mercoledì 30 aprile 2014

Viaggio alle radici dell'accoglienza

Un ciclo di incontri sulla valenza antropologica dell'accogliere


L’accoglienza è una tra le sfide del nostro tempo: la frontiera non solo tra popoli del Sud del mondo e quelli del Nord, ma tra l’ospitalità e la chiusura egoista, tra la tranquillità dell’indifferenza e la ricerca di vie di convivenza solidale.
E’ una frontiera che corre non solo nei confini geografici, ma attraversa le nostre città, i nostri incontri, l’interiorità.
Su queste tematiche quanto mai attuali e coinvolgenti soprattutto per un credente, La Goccia onlus in collaborazione con l'A.C. diocesana, la Caritas, le ACLI, la cooperativa Meridiana ed AIBI, propone un ciclo di tre incontri alle ore 21,00 dei giorni 9, 17 e 23 di maggio, al cinema Excelsior di Macerata dal titolo "Viaggio alle radici dell'accoglienza. La valenza antropologica dell'accogliere".
I relatori che ci accompagneranno in questo viaggio ci aiuteranno a riscoprire come questa sfida interpelli non solo le convinzioni personali e le credenze religiose di ciascuno, ma la nostra stessa natura umana che dalla relazione e dall’apertura all’altro trae la propria essenza.
Il 9 maggio ci comincia con "la frontiera dell’alterità. Spazi e tempi dell’ospitalità." guidati dal prof. Sergio Labate, ricercatore in Filosofia Teoretica e Professore aggregato presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Macerata Si prosegue il 17 maggio con "L'accoglienza come profezia di salvezza. Nuove strade per un futuro umanamente sostenibile." accompagnati da Rosanna Virgili, docente di Esegesi presso l’Istituto Teologico Marchigiano e collaboratrice di diverse riviste fra cui "Parola Spirito e Vita", "Rocca" e "Ricerche Storico Bibliche".
Infine il 23 maggio si chiude con "L’accoglienza è ancora di moda? Dall’utopia al quotidiano: sogni e immagini di accoglienza." ascoltando don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco e fondatore dell’agenzia giornalistica "Redattore Sociale". Maggiori informazioni possono essere reperite sul sito de la Goccia onlus.

mercoledì 23 aprile 2014

Si avvicinò e si mise a camminare con loro

Torna la Veglia di preghiera per il Lavoro
di Roberto Serrani

La locandina dell'evento
Papa Francesco, lo scorso 22 settembre a Cagliari, nell’incontro con il mondo del lavoro, ci ha stupito ancora una volta con queste parole: «“Coraggio!”. Ma anche sono cosciente che devo fare tutto da parte mia, perché questa parola “coraggio” non sia una bella parola di passaggio! Non sia soltanto un sorriso di impiegato cordiale, un impiegato della Chiesa che viene e vi dice: “Coraggio!”. Io vorrei che questo coraggio venga da dentro e mi spinga a fare di tutto come Pastore, come uomo».
Parole dette con il desiderio di affiancarsi e farsi prossimo a tutti i lavoratori, imprenditori, disoccupati che ogni giorno hanno a che fare con questa dimensione tanto umana ma tanto importante. E che talvolta si fermano, “con il volto triste”. Proprio come accadde ai discepoli di Emmaus.
Prendendo spunto da questo episodio del Vangelo, l’Azione Cattolica diocesana insieme con la delegazione regionale, il Movimento Lavoratori di AC, la Caritas diocesana e tante altre aggregazioni laicali, propone, anche per questa vigilia della festa del primo maggio, una Veglia di preghiera per il Lavoro presso il monastero del Corpus Domini a Macerata, lunedì 28 aprile dalle ore 21.15.
Il tema scelto è “Si avvicinò e si mise a camminare con loro”, proprio ad indicare il coinvolgimento, l’avere a cuore il destino di chi ci è affianco, consapevoli delle difficoltà odierne e di quel meccanismo che, come dice il papa, ha tolto l’uomo quale vertice e centro della creazione, sostituendogli l’idolo del denaro, tenacemente convinti che possiamo essere capaci di gesti di solidarietà in grado di far crescere, con intelligenza e perseveranza, visibili segni di speranza.
Una veglia, quindi, che non è il solo ascolto di parole di conforto “di passaggio”, ma anche un voler riaffermare l’esistenza di piste per uscire da queste sabbie mobili che sembrano arenare e inghiottire aspirazioni, desideri, voglia di vita piena. Umanamente tutto ciò sembrerebbe molto difficile a realizzarsi oppure ci porterebbe ad affannarci spasmodicamente dietro a mille percorsi. Per questo il luogo scelto per la veglia non è casuale. Proprio per porre, a nostra volta, al centro della vita l’incontro con Cristo, rinnovando l’invito a partecipare all’adorazione eucaristica. Proprio per affidarci a Lui e non farci quindi “rubare la speranza”.

