lunedì 27 febbraio 2023

Pit Stop!

I ragazzi dell'ACR in ritiro a Macerata.
di Stefania Sagripanti

Il tempo di Quaresima è un tempo speciale in cui siamo chiamati a "Fermarci per Ripartire…".
Lo hanno ben sperimentato 50 ragazzi che oggi a Macerata, presso la parrocchia Santa Madre di Dio, attraversando un viaggio fatto di 6 PitStop per riscoprire la bellezza del dialogo con Dio.
In ogni PitStop, a partire dalla Parola del Vangelo, è stato possibile riflettere sulle emozioni che attraversano quotidianamente la vita del ragazzo, dalla rabbia alla gioia, dalla solitudine alla paura per poter scoprire come ogni emozione sia occasione di relazione con Dio e di affidamento a Lui nella preghiera.
Il taccuino, consegnato a ciascun ragazzo, è stato il diario di bordo di questo viaggio dove poter annotare parole e pensieri da offire a Dio.
I giochi, la condivisione del pasto e la realizzazione della macchina del gruppo sono stati gli elementi che insieme ai PitStop sono stati offerti al Signore nella celebrazione eucaristica finale.
Un ringraziamento ai catechisti e alle famiglie che hanno scelto di vivere questa giornata di PitStop insieme.

mercoledì 15 febbraio 2023

Uomini di pace, senza pace.

Il Presidente Nazionale di AC all'Abbadia di Fiastra il 18 febbraio


Sabato 18 febbraio alle ore 16.30 presso l’Abbadia di Fiastra l’Azione Cattolica della diocesi di Macerata ha invitato il prof. Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, per un incontro pubblico sul tema ‘Uomini di pace, senza pace’, partendo da ciò che scriveva don Primo Mazzolari: “Ci impegniamo noi e non gli altri, unicamente noi e non gli altri. Ci impegniamo senza pretendere che altri s’impegnino come noi o a modo loro. Ci impegniamo senza giudicare chi non s’impegna, senza condannare chi non s’impegna, senza disimpegnarci perché altri non s’impegnano”.
Una ‘pro-vocazione’ che sia di stimolo alla vita democratica, come ha scritto lo stesso presidente Notarstefano alcuni giorni fa: “La democrazia, ancor prima di essere un sistema di garanzie e procedure formali che presidiano la partecipazione inclusiva di tutti, cominciando dai più fragili, è soprattutto la costruzione mai perfettamente compiuta di uno spazio pubblico comune ovvero di un perimetro descritto da pratiche anche informali che aprono progressivamente ogni persona verso gli altri. In movimenti concentrici ma centrifughi spinti dalla attitudine tipicamente umana della fraternità”.
Essendo solo uomini di pace è possibile rigenerare la vita democratica attraverso l’impegno civico, affinchè l’accesso alla ‘buona’ democrazia, attraverso la partecipazione, sia garantito a tutti in modo da costruire un futuro diverso, partendo dal nostro presente diverso, lanciando la sfida di alimentare la speranza. Per questo è importante riflettere sullo stimolo del presidente nazionale che invita a creare ‘oasi inclusive di fraternità’: “Parliamo di luoghi vitali dove apprendere in modo permanente e non episodico le pratiche generative della democrazia: ascolto, dialogo, discussione, argomentazione, elaborazione, valutazione. Luoghi dove elaborare insieme uno stile fraterno con tutti che si traduca in una politica capace di far respirare il futuro alle persone e alle comunità. Luoghi in cui imparare a gestire e attraversare i conflitti, non solo quelli interpersonali ma anche tutti quelli prodotti dalle ambivalenze e dalle contraddizioni rivelate da una visione complessa e globale della realtà”.
E non possiamo non lasciarci provocare dal recente messaggio di papa Francesco per la giornata mondiale della pace, che ha affermato che nessuno si salva da solo: “Ed allora, siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione. Dobbiamo rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà; prenderci cura in maniera concertata della nostra casa comune e attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico; combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo e sono in grande difficoltà”.