la vita continua, e che c'è una spiegazione a tutte le cose, anche le più incomprensibili o apparentemente scandalose. Significa che l'uomo è eterno e che la morte che gli ha fatto prima tanta paura, dominando dolorosamente la sua esistenza, ora è lì, spiegata, compresa capita, vinta.
Adesso posso ridere, ridere anche della mia paura di prima.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 331; 2 novembre - Io ho vinto il mondo)

giovedì 1 novembre 2018

Santo: faccio quel che sono!

Un augurio a ciascuno nella solennità di Ognisanti

Scrive il teologo luterano André Birmelé che, mentre nella logica "del mondo" io "sono quel che faccio", cioé se sono riuscito a salire diversi scalini professionali è sulla base del mio "fare" di ciò che ho prodotto e realizzato, per il Vangelo vi un'inversione dei verbi "fare" ed "essere". Secondo la fede cristiana non sono più ciò che faccio, ma "faccio quel che sono". 
Ecco, potremmo dire che i santi hanno capito a fondo questo concetto! Tanti auguri quindi a tutti noi che oggi scopriamo come "Ci piacciono i santi perché c'hanno lo specchio" (di Giovanni Scifoni).

domenica 28 ottobre 2018

Mi basta ciò che vedo

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
No, io non chiederò altro segno. Mi bastano le cose che vedo. Non si chiede alla propria madre il biglietto da visita, uscendo dall'utero. Non ha bisogno di presentarsi a me mia madre, per spiegarmi chi era prima di me.
Così non chiedo nessun segno al mio Dio, presente nella sua creazione, immanente nelle cose e pur trascendente ad esse.
Semmai attenderò i suoi segni che non mi mancheranno per giudicare la mia ricerca, tenendo a mente una cosa molto importante, una specie di sine qua non nel rapporto col Trascendente: "se non diventerete come dei bambini non entrerete nel Regno".
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 322; 25 ottobre - Mi basta ciò che vedo)

domenica 21 ottobre 2018

Saziare la nostra sete

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
La chiamata di Dio è continua: Egli chiama sempre!
Ma ci sono dei momenti caratteristici di questo appello divino, momento che noi segniamo nella memoria o sul tacuino e che non dimentichiamo più.[...]
La vocazione per l'uomo sulla terra è un momento di luce, è un improvviso chiarore nella notte, uno squarcio nella nebbia, una stella fra le nubi, il faro sul mare in tempesta.
Dopo la sua apparizione si sa da che parte andare. C'è qualcuno che si preoccupa di sapere il modo con cui il Signore parlò ad Abramo o a san Francesco. Vana preoccupazione: tanto non se ne saprà mai nulla. Dio appare a ciascuno secondo il modo adatto per far capire quel che vuole, e a Lui non mancano i mezzi. A Maria apparve con la figura dell'angelo, a Giuseppe parlò in sogno, a Mosé apparve nella fiamma inestinguibile, a Elia come brezza dolcissima dietro le spalle.
Ciò che conta è che parli, e che l'anima ascolti, capisca. [...]
La nostra fede poggia sulla certezza che Dio ci cerca, che rompe per primo il nostro isolamento per condurci là dove Lui vuole, per creare la nostra felicità, realizzare il nostro fine, saziare la nostra sete.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 316; 19 ottobre - Essere amato)

domenica 14 ottobre 2018

La beatitudine della povertà

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

L'appuntamento settimanale con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.

