giovedì 14 marzo 2024

Vita piena

I respiri spirituali proposti dall'AC diocesana 


Gli esercizi spirituali sono una pratica molto utile per la vita cristiana, in quanto si tratta di un tempo che il cristiano si ritaglia per poter stare nel silenzio ‘a tu per Tu’ con il Signore, come ha sottolineato papa Francesco nel messaggio per la Quaresima, ‘Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà’: “E’ tempo di agire, e in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in preghiera, per accogliere la Parola di Dio, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del fratello ferito. L’amore di Dio e del prossimo è un unico amore... Rallentare e sostare, dunque”.
Muovendo da questa ‘pro-vocazione’ l’Azione Cattolica della diocesi di Macerata propone gli ‘Esercizi Spirituali’ itineranti, guidati dagli assistenti diocesani, con le ‘inserzioni’ culturali curate dal prof. Stefano D’Amico e scanditi dalle testimonianze di chi in questi anni ha vissuto la bellezza della vita nella quotidianità con uno sguardo capace di un cambio di mentalità, in ‘presenza’ ed online, per permettere a tutti di partecipare, anche per chi è in casa, perché gli esercizi spirituali si intrecciano con la vita quotidiana.
Quest’anno gli esercizi spirituali si svolgeranno in alcuni luoghi significativi della diocesi da giovedì 14 marzo, iniziando con una celebrazione eucaristica in ricordo di don Luigi Taliani alle ore 19.00 nella parrocchia ‘Immacolata’ di Macerata, a domenica 17 marzo con la celebrazione eucaristica nelle parrocchie; quindi ci si può iscrivere al seguente link: https://forms.microsoft.com/e/yiH1raVKUD, tramite mail: formac.macerata@gmail.com, telefonicamente: 339/2153667 o 338/7869731.
Quindi gli esercizi spirituali sono un momento fondamentale per assaporare una vita ‘piena’: “Siamo insieme, in presenza o collegati on line, perché abbiamo accolto l’invito dell’Equipe Adulti di Azione Cattolica a fare una sosta, nel ritmo frenetico dei nostri giorni. Cercheremo di conoscere e approfondire il valore della vita, della nostra presenza nel mondo. Il percorso parte dalla lettura dell’oggi, è incarnato in questi giorni, in cui sentiamo tutti il bisogno di sperare e abbiamo voglia di futuro. Con questa esperienza andiamo alla Fonte, cerchiamo Chi è la Sorgente della vita. Ecco il motivo, per cui è stato scelto il titolo VITA PIENA”.
Per questa contemplazione di ‘vita piena’, durante gli Esercizi Spirituali l’Azione Cattolica mette al centro della preghiera la pace, riprendendo le parole dell’editoriale del presidente nazionale, Giuseppe Notarstefano sul primo numero di ‘Segno’ di quest’anno: “La pace non è un dono da accogliere una volta per tutte, ma una conquista da compire ogni giorno, con una parola o un gesto, siamo tutti chiamati ad essere artigiani della pace, partecipando alla vita democratica del Paese; condividendo i nostri valori umani nel tentativo di contrastare il conflitto sociale; esplorando con coraggio le strade che portano a un futuro sostenibile per tutti”.

domenica 10 marzo 2024

Buon cammino Stefania!!

Nominato il nuovo presidente diocesano AC 2024-2027 

Con proprio decreto del 09/03/2024 il vescovo mons. Nazareno Marconi, accolta dalle mani dell'assistente generale don Gabriele Crucianelli la terna di nominativi proposta dal consiglio diocesano eletto con l'assemblea svolta il 18 febbraio scorso alla domus San Giuliano, ha nominato quale Presidente Diocesano di Azione Cattolica per il triennio 2024/2027 Stefania Sagripanti, della parrocchia Santa Famiglia di Tolentino.
43 anni, laureata all'università politecnica delle Marche, sposata con Daniele Romagnoli dal 2008 e mamma di due figli, Davide e Federico, è da sempre in associazione, impegnata nella catechesi per i ragazzi e i giovani della parrocchia, dove è stata presidente parrocchiale dal 2011 al 2020.
Per l'associazione diocesana ha già svolto il servizio di amministratore nel triennio 2017/2020 e in quello appeno concluso l'incarico di responsabile diocesano ACR, contribuendo da adulto a fondare insieme con tanti giovani di diverse parrocchie della diocesi, una coesa equipe diocesana di settore.
Il primo commento della diretta interessata è stato di profonda gratitudine al Signore per la particolare grazia concessa con la significativa coincidenza con la celebrazione della quarta domenica di Quaresima, domenica della gioia. 
Tutta l'associazione diocesana si unisce nella gratitudine per la scelta del vescovo Nazareno, e si tringe a lei e alla sua famiglia nella gioia per quello che sente davvero come un segno della paterna bontà del Signore.
Buon cammino Stefania!

