martedì 31 marzo 2020

Esercizi Spirituali #ACasa - Giorno 2

Martedì 31 marzo 2020 ... Gli altri sulla mia strada

Il secondo appuntamento del ciclo di "Esercizi Spirituali #ACasa" pensati dalla Presidenza Diocesana di Azione Cattolica di Macerata, ispirati alla proposta della Delegazione Regionale Marche del 2010, per un tempo di spiritualità comune in questa Quaresima in ... "quarantena"! 
Chi volesse seguire invece il testo, o leggerlo in un secondo tempo, può scaricarlo dal blog della formazione.

lunedì 30 marzo 2020

Esercizi Spirituali #ACasa - giorno 1

Lunedì 30 marzo 2020 ... Si parte!

Il primo appuntamento del ciclo di "Esercizi Spirituali #ACasa" pensati dalla Presidenza Diocesana di Azione Cattolica di Macerata, ispirati alla proposta della Delegazione Regionale Marche del 2010, per un tempo di spiritualità comune in questa Quaresima in ... "quarantena"! 
Chi volesse seguire invece il testo, o leggerlo in un secondo tempo, può scaricarlo dal blog della formazione.


domenica 29 marzo 2020

E' solo l'inizio

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
"Tu che sai della libellula? Di cosa capita quando essa muore?
Sì, cosa capita quando la gazzella spira nel deserto dopo una lunga corsa per sfuggire allo sciacallo?
Cosa capita quando un fiore appassisce?
Quando un agnello agonizza sotto il coltello che l'uccide?
Cosa sapete voi? [...]
Avete transitato dal visibile all'invisibile per vedere cosa capita?
Certo: se tuto finisce nella morte sia per la libellula sia per l'erba del campo sia per mio figlio Gesù, potreste aver ragione, ma ... non è così.
La vita continua...
Non solo continua, ma si sviluppa, cresce, matura.
La vita è eterna, e voi non avete visto il meglio che è il Regno!
Il discorso della terra e del cielo è solo l'inizio dei discorsi.
Ce ne sono altri che io vi ho preparato e che voi ascolterete al di là della morte fisica.
Ed è allora che direte con gaudio: - Ora so! Dio è veramente Dio! -"
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 103; 29 marzo - Voi, che sapete?)

venerdì 27 marzo 2020

Esercizi Spirituali ... #ACasa

Un aiuto per la spiritualità in tempo di "quar...antena"!