Cosa intendeva Gesù proponendoci la beatitudine della povertà? [...]
La risposta non è così facile, e più ci si ingolfa nella casistica, più si sente la retorica delle parole, più si ascoltano i fanatici che vorrebbero tutto rovesciare, più si torna a casa scontenti e senza pace. Il fatto è che sbagliamo strada e voremmo ottenere il frutto senza badare all'albero su cui deve nascere. La povertà, la divina povertà, sposa bella di Francesco è un frutto dolce e maturo, non la risposta a un problema. Ed è un frutto dolce che nasce su un albero ricettacolo di tutte le dolcezze: l'albero dell'amore.
E l'albero dell'amore non è l'albero della giustizia sociale (sovente lo è anche, ma non sempre), o l'albero della filantropia, o peggio ancora l'albero della testimonianza orgogliosa di chi vuol dimostrare di essereil migliore o il più generoso degli altri. L'albero dell'amore e l'albero dell'amore, e solo chi ama lo può capire e vivere la povertà evangelica.
Senza l'amore la povertà è una mutilazione, non una beatitudine. [...]
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 308; 11 ottobre - L'albero dell'amore)

domenica 7 ottobre 2018

Non basta cambiare le leggi ...

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Quando Francesco sentì l'appello del Vangelo non lo ascoltò per organizzare in Assisi una forza politica.
Lo ascoltò per amore, gratuitamente, per il Vangelo, senza contrapporsi al ricco, senza bisticciare con coloro che rimanevano ricchi, senza odio di classe, soprattutto.
La lotta sociale a quei tempi era molto viva e sentita, quasi come ai nostri giorni. Ovunque sorgevano gruppi di poverelli che predicavano sulla povertà della Chiesa e sul rinnovamento della società, ma le cose non cambiavano perché non cambiavano i cuori.
Quando un povero, un agitatore, diventava prepotente come i ricchi e si dimenticava dei suoi antichi compagni di miseria.
Sì, capitava allora proprio quel che capita oggi.
No, non basta cambiare le leggi, bisogna cambiare i cuori, perchè altrimenti, terminato il cammino della fatica sociale, ci si troverà come al principio, prepotenti, ricchi, sfruttatori di altri poveri. [...]
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 299; 2 ottobre - Cambiare i cuori)

domenica 30 settembre 2018

L'amore perfetto

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
[...] La povera era stesa su una stuoia di erbe secche, tremava. Era coperta di uno straccio di cotone blu, il colore caratteristico dei Tuareg, suoi padroni. Era tutto sbrindellato e certo non poteva riscaldarla. Accanto, avvolto in una mezza coperta di lana c'era il bimbo. Anche dinanzi alla morte, questa povera donna aveva preferito tremare lei e scadare il bambino.
Questa povera donna, non cristiana, obbligata alla prostituzione dai padroni, che non contava nulla di nulla, che moriva come muoiono i veri poveri del Terzo mondo, aveva realizzato col suo figlio l'amore perfetto, lo aveva amato fino al sacrificio, e con tale semplicità, come se nulla fosse, come cosa di nessuna importanza. Mi sentii arido come la sabbia e umiliato da una sublimità divina, vissuta da quella donna nella semplice natura, che io non avevo saputo vivere nella superiorità della grazia.
Dio era presente sotto quella tenda infinitamente povera e con quella creatura  da nessuno valutata e stimata, che aveva compiuto un atto degno dell'amore di Gesù sul Calvario: il dono di sé, gratuitamente, semplicemente.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 294; 29 settembre - Il dono di sé)

domenica 23 settembre 2018

Il vero male

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
[...] È certa una cosa; quando ho amato, vermanete amato, ho caito cheil male, il vero male sta nella separazione.
La separazione è insopportabile per chi ama.
Provate a pensarci, e concretamente.
La mamma separata dal bimbo, lo sposo dalla sposa, l'amico dall'amico, il figlio dal padre, e ... per sempre.
Questo sì che è insopportabile. Un treno passa e mi taglia in due. Ma cos'è che è stato tagliato? Il mio corpo o la mia vita? Una combinazione chimica o la mia luce? Un agglomerato di cellule o il mio Amore? No, nessuno può tagliare la mia vita che è eterna. Nessuno può tagliare il mio Amore.
Noi siamo eterni, non possiamo più morire perché siamo stati innestati nella Vita eterna che è Dio. Noi siamo innestati nella luce che è il Cristo. Noi siamo uniti all'Amore che è lo Spirito Santo.
E nessuno può tagliare in due lo Spirito Santo.
Questa partecipazione alla vita divina nessuno ce la può togliere. Ma ciò che nessuno può togliere, ciò che nesusn treno può tagliare, io lo posso tagliare con la mia volontà. Io mi posso staccare da Dio, e questa è la vera morte.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 286; 21 settembre - La vera morte)

