martedì 27 novembre 2018

Non c'è accoglienza senza incontro

In ascolto della Parola di Dio per comprendere le parole degli uomini.

L'ideale percorso di riflessione che quest'anno l'Azione Cattolica vuole offrire come contributo alla crescita della comunità ecclesiale della nostra diocesi, iniziato la scorsa domenica con il "trekking del'accoglienza" per le vie di Macerata, propone domenica 2 dicembre, prima di Avvento, un appuntamento che è ormai un classico: quella con la Lectio Divina all'Abbadia di Fiastra, dalle ore 15:00 all'Aula Verde.
Con la consapevolezza del bisogno sempre più urgente di darsi occasioni di rigenerazione spirituale (come recita anche lo slogan della prossima festa dell'Adesione - l'8 dicembre - "Ricàricàti") la presidenza diocesana ha chiesto ad Anna Maria Cacciamani, consacrata qualche anno fa nell'Ordo Virginum, al termine di un percorso di maturazione anche all'interno dell'associazione, di elaborare una riflessione a partire dal brano/icona dell'anno, quello di Marta e Maria.
Dall'ascolto di tre brani del Vangelo sarà pertanto proposta ai partecipanti, una meditazione sul tema Accoglienza declinando la "Parola di Dio" con le "parole degli uomini". Constatato che non c'è accoglienza senza incontro, senza discesa, senza cammino, senza ferite, e quindi consapevoli che accogliere è verbo di movimento (da Dio all'uomo, dall'uomo a tutta la terra) saremo chiamati a riflettere che per accogliere davvero qualcuno occorre essere uomini e donne in cammino.

domenica 25 novembre 2018

Collaborare alla salvezza

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Dio è nel lavoro di tutti gli uomini e sotto il velo di tutte le buone volontà. Nessuna scoperta a cui perviene l'uomo è assente dalla mente di Dio, nessuna realizzazione tecnica è stata raggiunta senza la sua divina volontà di bene.
Sì il lavoro è indispensabile per l'uomo.
Una parola che dice la realtà del lavoro è "redenzione".
Il lavoro che prima del disordine recato dal peccato era solo azione e gioia, col pecato e la ribellione vedrà introdursi tra le sue maglie la fatica, la sofferenza, il sudore. Diventerà insomma lavoro redentivo, aiuterà l'uomo a liberarsi dal male, a pagare i suoi debiti con la giustizia, a far cose serie ed utili, a collaborare giorno dopo giorno alla salvezza.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 344; 15 novembre - Col sudore della fronte)