Ogni giorno un sussidio da leggere, 
un breve programma su RadioNuova 

ed EmmeTV e un video da vedere sul 
canale Youtube dell'AC diocesana
In questo tempo favorevole, lasciamoci perciò condurre come Israele nel deserto, così da poter finalmente ascoltare la voce del nostro Sposo, lasciandola risuonare in noi con maggiore profondità e disponibilità. Quanto più ci lasceremo coinvolgere dalla sua Parola, tanto più riusciremo a sperimentare la sua misericordia gratuita per noi. Non lasciamo perciò passare invano questo tempo di grazia, nella presuntuosa illusione di essere noi i padroni dei tempi e dei modi della nostra conversione a Lui”.
Ispirati dal messaggio di papa Francesco per la Quaresima, l’Azione Cattolica della diocesi di Macerata, in questo tempo di coronavirus, a tutti fa la proposta degli ‘Esercizi spirituali… #ACasa’, degli esercizi spirituali "casalinghi" condivisi, per 9 giorni a partire dal 30 marzo, su EmmeTV (ore 8:10 sul canale 89 DTT Marche e www.emmetv.it), Radio Nuova Macerata (ore 22:10 www.radionuova.com, frequenze 90.000 - 96.900 Mhz), e per 10 giorni su questo blog e sulle pagine social dell’associazione (facebook, instagram, telegram).
Si tratta di una iniziativa, in parte già sperimentata nel 2010, per intuizione della delegazione regionale di A.C. delle Marche dell’epoca, per avvicinarsi alla grazia di Dio che chiede di vivere da ‘redenti’ il tempo che ci è donato; e noi abbiamo pensato di farlo declinando il tema del cammino formativo annuale - Lo avete fatto a me - a partire dalle sollecitazioni elaborate originariamente dall'A.C. regionale: “La vita spirituale del cristiano è trovare quella via che permette di desiderare di stringersi sempre di più a Cristo, di amarlo sempre di più, sempre di più riconoscere la sua presenza di Amore che ci salva, sempre più vivere non solo per e con Cristo ma in Cristo … perché Lui è Amore”.
Oggi vuole essere anche un modo per vivere con consapevolezza questo tempo particolare, in cui la lotta contro l’epidemia da coronavirus costringe un po’ tutti a cambiare prospettiva, a convertirsi, insomma, e chiama a percorrere nuove strade, in un certo senso di ‘periferia’, per giungere a destinazione, docili alle indicazioni di papa Francesco che, nell’ultima domenica di aprile 2017, raccomandava: ‘rimanete aperti alla realtà che vi circonda’.
L’Azione Cattolica diocesana ha cercato di compiere questa ‘conversione’: dall’ospitalità accogliente del monastero di san Giuseppe di Pollenza, alla proposta di una modalità di riflessione e preghiera più agile, in cui ciascuno possa ritagliarsi un tempo personale di dialogo con Dio nelle propria casa, nella propria città; una modalità che segua i ritmi della giornata, ‘Lo avete fatto a me - la missione nella città’; una modalità che stimoli ad ‘abitare le periferie’ con gli ‘occhi ed il cuore della misericordia’ per essere concretamente e personalmente ‘Chiesa in uscita’. 
Un invito a meditare lo slogan annuale - ‘Lo avete fatto a me’ - con lo stile che suggeriva decenni or sono fratel Carlo Carretto nel libro ‘Il deserto nella città’: “Il padre de Foucauld, che fu uno dei più vivaci ricercatori della spiritualità moderna, pose il suo eremitaggio a Beni-Abbès in un contesto tale da rendersi con facilità presente a Dio e presente agli uomini nello stesso momento… Sì, dobbiamo fare il deserto nel cuore dei luoghi abitati. È un modo concreto per aiutare l’uomo di oggi”.
Questa proposta è infine occasione per assaporare il gusto della preghiera nella propria casa o dalla propria macchina (pensando a chi, per lavoro, è chiamato anche in questa situazione di emergenza, a prestare la propria opera) come insegna anche p. Marko Rupnik, autore dei mosaici che hanno ispirato alcune delle riflessioni proposte: “La vita spirituale consiste nel guardare con gli occhi interiori, cioè con gli occhi spirituali: come se la stessa realtà vista con gli occhi corporali venisse letta interiormente come una realtà spirituale e diventasse ciò che realmente è, cioè una realtà che dice qualcosa di Dio, che orienta a Lui. Progressivamente gusto esterno e gusto interno diventano un unico gusto”.

domenica 22 marzo 2020

Confidenza

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
grazie a Laura Natalini - 21/11/2019
Ciò che è, ciò che mi circonda, ciò che vedo, ciò che sento è come una domanda misteriosa che mi è posta da Dio da tutti i tempi, e che attende da me la risposta.
Forse anche la stessa terribile domanda posta a Giobbe sul suo letamaio è domanda che proviene da Dio [...]
Devo rispondere alla domanda postami da Dio in quella realtà dolorosa - vero mistero oscuro - e scoprire in esso, proprio in esso, la mia salvezza.
Perché è la mia salvezza contenuta in quella domanda.
La salvezza, tutta la salvezza, è contenuta nell'accettazione del mio mistero e, in esso, del mistero di mia moglie o di mio figlio.
Il primo atteggiamento di amore verso la creazione è accettare la creazione anche se mi appare strana, incompleta, qualche volta nemica. [...]
In fondo è un atteggiamento di confidenza in Dio, ed è proprio su questa confidenza che si basa il mio rapporto con Lui.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 94; 21 marzo - Domanda e mistero)