domenica 16 settembre 2018

Il fine

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
L'amore, con la luce e con la vita, è il fine stesso dell'uomo e in cio egli si identifica con Dio. Non per nulla Dio s'è definito amore, in Giovanni, e dopo questa sua definizione possiamo serenamente dire: il nostro fine è l'amore come diciamo che il nostro fine è Dio. [...]
Lo sentiamo, l'amore, lo proviamo, lo cerchiamo, lo possediamo, ma proprio non sappiamo cosa sia. Capire ciò che è l'amore in sé supera l'intendimento umano. Ma è per essoche si muove il mondo! L'amore è come il perno su cui ruota il cosmo stesso.
È per amore che splende la primavera, è per amore che nascono i fiori, è per amore che gli animali si muovono, è per amore che l'umanità cammina ... Se non ci fosse l'amore la terra diverrebbe un deserto senza senza vita. L'uomo rimarrebbe nella sua solitudine. È impensabile l'universo senza l'amore!
Lasciatemi aver fiducia che tutti finirano per credere all'Amore.
Ogni strada deve terminare in Dio, nella sua contemplazione, nel suo possesso lassù nella sua Casa. È la casa del Padre, sulla collina, dove Egli ha attesa da sempre e non invano il suo figliol prodigo.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 281; 16 settembre - Il fine)

domenica 9 settembre 2018

Dio in me

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
L'amore è un mistero. Lo sentiamo l'amore, lo proviamo, lo cerchiamo, lo possediamo, ma proprio non sappiamo cosa sia.
Capire ciò che è l'amore in sé supera l'intendimento umano.
Ma è per esso che il mondo si muove!
L'amore è come il perno su cui ruota il cosmo stesso.
L'amore è Dio in me, e se io sono nell'amore sono in Dio, cioé nella vita, nella grazia: partecipo all'Essere di Dio. [...]
Se la carità è Dio in me, perché cercherò ancora Dio lontano da me?
E se Lui è in me come amore, perché debbo cambiargli o sfigurargli il volto con atti e valori che non siano l'amore?
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 277; 12 settembre - Dio in me)

mercoledì 5 settembre 2018

Gioire è ancora di moda?

Don Dino Pirri al cineteatro Excelsior il 6 settembre

Nell'ambito delle manifestazioni che la parrocchia di Santa Croce ha promosso per la ricorrenza dei 50 anni di sacerdozio del parroco don Alberto, occorre segnalare l'iniziativa di giovedì 6 settembre, alle ore 21:15, presso il cineteatro Excelsior di Macerata con una serata dedicata ad un'approfondimento tutto particolare dell'esortazione apostolica "Gaudete et Exsultate" di papa Francesco.
L'iniziativa vedrà l'intervento di don Dino Pirri, parroco della parrocchia Madonna della Speranza di Grottammare, per diversi anni assistente nazionale dell'Azione Cattolica dei Razzi e poi conduttore della trasmissione "Sulla strada" del sabato pomeriggio di TV 2000, scandito da alcuni brani musicali eseguiti dal coro diocesano "Interrato", formatosi intorno all'esperienza di diversi giovani della diocesi coordinati da Maria Chiara Tarulli, attuale responsabile diocesana ACR e sua instacabile animatrice e direttrice.
L'occasione è particolarmente interessante sia per ascoltare dalla stessa voce dell'autore di "Cinguettatelo sui tetti", fortunato volume edito nel 2013 per i tipi dell'editrice AVE sull'inedito connubio tra fede e il social network "twitter", come si possono tradurre le intuizioni e le teorie su un nuovo stile di evangelizzazione nella quotidianità della vita di una parrocchia, sia per interrogarsi sulle concrete modalità di sviluppo di una odierna via alla santità laicale.
Non certo una lezione o una conferenza! 
Piuttosto un dialogo verrebbe da dire "polifonico", tra musica e parole, sull'autentico significato di una vita spirituale nella palude, individualistica ai limiti del nichilismo, della nostra contemporaneità.
L'invito è pertanto esteso a tutti i "cercatori di Dio" della nostra diocesi, a chi con fatica prova a credere, confrontandosi con le contraddizioni di ogni giorno, per "gioire" ancora oggi.