sabato 24 febbraio 2024

Finestre aperte sul futuro

L'intervento del presidente diocesano uscente all'assemblea elettiva del 18 febbraio
di Francesco Garbuglia

Nel brano degli Atti degli Apostoli scelto per la nostra assemblea (At 10 34-48), Pietro racconta a Cornelio una storia all’inizio della nostra fede.
In questi ultimi quattro anni il mondo è profondamente cambiato, la storia è cambiata, la pandemia ci ha cambiato la vita ci ha fatto tornare all’essenziale.
La guerra così vicina ci ha sconvolto, ha turbato la coscienza di tutti, ci ha fatto fare delle domande. La guerra su Gaza ci lascia ancora con tante domande aperte a cui o non sappiamo rispondere o non vogliamo farlo.
La storia ci parla costantemente, siamo e siamo stati capaci di azioni concrete immerse nella storia o ci ritiriamo nei nostri angoli sicuri?
(Le immagini sono dell'artista Arcabas, "I nella Chiesa della Risurrezione, Comunità Nazareth, Torre de' Roveri - BG / i commenti sono tratti dalla lettera pastorale 2023 di mons. Derio Olivero "Si può"
Il cammino sinodale della Chiesa italiana desidera farci tornare “fraterni commensali del presente”, desidera “farci tornare là fuori”, farci “aprire la finestra” ed “alzare lo sguardo verso un orizzonte più ampio”. Nelle indicazioni del cammino sinodale della Chiesa italiana l’icona guida è il racconto dei discepoli di Emmaus
 Arcabas, “I pellegrini di Emmaus”
(da “Linee guida per la fase sapienziale del cammino sinodale delle Chiese in Italia”, dal titolo: “Si avvicinò e camminava con loro”)
I due discepoli sono in cammino, quello a sinistra è pensoso, indica la testa con la mano, ha gli occhi chiusi e indossa delle scarpe. Il secondo ha gli occhi rossi di pianto. Il primo è un tipo razionale, il secondo un passionale. Uno si fa mille domande, l’altro piange, si arrabbia. Nessuno di loro guarda oltre e nessuno vede il terzo compagno che cammina con loro. In effetti non è facile vederlo, è piatto, cammina dietro di loro ha i contorni indefiniti. Ma ha un bastone, e la strada dietro di lui ha dei solchi, cammina sicuramente con noi, invisibile e vicinissimo. 
Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.
In questi anni tanta parte delle nostre energie sono state dedicate al camminare insieme nel sinodo, nella chiesa diocesana, nelle parrocchie e con le aggregazioni laicali. 
Si tratta di un grande cantiere, con tutte le problematiche del cantiere; quando restauri una cosa vecchia, non sai quello che trovi sotto, l’imprevisto è dietro l’angolo, devi essere pronto a cambiare il progetto e a farlo subito, ti devi mettere in ascolto della realtà, delle persone che sono diverse da quello che presupponi. Per costruire devi partire da lì.
Lo Spirito Santo discese su coloro che ascoltavano la Parola” (Atti 10, 34 – 48)
La conversazione spirituale è stato il modo privilegiato, cardine, prezioso di gestire il cantiere sinodale.
Far parlare tutti, decidere di interrogarsi sul pensiero degli altri e cambiare punto di vista, capire quello che lo spirito suscita nel cuore e scegliere le vie che uniscono. 
In questi anni abbiamo imparato a fare discernimento comunitario. 
Sono centinaia le volte in cui ho proposto la conversazione spirituale in tantissimi incontri. 
Abbiamo scoperto che quando ti metti in ascolto, la brezza la percepisci, e cambi lo sguardo, vedi da dove viene e soprattutto dove va.
Mi sto rendendo conto che “Dio non fa preferenza di persone”
Sono stati anni di alleanze, di telai imbastiti con stima, con passione e fatica. 