domenica 15 marzo 2020

La più straordinaria risposta dell'amore

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Torna l'appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
grazie a Laura Natalini - 25/12/2019
L'amore si trova nei pasticci in certi momenti.
Come si fa ad amare ancora il torturatore, il capitalista che affama, il razzista orgoglioso il mercante di cannoni?
Eppure, questo povero amore è invincibile e se riguarda l'uomo, questo povero uomo che pecca in modo così spaventoso, ma che può ancora salvarsi, deve pur trovare qualche scappatoia.
E se l'amore è l'amore stesso di un Dio, non la troverà?
Ecco come la troverà. Nel silenzio, proverà lui a doventare vittima di tutte le violenze, di tutte le calunnie, di tutti i poteri di questo mondo.
Proverà lui ad essere imprigionato, torturato, schernito, venduto, condannato.
E quando tutto questo avrà provato dalla croce stessa del suo patire, conoscendo il grado d'amore con cui è capace di amare il Padre e la tragicità della condanna cui l'uomo si è esposto, dirà il suo parere sulla giustizia invocata dalle stesse pietre del calvario; interrogato da tutta la storia sul come procedere in quel momento, darà la più straordinaria risposta dell'amore e invocherà sull'uomo l'attenuante dell'infermità mentale.
"Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno".
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 81; 15 marzo - Nel silenzio diventare vittima)

domenica 8 marzo 2020

Con noi, da sempre

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Ciò che mi dice la creazione solo l'inizio. [...]
Sì, Dio non è lontano da ciascuno di noi, è con noi, da sempre.
Se la sua presenza l'abbiamo avvertita nella creazione, essa prenderà forma nella Rivelazione; se il suo parlare è venuto ai nostri occhi attraverso il simbolo delle cose, entrerà nel nostro spirito attraverso il mistero della Parola.
La Scrittura completerà il discorso dei monti, dei mari e degli astri, la Bibbia intraterrà l'uomo a colloquio con Dio.
Sì, il mistero della creazione trova nella Bibbia il libro degno di essa e la Bibbia trova nella natura la sua più decisiva testimonianza.
Entrambi sono un tutt'uno in mano a Dio per parlare all'uomo; entrambi sonoper l'uomo l'antenna d'ascolto per captare il Dio dagli spazi eterni dell'essere.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 81; 8  marzo - Nelle sue mani)

#cuoriACcanto

L'A.C. diocesana di Macerata non ti lascia mai solo!
a cura della Presidenza Diocesana

In questo tempo nuovo in cui tutto è stato sospeso e siamo chiamati a "tenere le dovute distanze" non possiamo permetterci di perderci davvero! 
Vorremmo in qualche modo mantenere i contatti e vivere insieme anche questo periodo, regalandovi e regalandoci, qualche pensiero. 
Come l'equipe di coordinamento del settore Giovani ha fatto nel periodo di Avvento, e a maggior ragione adesso che forzatamente ma necessariamente abbiamo sospeso tutte le attività e le occasioni di incontro, pensiamo sia bello condividere comunque con gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione qualche parola che ci aiuti a vivere bene questo tempo di Quaresima.
Oltre alle meditazioni che ogni domenica ormai da due anni stiamo pubblicando a partire dalle parole di fratel Carlo Carretto, vogliamo darci degli strumenti specifici per questo tempo, perché sia "momento favorevole"!
Da subito possiamo collegarci sul canale Telegram "#cuoriACcanto", dove ogni giorno potremo trovare uno spunto di riflessione e preghiera!
A breve, poi, saranno disponibili dei veri e propri "#EserciziSpiritualiOn1ine", un ciclo di brevi appuntamenti disponibili sia su questo blog, sia sulle pagine FB dell'AC diocesana e dell'ACR diocesana oltre che su quelle di alcune parrocchia, che proveranno a farci vivere degli esercizi spirituali, con brevi meditazioni e preghiere da ascoltare e meditare singolrmente a casa da ognuno, ma in autentica comunione con tutti gli altri.
Ci accompagnamo, con le dovute distanze (un abbraccio a un metro di distanza, insomma!), ma di certo vicini nella preghiera.

venerdì 6 marzo 2020

La giornata dei giusti

Riscoprire il valore della memoria con il libro "I Giusti" di Jam Brokken
di Federico Canullo