domenica 2 settembre 2018

Paradiso

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
[...] Fare il Regno significa proprio questo: lavorare, agire per diventare simili a Dio sul modello di Cristo.
E non a chiacchiere, a fatti.
Il Regno avanza tutte le volte che poniamo un fatto concreto come risposta all'Amore che è Dio.
Quando sfamo l'affamato,
quando visito il carcerato,
quando vesto l'ignudo,
quand perdono il nemico,
quando condivido i miei beni,
quando consoli gli afflitti,
quando prego per i ivi e per i morti.
E siccome l'amore vuole l'uguaglianza, noi ameremo Dio con la stessa potenza che Lui ha nell'amore per noi.
È, insomma, il Paradiso.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 266; 1 settembre - Come Dio)

domenica 26 agosto 2018

Nell'amore...

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
[...] Nessuna preghiera è così difficile come l'adorazione dell'Eucaristia. La natura vi si ribella con tutte le sue forze.
Si preferirebbe trasportare sassi sotto il sole. La sensibilità, la memoria, la fantasia, tutto è mortificato. Solo la fede trionfa; e la fede è dura, è buia; è nuda.
Mettersi dinanzi a ciò che ha l'aspetto di pane e dire: "Lì c'è Cristo vivo e vero", è pura fede.
Ma nulla nutre più della pura fede; e la preghiera nella fede è vera preghiera. È l'incontro con Dio al di là della sensibilità, al di là della fantasia, al di là della natura. Ed è qui il primo aspetto dello spogliamento. Fin tanto che la mia preghiera resta ancorata al gusto, saranno facili gli alti e bassi; le depressioni seguiranno agli entusiasmi effimeri. "Occorre spogliare la tua preghiera [...] occorre semplificare, disintellettualizzare. Mettiti davanti a Gesù come un povero: senza idee, ma con fede viva. Rimani immobile in atto di amore dinanzi al Padre. Non cercare di raggiungere Dio con l'intelligenza: non ci riuscirai mai; raggiungilo con l'amore: ciò è possibile".
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 253; 20 agosto - Adorazione)

domenica 19 agosto 2018

Terra che attende l'aurora

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
[...] L'aurora non sei tu; tu sei terra che attende l'aurora.
Il tuo Dio è l'aurora, e più tardi l'alba, e più tardi ancora il meriggio. Tu sei terra che attende la luce, tu sei lavagna nera che attende il bianco gesso di quel disegnatore che marcia verso di te col gesso in mano.
Siediti e cerca di rimanere immobile, siediti e cera di sperare.[...]
Non pensare ad altro: Dio è davanti a te. DIo viene a te.
Contemplare non significa guardare ma essere guardàti.
E Lui è là che ti guarda.
E se ti guarda ti ama, e, amandoti, ti dà ciò che cerchi: se stesso.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 248; 15 agosto - Essere guardati)

domenica 12 agosto 2018

Il deserto nella città

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
A Hong Kong i grattacieli illuminati sembrano diamanti.
Pare impossibile che le cose più brutte diventino così vive e belle investite di luce.
No, non c'è niente di veramente negativo. [...]
Mi ci voleva Hong Kong per farmi dire che anche la città aveva la possibilità del deserto e che anche i grattacieli potevano diventare luminosi come diamanti.
Bastava avvolgerli nel buio della fede, in modo che le luci apparissero come stelle nella notte.
Il deserto lo puoi trovare ovunque, anche in città.
Se sai amare, ciò è possibile.
E' solo un po' difficile.
E non dimenticare che deserto non significa assenza di uomini, ma presenza di Dio.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 241; 8 agosto - Il deserto è ovunque)

