lunedì 30 luglio 2018

Strada facendo ... il ritorno a casa

Conclusa l'esperienza di Spello per gli adulti di A.C.

Anche questa esperienza di fraternità e discernimento per adulti nella Casa San Girolamo di Spello, da giovedì 26 a domenica 29 luglio scorsi, si è ormai conclusa, lasciando in ciascuno dei partecipanti il gusto inevitabilmente dolce amaro che sempre si prova alla fine di un momento così bello e significativo per la propria vita personale.
Fedeli all'impegno assunto con quanti hanno partecipato, anche solo alla giornata del sabato, pubblichiamo tutti i materiali dell'esperienza vissuta e le videoregistrazioni delle meditazioni del mattino disponibili sul blog diocesano della formazione "FormAC" perché possano costituire ulteriore contributo alla riflessione ed al contronto nelle associazioni diocesane di riferimento:
- i brani biblici di riferimento;
- le meditazioni di don Ugo (i testi; video 1; video 2; video 3);
- la traccia dell'adorazione;
- il libretto dei canti;
- la scheda del film del sabato.
Guidati, come ormai è tradizione, dal garbo sapiente e dalla tenerezza paterna di mons.Ugo Ughi, già viceassistente generale di AC, gli adulti della nostra diocesi insieme con altri amici provenienti da diverse parti di Italia e non solo, hanno provato a sperimentare la bellezza di fare discernimento sul senso della vocazione laicale, riscoprendo nel battesimo l'origine della chiamata a condividere la stessa missione evangelizzatrice della Chiesa, che costituisce una delle caratteristiche essenziali dell'associazione.
Il percorso si è snodato intorno allo slogan "Strada facendo ... compagni di viaggio" che, richiamando il tema del percorso annuale e il brano del vangelo di Mt 10,7, ha provato a sperimentare "il dinamismo al quale come cristiani siamo chiamati, per un cammino sinodale, al fine di testimoniare e annunciare Gesù", attraverso le meditazioni proposte da don Ugo, la preghiera, la visita alle bellezza sospesa tra arte e fede nel territorio, il confronto, la festa, la visione di un film sul tema del cammino.
Nel pomeriggio di sabato, poi, abbiamo voluto celebrare con gratitudine la figura di fratel Carlo Carretto a trent'anni dalla morte, accompagnati dalla riflessione di Gianni Borsa, giornalista del SIR inviato a Bruxelles, autore del libro, recentemente uscito per i tipi della casa editrice AVE "Carlo Carretto ieri e oggi. Spello e le colline della speranza", per la collana "Guidati dallo Spirito"; con Gianni, attraverso una scelta degli scritti di fratel Carlo abbiamo ricordato la sua testimonianza di vita e la peculiare esperienza della fraternità San Girolamo dove dalla metà degli anni sessanta e fino alla morte Carretto ha svolto un ruolo prezioso di compagno di strada per migliaia di cammini vocazionali e spirituali ispirando oggi l’attività di questo vero e proprio “polmone spirituale”.
Il sentimento di gratitudine non può che estendersi infine a Monica e Giuseppina, e alle loro famiglie, che nel prestare il proprio servizio in cucina hanno contribuito a rinnovare nella concretezza dei semplici gesti di cura quotidiana quell'autentico clima di famiglia che fa dell'eremo San Girolamo la "casa" per tutti gli aderenti di AC.

domenica 29 luglio 2018

Essergli figlio

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Se non fossi figlio di Dio la preghiera non avrebbe alcun significato e soprattutto non avrebbe alcuna autenticità.
Se la preghiera è comunicare con Dio, ciò è possibile se Dio mi fa partecipe della sua stessa natura.
Lo so che Dio è "l'inconoscibile", ma lo è per me "uomo", non per me "suo figlio", "sua figlia".
La sua inconoscenza diventa conoscenza non nella mia intelligenza d'uomo ma nel potere che Lui mi ha dato di essergli figlio, di essergli figlia.
È nell'amore che Lui adopera per generarmi figlio che mi trasmette la sua conoscenza di Padre.
Quando Dio si rivela a me nell'amore mi fa il dono di se stesso e mi si fa conoscere personalmente.[...]
Sì, lo dico perchè lo posso dire: "Io credo in Dio perché lo conosco".
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 232; 31 luglio - Mia forza)

domenica 22 luglio 2018

Credere la profezia

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Ancora un appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Tra la profezia proclamata dalla parola di Dio e ciò che appare ai miei occhi c'è tutto un urto, una specie di di contraddizione continua, sovente una negazione.
Direi anzi che ciò che apare sia stato voluto da Qualcuno o da qualcosa per negare la profezia. [...]
Ma so anche, e l'ho sperimentato mille volte, che quando "credo" ed affermo con tutte le mie forze che la parola di Dio è eterna e che la profezia si compirà, sconvolgo il reale, supero il mio peso di gravità, entro in un'orbita di luce, vivo una realtà divina, realizzo il Regno in me, vinco il mondo che mi circonda e cerca di soffocarmi.
Quando credo non son più un semplice uomo, sono figlio di Dio.
Il credere non appartiene ad una dimensione della natura; è già una dimensione divina in noi.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 223; 22 luglio - La sua profezia si compirà)

domenica 15 luglio 2018

La casa dov'è?