mercoledì 21 novembre 2018

Sulle tracce dell'accoglienza

Per le vie di Macerata alla scoperta di una città solidale ed accogliente

Nell’esortazione apostolica ‘Evangelii gaudium’ papa Francesco ha tessuto un elogio alle città che sviluppano le relazioni: “Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo! Come sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro!”.
Ed anche il vescovo della nostra diocesi, mons. Nazzareno Marconi, nella festa di san Giuliano l’ospitaliere, ha ricordato che occorre ripensare alla costruzione della città: “Il nostro Santo Patrono in una parte della sua vita traghettava le persone oltre la sponda del fiume. Il Papa ripete spesso che siamo a uno snodo della storia, a un cambio di epoca. C’è da passare alla sponda del domani, da ripensare la costruzione e lo sviluppo della città e del territorio. In questi tempi di passaggio, per traghettare su un fiume agitato è bene non appesantire la barca e cercare di remare insieme e possibilmente verso la stessa direzione. Sono i tempi in cui invece di discutere di cose secondarie, bisogna puntare a ciò che è solido e stabile nel tempo”.
Interrogandosi sull’attuazione di queste sollecitazioni l’Azione Cattolica diocesana lancia una proposta interessante e bella dal titolo ‘Sulle tracce dell’accoglienza a Macerata’, che si svolgerà domenica 25 novembre, dalle ore 14:30 fino alle ore 17:00, guidati dal prof. Stefano D’Amico, per chi vuole scoprire una città che nei secoli è stata solidale ed accogliente. Il ritrovo è alle ore 14.30 presso l’associazione ‘Piombini-Sensini’ (ex Asilo della Pietà) in via Morbiducci.
Il percorso si concluderà al centro di accoglienza della Caritas di Rampa Zara, dopo aver visitato luoghi come l’Orfanotrofio femminile in via del Convitto; l’Ospedale del SS. Sacramento in piazza Mazzini; l’Asilo Ricci, ubicato dietro lo Sferisterio; il Ricovero di San Martino in via Padre Matteo Ricci; il Centro Missionario; il Foro Annonario; la prima sede della Croce Verde e dell'Avis in via don Minzoni e tanti altri.
Un vero tour storico artistico per scoprire le radici di una città, che nei secoli, sulle tracce del suo patrono, non si è mai chiusa nelle proprie mura.
Il percorso suggerito dall’Azione Cattolica è una proposta per scoprire le radici di una città diventata artisticamente bella, perché da sempre aperta all’ospitalità, come dichiarato dal prof. D’Amico: “Una passeggiata per le vie di Macerata alla scoperta dei luoghi, delle istituzioni e delle persone che nel passato e nel presente si sono occupate e si occupano di accoglienza e assistenza dei più bisognosi. Un’occasione per riflettere su come i maceratesi, fin dal medioevo, pur appartenendo a culture diverse, abbiano volto lo sguardo ai poveri, ai malati, agli orfani, ai vecchi, alle donne, ai bambini e ai forestieri in difficoltà aprendo ospedali, ospizi, orfanotrofi, asili, scuole; gestendo istituzioni caritatevoli come i monti di pietà o frumentari; organizzando associazioni di soccorso e mutua assistenza rendendo la città più bella anche architettonicamente.”.

domenica 18 novembre 2018

Idee in movimento

Anche quest'anno il concorso del Movimento Lavoratori di AC
di Antonella Marino

"Idee in movimento" è il Concorso delle idee del Mlac che, per il tredicesimo anno consecutivo, propone il bando di Progettazione Sociale su Lavoro e pastorale, un'occasione per cimentarsi con una proposta, un progetto in grado di venire incontro ai bisogni di un territorio, di una comunità, di una realtà sociale.
Il concorso, bandito dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (MLAC), in collaborazione con la Caritas, il Progetto Policoro e l'ufficio nazionale di Pastorale sociale e del lavoro, ha come obiettivi quelli di: “Incentivare forme di collaborazione tra comunità civile ed ecclesiale, favorendo costruzioni di reti sul territorio, incentivare la diffusione della cultura della progettualità, anche sviluppando l’uso di sistemi di condivisione innovativi e di piattaforme digitali e promuovere una cultura dell’imprenditorialità a livello personale e sociale."
Il bando è aperto a tutti, gruppi, associazioni, cooperative, parrocchie, enti diversi che, dopo aver analizzato i bisogni di un territorio, sono chiamati a progettarne il cambiamento attraverso la costituzione di una rete collaborativa tra le realtà del territorio stesso. Il bando, da più di dieci anni, fornisce un piccolo contributo ai progetti vincitori, cosi che si possa innescare la realizzazione di progetti anche importanti e ambiziosi. E' il vostro momento, affinchè i territori si possano sviluppare ulteriormente nel rispetto della dignità di ciascun uomo e del lavoro che esso svolge.

Cose sante in sé

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Il lavoro, lo studio, lo sbrigare le faccende, l'accudire ai figli sono cose importanti, terribilmente importanti. Più ancora: sono cose sante in sé, perché sono valori umani voluti da Dio a cui io debbo dedicarmi con tutte le mie forze e con tutto il mio pensiero.
Se è vero che la preghiera è amore di Dio, come può questo amore essere escluso da un altro amore di Dio che è fare l'apostolato? Forse che il primo comandamento si mette in lotta con il secondo che pur è simile al primo? Forse che la carità che mi spinge verso il prossimo non mi spinge nello stesso momento verso Dio?
Ciò che chiamiamo apostolato non è amore del prossimo, allore, ma forse agitazione, attivismo, ricerca di sé.
Non dobbiamo disgiungere l'amore di Dio dall'amore del prossimo. Questi due amori debbono essere vissuti assieme e fusi in un tutt'uno.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 334; 13 novembre - Preghiera e vita)