domenica 5 agosto 2018

Contempl-attivi

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
A quarant'anni mi trovai a scoprire un'altra realtà e, quasi seza accorgermi, mi trovai a vivere la stupenda avventura del deserto.
Il Sahara è stato per me il vero rifugio dell'anima, il luogo stupendo della contemplazione, l'alcova prediletta dell'intimità con Dio.[...]
Avevo conosciuto l'azione, avevo conosciuto il silenzio della contemplazione, ora Dio mi conduceva a un tempo in cui contemplazione e azione dovevano fondersi in un'unica realtà: la Chiesa.
La Chiesa, nella sua realtà, è nel deserto ed è sulle strade. È nella notte passa a pregare ed è nella tensione dolorosa del mondo chiamato ad essere rigenerato in Cristo Gesù.
La Chiesa, la vera Chiesa, è contemplativa e attiva allo stesso tempo, proprio come contemplativo e attivo è il suo fondatore e modello unico: Gesù.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 239; 6 agosto - Contemplativo e attivo)

lunedì 30 luglio 2018

Strada facendo ... il ritorno a casa

Conclusa l'esperienza di Spello per gli adulti di A.C.

Anche questa esperienza di fraternità e discernimento per adulti nella Casa San Girolamo di Spello, da giovedì 26 a domenica 29 luglio scorsi, si è ormai conclusa, lasciando in ciascuno dei partecipanti il gusto inevitabilmente dolce amaro che sempre si prova alla fine di un momento così bello e significativo per la propria vita personale.
Fedeli all'impegno assunto con quanti hanno partecipato, anche solo alla giornata del sabato, pubblichiamo tutti i materiali dell'esperienza vissuta e le videoregistrazioni delle meditazioni del mattino disponibili sul blog diocesano della formazione "FormAC" perché possano costituire ulteriore contributo alla riflessione ed al contronto nelle associazioni diocesane di riferimento:
- i brani biblici di riferimento;
- le meditazioni di don Ugo (i testi; video 1; video 2; video 3);
- la traccia dell'adorazione;
- il libretto dei canti;
- la scheda del film del sabato.
Guidati, come ormai è tradizione, dal garbo sapiente e dalla tenerezza paterna di mons.Ugo Ughi, già viceassistente generale di AC, gli adulti della nostra diocesi insieme con altri amici provenienti da diverse parti di Italia e non solo, hanno provato a sperimentare la bellezza di fare discernimento sul senso della vocazione laicale, riscoprendo nel battesimo l'origine della chiamata a condividere la stessa missione evangelizzatrice della Chiesa, che costituisce una delle caratteristiche essenziali dell'associazione.
Il percorso si è snodato intorno allo slogan "Strada facendo ... compagni di viaggio" che, richiamando il tema del percorso annuale e il brano del vangelo di Mt 10,7, ha provato a sperimentare "il dinamismo al quale come cristiani siamo chiamati, per un cammino sinodale, al fine di testimoniare e annunciare Gesù", attraverso le meditazioni proposte da don Ugo, la preghiera, la visita alle bellezza sospesa tra arte e fede nel territorio, il confronto, la festa, la visione di un film sul tema del cammino.
Nel pomeriggio di sabato, poi, abbiamo voluto celebrare con gratitudine la figura di fratel Carlo Carretto a trent'anni dalla morte, accompagnati dalla riflessione di Gianni Borsa, giornalista del SIR inviato a Bruxelles, autore del libro, recentemente uscito per i tipi della casa editrice AVE "Carlo Carretto ieri e oggi. Spello e le colline della speranza", per la collana "Guidati dallo Spirito"; con Gianni, attraverso una scelta degli scritti di fratel Carlo abbiamo ricordato la sua testimonianza di vita e la peculiare esperienza della fraternità San Girolamo dove dalla metà degli anni sessanta e fino alla morte Carretto ha svolto un ruolo prezioso di compagno di strada per migliaia di cammini vocazionali e spirituali ispirando oggi l’attività di questo vero e proprio “polmone spirituale”.
Il sentimento di gratitudine non può che estendersi infine a Monica e Giuseppina, e alle loro famiglie, che nel prestare il proprio servizio in cucina hanno contribuito a rinnovare nella concretezza dei semplici gesti di cura quotidiana quell'autentico clima di famiglia che fa dell'eremo San Girolamo la "casa" per tutti gli aderenti di AC.