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo


Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017. 
Padre mio.
Ecco il sunto di tutta la rivelazione ...
La cosa è davvero straordinaria ed è la fonte di tutti i doni possibili.
Ho con Lui il dono della vita.
Ho con Lui il dono della verità.
Ho con Lui il dono dell'Amore.
Soprattutto ho con Lui il dono della "casa".
Tutta la mia esperienza su questa terra mi ha maturato all'idea della "casa".
Avere una casa, vivere in una casa.
Siamo fatti per andare in una casa dove ci sia un padre e dove ci siano dei fratelli e dove nessuno sia escluso.
Siamo fatti per una casa che ci dia il senso della stabilità, della continuità, del riposo.
Sì siamo fatti per una casa dove Dio è padre e dove tutti gli uomini sono fratelli.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 203; 6 luglio - Il dono della "casa")

lunedì 9 luglio 2018

Strada facendo ... compagni di viaggio

L’A.C. invita a Spello per camminare insieme nella Chiesa



Anche quest’anno dal 26 al 29 luglio l’Azione Cattolica della diocesi di Macerata propone per gli adulti un fine week end alla Casa ‘San Girolamo’ di Spello sul tema ‘Strada facendo, compagni di viaggio’, guidati dal già vice assistente spirituale nazionale dell’associazione, mons. Ugo Ughi, che rifletterà sulla dinamicità sulla Chiesa in cammino sullo stile della ‘Chiesa in uscita’ di papa Francesco per una vita santa, secondo l’affermazione dell’enciclica ‘Lumen Gentium’: “È chiaro, dunque, a tutti, che tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità”.
In un momento in cui il disimpegno e l’indifferenza sembra assurgere ad icona della modernità, ci si vuole mettere in discussione, condividendo nella fraternità un tempo di discernimento personale e comunitario, per rendere concreta la vocazione alla santità cui ogni credente, e soprattutto ogni adulto, è chiamato pur nella pervasiva dimensione di precarietà che sperimenta del quotidiano.
È per questo che si propone la visita allala tomba di santa Angela da Foligno, definita dalla Chiesa ‘la maestra dei teologi’, come ha scritto papa Francesco: “... una donna come Angela, diventata madre spirituale di molti chierici, valorizza la figura e la missione femminile. Il suo vissuto di fede, rimanendo fedele alla tradizione viva della Chiesa, mostra un itinerario sorprendentemente moderno: la capacità di Angela in vita di rivitalizzare il cuore credente, com’è successo per Ubertino da Casale nel 1298 e molti altri suoi discepoli, assicura che ancora oggi la sua intercessione celeste possa essere foriera di conversioni e trasformazioni del cuore”. 
Una conversione permanente, uno stile di vita, insomma, che nell’esortazione apostolica ‘Gaudete et exultate’ papa Francesco invita a vivere come declinazione della santità nel quotidiano: “Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità ‘della porta accanto’, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, ‘la classe media della santità’. Lasciamoci stimolare dai segni di santità che il Signore ci presenta attraverso i più umili membri di quel popolo che ‘partecipa pure dell’ufficio profetico di Cristo col diffondere dovunque la viva testimonianza di Lui, soprattutto per mezzo di una vita di fede e di carità’… La santità è il volto più bello della Chiesa”.
Il tema della riscoperta della propria strada alla santità, condurrà nel pomeriggio di sabato 28 luglio al ricordo grato di fratel Carlo Carretto, autentico testimone di fede a 30 anni dalla sua morte con l’aiuto di Gianni Borsa, giornalista dell’agenzia di stampa ‘Sir’. E proprio Carlo Carretto ha tracciato la strada per intraprendere il cammino della santità di una Chiesa aperta alle istanze del mondo e per questo ha subito pesanti calunnie da alcuni cristiani; nonostante ciò ha sempre amato la Chiesa come ha scritto nel libro ‘Il Dio che viene’: “Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo! Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto a te devo! Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza. Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità! Nulla ho visto nel mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso, e nulla ho toccato di più puro, di più generoso, di più bello. Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure. No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te. E poi, dove andrei? A costruirne un'altra? Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la mia Chiesa, non più quella di Cristo”.
Tanti motivi insomma per non perdere un'esperienza che si candida, ancora una volta, a costituire una preziosa "boccata di ossigeno" da quel polmone spirituale che sempre più viene ad essere, non solo per l'Azione Cattolica, la casa San Girolamo di Spello.