In questo tempo strano, sospeso quasi, tra voglia di ribellarsi all'inevitabilità della situazione ed il timore, la paura per la sofferenza e l'ignoto, ci può aiutare condividere ricordi e testimonianze di "coraggio normale", da parte di tante persone, donne e uomini, messi alla prova dalla vita, nel quotidiano e chiamati ad essere profondamente umani e, per questo, in fondo, davvero figli di Dio.
L'occasione ci viene fornita dalla ricorrenza - ma chi se ne ricorda in questo frangente? - del 6 marzo "Giornata dei Giusti", cioé la giornata di tutti coloro che hanno agito per salvare i perseguitati nella storia moderna, ricorrenza istituita nel 2012 dal parlamento europeo e recepita da quello italiano nel 2017 (per chi volesse si può leggere un bell'articolo in proposito sulla pagina dell'Avvenire del 5 marzo).
Sul valore della memoria l'associazione diocesana, ed in particolare il settore adulti, sta riflettendo da diversi mesi e si appresta a proporre l'iniziativa "Abitare le vie della memoria", che dovrebbe avvenire - ma il condizionale è d'obbligo nella situazione di emergenza in corso - in concomitanza con il 75simo della fine della seconda guerra mondiale nel nostro paese e la sua liberazione.
Sollecitato da queste riflessioni ho trovato davvero sollievo nelle pagine di Jan Brokken, scrittore e giornalista olandese, del suo ultimo lavoro "I giusti" (edito da Iperborea ad inizio di quest'anno).
Si tratta del racconto, ai limiti del romanzesco, delle scelte di Jan Zwartendijk e Chiune Sagihara, rispettivamente come console dei Paesi Bassi e del Giappone a Kaunas, capitale della Lituania nel 1939 - al posto di Vilnius, in quel momento in territorio polacco - nel rilasciare visti a migliaia di ebrei cechi, polacchi e tedeschi verso l'isola di Curacao, territorio olandese nelle Antille, attraverso il Giappone, creando così un'insperata via di fuga e di salvezza alle soglie della soluzione finale.
La lettura, gradevolissima e coinvolgente, ci fa scoprire da un lato la "banalità del coraggio", per così dire, di Jan Zwartendijk che, da semplice imprenditore (dirigente Philips), non riesce a non farsi coinvolgere dalle sofferenze di chi gli vive accanto sapendo cogliere l'occasione che gli è offerta con il posto di console ad interim di non voltare lo sguardo dall'altra parte: "Credo che negli anni trenta e all'inizio degli anni quaranta molte persone si rifiutassero di vedere l'incombere dell'olocausto. Si lasciavano scivolare addosso le informazioni frammentarie in cui si imbattevano, come se fossero sporcizia in un fiume in piena. A non guardare da vicino, l'acqua sembrava ancora abbastanza pulita. Se sentivano qualcosa, si voltavano subito dall'altra parte, oppure si concentravano su un diversivo piacevole. Anche chi era molto vicino al centro del potere girava le spalle e si tappava le orecchie.".
Dall'altro scopriamo la profonda umanità dell'apparentemente scostante Chiune Sagihara, diplomatico giapponese di lungo corso, che arriva a sacrificare la carriera e perfino a rischiare la vita pur di salvare quanti più sconosciuti possibile da una morte certa, ma senza riuscire a vedere nulla di straordinario in questo, semplicemente il proprio dovere: "In fin dei conti ho preso la mia decisione da essere umano. Ci ho pensato bene per una notte intera. Quello che avrei fatto non era forse corretto per un diplomatico, ma non potevo abbandonare al loro destino quelle migliaia di persone che dipendevano dal mio aiuto. In realtà non ho fatto nulla di eccezionale: solo ciò che dovevo fare".
Una lettura che aiuta a "ricentrarsi", a riflettere sul valore della fratellanza e dell'empatia e sul bisogno di lasciarsi "coinvolgere"; una bella cura contro il delirio di individualismo di cui è ammalato il nostro tempo.

domenica 1 marzo 2020

Nelle sue mani

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.

Siamo in due.
Lui è il Re, io il suo suddito e insieme facciamo, sviluppiamo il Regno.
Ma siamo in due.
E Lui è più importante, devo convenirne.[...]
La mia vocazione è nelle sue mani, prima di essere nelle mie.
Il mio futuro è in Lui.
Ognuno ha la sua strada ed è la più bella se offerta da Dio. Il volerne un'altra è da stolti, ed è sofferenza inutile insistere sulle cose che non esistono o sui sentieri che non sono fatti per noi.
Accettare il Regno dei cieli in noi significa accettare la nostra vocazione, che Dio ci prepara attraverso il reale in cui siamo immersi.
Ma Dio mi precede.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 72; 29 febbraio - Nelle sue mani)