martedì 22 aprile 2014

In festa per Luigi Rocchi

Il 25 aprile la festa di ringraziamento a Tolentino
di Simone Baroncia


Venerdì 25 aprile alle ore 10 la diocesi di Macerata festeggia a Tolentino il venerabile Luigi Rocchi con una ‘festa di ringraziamento’ nella Concattedrale di San Catervo, già adornata da alcune settimane con sue gigantografie, con una santa messa celebrata dal card. Angelo Comastri. Durante la celebrazione si raccoglieranno offerte a favore di tre destinatari: una famiglia povera con genitori disoccupati, un lebbrosario in India, i ‘ragazzi di strada’ di Suor Stefanie in Burundi.
Una delle caratteristiche più evidenti nella vita di Luigino è la gioia con cui vive e che è capace di comunicare ad ogni suo interlocutore. Anche nelle situazioni più problematiche, come nei fatti più quotidiani della vita, riusciva a scoprire motivi per gioirne, ragioni per ringraziarne Dio, e anche spunti per invitare a cercare i lati belli delle cose.
Un giornalista ha descritto così questo lato gioioso della sua vita: “Sì, era un uomo colpito da distrofia muscolare progressiva, che aveva il coraggio di dirsi felice, e che riconosceva che la felicità gli era spuntata nel cuore, perchè aveva deciso di seguire il Signore giorno per giorno. Luigino non era né un prete, né un religioso: era un giovane, semplice, un ‘piccolo’ secondo il Vangelo, un figlio di operai che sognava il suo futuro, come lo possono sognare tutti i giovani. Ma si trovò ad essere presto un giovane ‘diverso’. Diverso prima per la malattia, e poi per la sua statura morale, per la sua grande gioia di vivere, di lottare per sé e anche per la gente povera, oppressa”. 

domenica 20 aprile 2014

Il cuore oltre l'ultimo ostacolo ...

La Pasqua non è festa per residenti
di Erri de Luca

Pasqua è voce del verbo ebraico ‘pèsah’, passare. Non è festa per residenti, ma per migratori che si affrettano al viaggio. Da non credente vedo le persone di fede così, non impiantate in un centro della loro certezza ma continuamente in movimento sulle piste.
Chi crede e in cerca di un rinnovo quotidiano dell’energia di credere, scruta perciò ogni segno di presenza. Chi crede, insegue, perseguita il creatore costringendolo a manifestarsi. Perciò vedo chi crede come uno che sta sempre su un suo ‘pèsah’, passaggio. Mentre con generosità si attribuisce al non credente un suo cammino di ricerca, è piuttosto vero che il non credente è chi non parte mai, chi non s’azzarda nell’altrove assetato del credente.
Ogni volta che è Pasqua, urto contro la doppia notizia delle scritture sacre, l’uscita d’Egitto e il patibolo romano della croce piantata sopra Gerusalemme. Sono due scatti verso l’ignoto. Il primo è un tuffo nel deserto per agguantare un’altra terra e una nuova libertà. Il secondo è il salto mortale oltre il corpo e la vita uccisa, verso la più integrale resurrezione.
Pasqua/pèsah è sbaraglio prescritto, unico azzardo sicuro perché affidato alla perfetta fede di giungere. Inciampo e resto fermo, il Sinai e il Golgota non sono scalabili da uno come me, che pure in vita sua ha salito e sale cime celebri e immense. Restano inaccessibili le alture della fede.
Allora sia Pasqua piena per voi che fabbricate passaggi dove ci sono muri e sbarramenti, per voi apertori di brecce, saltatori di ostacoli, corrieri a ogni costo, atleti della parola pace.