domenica 29 luglio 2018

Essergli figlio

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Se non fossi figlio di Dio la preghiera non avrebbe alcun significato e soprattutto non avrebbe alcuna autenticità.
Se la preghiera è comunicare con Dio, ciò è possibile se Dio mi fa partecipe della sua stessa natura.
Lo so che Dio è "l'inconoscibile", ma lo è per me "uomo", non per me "suo figlio", "sua figlia".
La sua inconoscenza diventa conoscenza non nella mia intelligenza d'uomo ma nel potere che Lui mi ha dato di essergli figlio, di essergli figlia.
È nell'amore che Lui adopera per generarmi figlio che mi trasmette la sua conoscenza di Padre.
Quando Dio si rivela a me nell'amore mi fa il dono di se stesso e mi si fa conoscere personalmente.[...]
Sì, lo dico perchè lo posso dire: "Io credo in Dio perché lo conosco".
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 232; 31 luglio - Mia forza)

domenica 22 luglio 2018

Credere la profezia

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Ancora un appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Tra la profezia proclamata dalla parola di Dio e ciò che appare ai miei occhi c'è tutto un urto, una specie di di contraddizione continua, sovente una negazione.
Direi anzi che ciò che apare sia stato voluto da Qualcuno o da qualcosa per negare la profezia. [...]
Ma so anche, e l'ho sperimentato mille volte, che quando "credo" ed affermo con tutte le mie forze che la parola di Dio è eterna e che la profezia si compirà, sconvolgo il reale, supero il mio peso di gravità, entro in un'orbita di luce, vivo una realtà divina, realizzo il Regno in me, vinco il mondo che mi circonda e cerca di soffocarmi.
Quando credo non son più un semplice uomo, sono figlio di Dio.
Il credere non appartiene ad una dimensione della natura; è già una dimensione divina in noi.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 223; 22 luglio - La sua profezia si compirà)

domenica 15 luglio 2018

La casa dov'è?

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017. 
Padre mio.
Ecco il sunto di tutta la rivelazione ...
La cosa è davvero straordinaria ed è la fonte di tutti i doni possibili.
Ho con Lui il dono della vita.
Ho con Lui il dono della verità.
Ho con Lui il dono dell'Amore.
Soprattutto ho con Lui il dono della "casa".
Tutta la mia esperienza su questa terra mi ha maturato all'idea della "casa".
Avere una casa, vivere in una casa.
Siamo fatti per andare in una casa dove ci sia un padre e dove ci siano dei fratelli e dove nessuno sia escluso.
Siamo fatti per una casa che ci dia il senso della stabilità, della continuità, del riposo.
Sì siamo fatti per una casa dove Dio è padre e dove tutti gli uomini sono fratelli.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 203; 6 luglio - Il dono della "casa")