domenica 11 novembre 2018

Il viaggio dell'esodo

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Il viaggio è lungo e si chiama esodo.
E l'esodo è il cammino che fa l'uomo per imparare nell'esperienza i gusti di Dio.
È la scuola di Dio, è l'apprendistato al Regno, è la maturazione del figlio a divenire come il Padre.
Tutta la vita è un esodo.
È molto più lungo del tempo del tempo trascorso sotto il sole e su questa terra ... molto più lungo.
L'esodo, per l'uomo, comprende spazi molto più vasti.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 334; 5 novembre - Il vero deserto)

sabato 10 novembre 2018

Il potere delle parole

Una riflessione sul Cantico dei Cantici all'università

In una sala gremita non solo di studenti, giovedì 8 novembre, alle ore 16:00, presso l’Aula A del dipartimento di economia e diritto dell’università di Macerata in piazza Strambi, il poeta Andrea Ponso (laureato in teoria della letteratura a Padova, ha conseguito un dottorato di ricerca in lingue e letteratura comparate presso l’Università di Macerata e di Lille; attualmente oltre ad insegnare si occupa tra l’altro di traduzione di testi biblici dall’ebraico, e poetici dal francese e dall’inglese), autore della recente nuova traduzione dall’ebraico del Cantico dei Cantici, ha dialogato con il prof. Marcello La Matina (Docente di Filosofia e Teoria dei Linguaggi all’università di Macerata) sul tema “Linguaggi, eros e traduzione”.
Non una lezione cattedratica, secondo le intenzioni dei protagonisti, (vedi la registrazione della prima parte - vedi la seconda parte) ma una riflessione condivisa sul rischio di ridurre l’opera del traduttore ad un “tradimento” del testo originario e sul valore e sul potere mai diminuito della “parola”, anche nell’attuale civiltà dell’immagine. Una conversazione affascinante che, nel lanciare all’uditorio stimolanti indizi per una più profonda ricerca personale su uno dei testi più intensi della Bibbia, ha mostrato, secondo le parole dell’autore, la necessità per chi si avvicina a queste opere di “lasciarsi inondare dal testo, lasciarsi spogliare e disumanizzare, … così … come il Cantico insegna che amore è come morte, che per amare si muore a se stessi, vivendo nell’altro, per l’altro, dell’altro”.

domenica 4 novembre 2018

Non temete

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.

Gesù, il primogenito Figlio.
Il primo risorto dai morti.
E lui che, essendo passato vittorioso nel mondo, e aver pagato il prezzo della vittoria, si rivolge a noi dicendoci "Non temete. Io ho vinto il mondo". Ciò che è capitato nella notte della Risurrezione d'ora innanzi ci riguarda personalmente.
E stato il vero "passaggio" di tutta l'umanità nel Cristo, capo del Corpo che è la Chiesa e principio di tutti i salvati.
Ciò significa che Dio è Dio, che la vita continua, e che c'è una spiegazione a tutte le cose, anche le più incomprensibili o apparentemente scandalose. Significa che l'uomo è eterno e che la morte che gli ha fatto prima tanta paura, dominando dolorosamente la sua esistenza, ora è lì, spiegata, compresa capita, vinta.
Adesso posso ridere, ridere anche della mia paura di prima.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 331; 2 novembre - Io ho vinto il mondo)

giovedì 1 novembre 2018

Santo: faccio quel che sono!

Un augurio a ciascuno nella solennità di Ognisanti

Scrive il teologo luterano André Birmelé che, mentre nella logica "del mondo" io "sono quel che faccio", cioé se sono riuscito a salire diversi scalini professionali è sulla base del mio "fare" di ciò che ho prodotto e realizzato, per il Vangelo vi un'inversione dei verbi "fare" ed "essere". Secondo la fede cristiana non sono più ciò che faccio, ma "faccio quel che sono". 
Ecco, potremmo dire che i santi hanno capito a fondo questo concetto! Tanti auguri quindi a tutti noi che oggi scopriamo come "Ci piacciono i santi perché c'hanno lo specchio" (di Giovanni Scifoni).