lunedì 7 aprile 2014

Educare alla vita e all’amore

Quarto appuntamento del ciclo "EduCultura dell'Amore"
di Francesca D'Alessandro (Presidente Provinciale Movimento per la Vita)

“Educare alla vita e all’amore” è il titolo del prossimo incontro che si terrà nella parrocchia “Buon pastore” di Collevario, venerdì 11 aprile alle 21,15. Giunte ormai al quarto incontro, le associazioni promotrici dell’iniziativa “EduCultura dell’amore”, stanno riuscendo nell’intento di creare una rete che, attraverso l’ausilio della comunicazione virtuale e non, si traduca in un reale scambio di esperienze condivise, per crescere insieme in una società sempre più complessa.
Lo spirito con cui si organizza e si partecipa a questi incontri è quello suggerito da Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium: “Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita”.
Oggi le relazioni interpersonali si innestano in un contesto di vita complesso e variegato e rischiano di perdersi in una quotidianità caotica, fatta di incontri rapidi, privi del necessario e opportuno approfondimento. Gli spazi e i tempi di “incontro” con l’altro si sono modificati per cedere sempre più il passo a mondi virtuali, dove l’uomo rischia di disorientarsi e perdere di vista il vero senso della relazione.

domenica 6 aprile 2014

Mansueto Bianchi nuovo assistente generale dell'A.C.

Nominato sabato 5 aprile da papa Francesco
Comunicato stampa presidenza nazionale A.C.

Con gioia pubblichiamo il comunicato stampa della presidenza nazionale di Azione Cattolica di sabato 5 aprile.
"Papa Francesco ha nominato oggi S. E. mons. Mansueto Bianchi, finora vescovo di Pistoia, quale Assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana. 
La notizia giunge alla vigilia della XV Assemblea nazionale dell’Associazione che si aprirà a Roma il prossimo 30 aprile e che si chiuderà il 3 maggio in Vaticano con l’Incontro con Papa Francesco nell’aula Paolo VI.

sabato 5 aprile 2014

Il "nostro" Luigi Rocchi è venerabile

papa Francesco ha firmato il decreto giovedì 3 aprile
di Simone Baroncia

Giovedì 3 aprile Tolentino ha vissuto una delle più belle ‘avventure’ della sua storia, quando nel pomeriggio il campanone della concattedrale di San Catervo ha scandito bene i suoi rintocchi. Era un segnale a lungo atteso da molti cittadini: papa Francesco ha promulgato il decreto di eroicità delle virtù, in cui il servo di Dio, Luigi Rocchi, è stato riconosciuto come venerabile ed è ascritto nel calendario dei Santi e dei Beati.
A 35 anni dalla sua morte (26 marzo 1979) la Chiesa, attraverso la voce del Pontefice, riconosce che egli ha praticato in grado eroico le virtù della Fede, della Speranza e della Carità verso Dio e verso il prossimo, così come ha vissuto in modo altrettanto esemplare le virtù della prudenza, giustizia, fortezza e temperanza.
E tra i suoi concittadini ognuno ha un ricordo personale, perché pur non potendosi muovere dal letto le sue parole arrivavano a tutti attraverso le moltissime lettere (oltre 1700) che ha scritto e gli interventi settimanali alla radio locale. Quindi gran parte dei tolentinati finalmente ha potuto dire: ho conosciuto un santo!
Luigi Rocchi nacque a Roma nel 1932 e poco dopo venne a Tolentino dove si manifestò la malattia che gli condizionò l’esistenza: la distrofia muscolare. Si sforzò di condurre una vita normale, frequentando le scuole e la parrocchia, iscrivendosi all’Azione Cattolica Italiana, ma le difficoltà di movimento erano sempre più evidenti e invalidanti.