lunedì 9 luglio 2018

Strada facendo ... compagni di viaggio

L’A.C. invita a Spello per camminare insieme nella Chiesa



Anche quest’anno dal 26 al 29 luglio l’Azione Cattolica della diocesi di Macerata propone per gli adulti un fine week end alla Casa ‘San Girolamo’ di Spello sul tema ‘Strada facendo, compagni di viaggio’, guidati dal già vice assistente spirituale nazionale dell’associazione, mons. Ugo Ughi, che rifletterà sulla dinamicità sulla Chiesa in cammino sullo stile della ‘Chiesa in uscita’ di papa Francesco per una vita santa, secondo l’affermazione dell’enciclica ‘Lumen Gentium’: “È chiaro, dunque, a tutti, che tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità”.
In un momento in cui il disimpegno e l’indifferenza sembra assurgere ad icona della modernità, ci si vuole mettere in discussione, condividendo nella fraternità un tempo di discernimento personale e comunitario, per rendere concreta la vocazione alla santità cui ogni credente, e soprattutto ogni adulto, è chiamato pur nella pervasiva dimensione di precarietà che sperimenta del quotidiano.
È per questo che si propone la visita allala tomba di santa Angela da Foligno, definita dalla Chiesa ‘la maestra dei teologi’, come ha scritto papa Francesco: “... una donna come Angela, diventata madre spirituale di molti chierici, valorizza la figura e la missione femminile. Il suo vissuto di fede, rimanendo fedele alla tradizione viva della Chiesa, mostra un itinerario sorprendentemente moderno: la capacità di Angela in vita di rivitalizzare il cuore credente, com’è successo per Ubertino da Casale nel 1298 e molti altri suoi discepoli, assicura che ancora oggi la sua intercessione celeste possa essere foriera di conversioni e trasformazioni del cuore”. 
Una conversione permanente, uno stile di vita, insomma, che nell’esortazione apostolica ‘Gaudete et exultate’ papa Francesco invita a vivere come declinazione della santità nel quotidiano: “Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità ‘della porta accanto’, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, ‘la classe media della santità’. Lasciamoci stimolare dai segni di santità che il Signore ci presenta attraverso i più umili membri di quel popolo che ‘partecipa pure dell’ufficio profetico di Cristo col diffondere dovunque la viva testimonianza di Lui, soprattutto per mezzo di una vita di fede e di carità’… La santità è il volto più bello della Chiesa”.
Il tema della riscoperta della propria strada alla santità, condurrà nel pomeriggio di sabato 28 luglio al ricordo grato di fratel Carlo Carretto, autentico testimone di fede a 30 anni dalla sua morte con l’aiuto di Gianni Borsa, giornalista dell’agenzia di stampa ‘Sir’. E proprio Carlo Carretto ha tracciato la strada per intraprendere il cammino della santità di una Chiesa aperta alle istanze del mondo e per questo ha subito pesanti calunnie da alcuni cristiani; nonostante ciò ha sempre amato la Chiesa come ha scritto nel libro ‘Il Dio che viene’: “Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo! Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto a te devo! Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza. Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità! Nulla ho visto nel mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso, e nulla ho toccato di più puro, di più generoso, di più bello. Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure. No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te. E poi, dove andrei? A costruirne un'altra? Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la mia Chiesa, non più quella di Cristo”.
Tanti motivi insomma per non perdere un'esperienza che si candida, ancora una volta, a costituire una preziosa "boccata di ossigeno" da quel polmone spirituale che sempre più viene ad essere, non solo per l'Azione Cattolica, la casa San Girolamo di Spello.

domenica 8 luglio 2018

L'evoluzione della creatività di Dio

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Altro è fare una stella, altro è fare un figlio.
Altro  fare un fiore, altro è fare un figlio.
Altro è fare una libellula, altro è fare un figlio.
Dio mi ha fatto prima come frammento di stella e mi ha dato la vita, poi mi ha disegnato come un fiore e mi ha dato la forma, poi mi ha infuso la coscienza e mi ha fatto amore.
Io credo nell'evoluzione della creatività di Dio e mi piace pensare che Dio prese materiali dalle rocce per fare il mio corpo e disegni dai fiori per mettere assieme le mie cellule nervose.
Ma quando pensò alla mia coscienza cercò il modello dentro di sé nella sua vita trinitaria, e mi fece a sua immagine e somiglianza: comunicazione, libertà, vita eterna.
Tutto ciò significa fare un figlio, perché il figlio è vita della stessa vita del Padre, è comunicazione per comunicare col Padre.
Ci sono molti disegni nel cosmo visibile e nel cielo invisibile, ma tutti sono espressione di un unico disegno di Dio: fare di me un figlio. Un figlio che abbia la stessa vita sua e sia eterno, la stessa libertà e sia felice, la stessa comunicabilità e sia come lui Amore.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 203; 2 luglio - Padre mio)