domenica 8 luglio 2018

L'evoluzione della creatività di Dio

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Altro è fare una stella, altro è fare un figlio.
Altro  fare un fiore, altro è fare un figlio.
Altro è fare una libellula, altro è fare un figlio.
Dio mi ha fatto prima come frammento di stella e mi ha dato la vita, poi mi ha disegnato come un fiore e mi ha dato la forma, poi mi ha infuso la coscienza e mi ha fatto amore.
Io credo nell'evoluzione della creatività di Dio e mi piace pensare che Dio prese materiali dalle rocce per fare il mio corpo e disegni dai fiori per mettere assieme le mie cellule nervose.
Ma quando pensò alla mia coscienza cercò il modello dentro di sé nella sua vita trinitaria, e mi fece a sua immagine e somiglianza: comunicazione, libertà, vita eterna.
Tutto ciò significa fare un figlio, perché il figlio è vita della stessa vita del Padre, è comunicazione per comunicare col Padre.
Ci sono molti disegni nel cosmo visibile e nel cielo invisibile, ma tutti sono espressione di un unico disegno di Dio: fare di me un figlio. Un figlio che abbia la stessa vita sua e sia eterno, la stessa libertà e sia felice, la stessa comunicabilità e sia come lui Amore.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 203; 2 luglio - Padre mio)

mercoledì 4 luglio 2018

A presto amici monaci!

La gratitudine dell'A.C. alla comunità cistercense dell'Abbadia di Fiastra.

La notizia era nell’aria: i monaci cistercensi lasciano il monastero dell’Abbadia di Fiastra, che a seguito del terremoto del 2016 è diventato inagibile. Si dice per un anno o perlomeno per il tempo necessario alla riparazione del monastero, che ospita i monaci. Speriamo che questo tempo sia breve e non si prolunghi.
Sappiamo che la Congregazione sta vivendo una riorganizzazione strutturale. Nonostante tutto ci spiace ugualmente questa partenza, perché ci priva, dopo più di 30 anni, di un ‘polmone spirituale’ situato in un polmone verde. E quindi non vorremmo che, dopo un terremoto naturale, saremo costretti ad assistere ad un terremoto ‘spirituale’ visto che a causa del terremoto anche le suore carmelitane del monastero di Tolentino sono dovute andare (momentaneamente) a Cascia.
Speriamo che questi anni passino in fretta per riassaporare il ritorno di chi nella costanza e nel silenzio accoglie il ‘pellegrino’, che cerca un ristoro nella fede. Infatti l’Azione Cattolica diocesana è grata ai monaci cistercensi per l’accoglienza in questi lunghi anni, ed in particolare a padre Giovanni Frigerio, che ha sempre guidato con fedeltà gli appuntamenti della ‘Lectio Divina’ nel tempo di Avvento e di Quaresima, organizzati da essa ed aperti a tutti, donandoci quello sguardo diverso sulla realtà, che solo il cristianesimo sa offrire; senza dimenticare gli incontri di preghiera mensili, organizzati dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (MLAC) o le ‘aperture’ dell’anno associativo. E, piano piano, abbiamo imparato ad assaporare il dolce ritmo della preghiera e della lode a Dio. Un ritmo che non induce alla fuga dalla realtà; un ritmo che dà la ‘ricarica’ per ritornare nella vita quotidiana rigenerati ‘a vita nuova’.
Per questo l’Azione Cattolica chiede che il territorio diocesano non sia privato indefinitivamente di una presenza che racconti agli uomini la dolce misericordia di Dio, come hanno saputo fare in questi anni i monaci cistercensi.
Ecco, i monaci cistercensi ci hanno insegnato ciò che san Bernardo scriveva nel ‘Sermone sul Cantico dei Cantici’: “Dio è Sapienza e vuole essere amato non solo dolcemente, ma anche sapientemente; altrimenti se voi trascurate la scienza, molto facilmente sarete lo zimbello dello spirito dell’errore: perché lo scaltro nemico delle anime non ha mezzi più efficaci per distruggere l’amore in un cuore, che farlo camminare in esso per vie imprudenti e irragionevoli. Per la qualcosa io penso di darvi certe norme, che hanno tutto l’interesse di osservare coloro che vogliono amare Dio”.
Per tutto questo ringraziamo i monaci cistercensi per il servizio prestato finora nel nostro territorio, chiedendo che questa ‘forzata lontananza’ sia segno di un più vivo desiderio di assaporare la Parola di Dio, affinché questa breve (nel tempo) ‘mancanza’ possa condurre ad un cuore più aperto al Mistero di Dio. Con tale spirito rimaniamo nella comunione della preghiera con i nostri ‘amici’ monaci cistercensi.

domenica 1 luglio 2018

L'ultimo posto

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Vuoi correre più spedito? Cerca l'ultimo posto.
Vuoi essere pù libero? Cerca l'ultimo posto.
Vuoi capire più Gesù? Cerca l'ultimo posto.
Vuoi amare di più? Cerca l'ultimo posto.
Vuoi servire la giustizia? Cerca l'ultimo posto.
Vuoi farti amare? Cerca l'ultimo posto. [...]
Vuoi afferrare più gioia? Cerca l'ultimo posto. [...]
Vuoi capire l'adorazione? Cerca l'ultimo posto.
Vuoi giungere alla pace? Cerca l'ultimo posto.
Difatti Gesù ha detto: "Gli ultimi saranno i primi". Il tutto però deve essere fatto per amore e non per raffinato orgoglio.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 191; 22 giugno - L'ultimo posto)