mercoledì 4 luglio 2018

A presto amici monaci!

La gratitudine dell'A.C. alla comunità cistercense dell'Abbadia di Fiastra.

La notizia era nell’aria: i monaci cistercensi lasciano il monastero dell’Abbadia di Fiastra, che a seguito del terremoto del 2016 è diventato inagibile. Si dice per un anno o perlomeno per il tempo necessario alla riparazione del monastero, che ospita i monaci. Speriamo che questo tempo sia breve e non si prolunghi.
Sappiamo che la Congregazione sta vivendo una riorganizzazione strutturale. Nonostante tutto ci spiace ugualmente questa partenza, perché ci priva, dopo più di 30 anni, di un ‘polmone spirituale’ situato in un polmone verde. E quindi non vorremmo che, dopo un terremoto naturale, saremo costretti ad assistere ad un terremoto ‘spirituale’ visto che a causa del terremoto anche le suore carmelitane del monastero di Tolentino sono dovute andare (momentaneamente) a Cascia.
Speriamo che questi anni passino in fretta per riassaporare il ritorno di chi nella costanza e nel silenzio accoglie il ‘pellegrino’, che cerca un ristoro nella fede. Infatti l’Azione Cattolica diocesana è grata ai monaci cistercensi per l’accoglienza in questi lunghi anni, ed in particolare a padre Giovanni Frigerio, che ha sempre guidato con fedeltà gli appuntamenti della ‘Lectio Divina’ nel tempo di Avvento e di Quaresima, organizzati da essa ed aperti a tutti, donandoci quello sguardo diverso sulla realtà, che solo il cristianesimo sa offrire; senza dimenticare gli incontri di preghiera mensili, organizzati dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (MLAC) o le ‘aperture’ dell’anno associativo. E, piano piano, abbiamo imparato ad assaporare il dolce ritmo della preghiera e della lode a Dio. Un ritmo che non induce alla fuga dalla realtà; un ritmo che dà la ‘ricarica’ per ritornare nella vita quotidiana rigenerati ‘a vita nuova’.
Per questo l’Azione Cattolica chiede che il territorio diocesano non sia privato indefinitivamente di una presenza che racconti agli uomini la dolce misericordia di Dio, come hanno saputo fare in questi anni i monaci cistercensi.
Ecco, i monaci cistercensi ci hanno insegnato ciò che san Bernardo scriveva nel ‘Sermone sul Cantico dei Cantici’: “Dio è Sapienza e vuole essere amato non solo dolcemente, ma anche sapientemente; altrimenti se voi trascurate la scienza, molto facilmente sarete lo zimbello dello spirito dell’errore: perché lo scaltro nemico delle anime non ha mezzi più efficaci per distruggere l’amore in un cuore, che farlo camminare in esso per vie imprudenti e irragionevoli. Per la qualcosa io penso di darvi certe norme, che hanno tutto l’interesse di osservare coloro che vogliono amare Dio”.
Per tutto questo ringraziamo i monaci cistercensi per il servizio prestato finora nel nostro territorio, chiedendo che questa ‘forzata lontananza’ sia segno di un più vivo desiderio di assaporare la Parola di Dio, affinché questa breve (nel tempo) ‘mancanza’ possa condurre ad un cuore più aperto al Mistero di Dio. Con tale spirito rimaniamo nella comunione della preghiera con i nostri ‘amici’ monaci cistercensi.