Il confronto sulla famiglia con la pastorale familiare, bello scoprire l’Azione cattolica come famiglia di famiglie. il percorso con le aggregazioni laicali, una bella occasione di chiesa, da valorizzare. 
Tanta tanta energia spesa fuori dalla Associazione in questi anni per tessere, trovare punti di incontro, percepire la bellezza della propria identità. 
E’ importante uscire non solo dall’ Associazione ma dalle associazioni, questa la prima finestra sul futuro.
Personalmente di solito avviene così, quando non vedi tanto futuro e ti disperi avviene che fare qualcosa per gli altri ti apre a una vita nuova, fino a dire SI PUO’ FARE !
  • Per esempio si possono fare e si sono fatti tavoli di incontro sulla povertà, con Caritas, Papa GiovanniXXIII, Salesiani, CL, Scout e poi i tavoli di confronto sull’ACCOGLIENZA con La Goccia e le associazioni cittadine che si occupano di accoglienza, per esempio la Piombini Sensini, Refugees welcome, etc.
    Stare nelle strade e non nelle sagrestie, accogliere con tutti i nostri mezzi. Una bella prospettiva per il futuro.
  • Tante incomprensioni in questi anni, e le incomprensioni si ingoiano da soli, non si fanno chiacchiere, si custodisce la critica nella condivisione fraterna, ci si corregge e poi si ricomincia a stimarsi a vicenda. Soprattutto si tesse, l'azione Cattolica è fatta per questo, per tessere nelle parrocchie, per custodire e riparare la trama della chiesa.
    Guai se ci chiudiamo nel gruppo di servizio, stiamo bene insieme, ci vogliamo bene ma quello è solo il punto di partenza. Siamo per le parrocchie, questo il luogo privilegiato del nostro servizio. Il metodo poi, è sostanza, l'Azione Cattolica non è un metodo, è un modo di essere credenti.
    Metodo significa partire da quello che la vita propone, che Dio semina nella storia, Sì è fatto carne proprio qui in questa storia, avrà qualcosa da dirci?
    Metodo significa far parlare tutti e specialmente i piccoli, è dei piccoli il Regno dei cieli, non ce lo scordiamo.
    Metodo significa mettere al centro la relazione personale con il Padre, quotidiana, semplice, fatta di Lampi di preghiera, per cambiare la vita ogni giorno. Ogni giorno possiamo cambiare la nostra vita tesserla con quella del padre, è questo legame che ci aiuta a cambiare.
ALCUNE FINESTRE E PENNELLATE SUL FUTURO
Hanno scordato la porta aperta. Sono partiti senza sparecchiare il tavolo e senza preoccuparsi della porta aperta. Tutto questo ci parla di una “urgenza”. Hanno toccato con mano colui che “fa ardere il cuore”. Quella porta aperta ricorda che ciascuno di noi può diventare una “benedizione” per altri. Il nostro compito è aiutare altri a dire “si può FARE”
I discepoli sono stati folgorati da una speranza che regge addirittura alla morte. Con quella speranza corrono anche nella notte. Con quella speranza affrontano la vita “di corsa”, con “le ali ai piedi”. E finalmente capiscono Gesù. Lui viveva così. Sapeva sporgersi oltre se stesso, con una fiducia totale nel Padre e una smisurata dedizione agli uomini e alle donne. La sua Risurrezione ha “dato ragione” a tale “follia”. Andare oltre se stessi, giocarsi nell’amore, vivere affidandosi al Padre è la strada per vivere davvero.

Concretamente, qualche finestra aperta sul futuro.
  • È importante prepararsi al servizio, formarsi umanamente soprattutto, nella storia, consapevoli delle sofferenze dei bambini e ragazzi e soprattutto fiduciosi del loro potenziale per tirare fuori il meglio e sapere che un giorno da lì fiorirà il bene.
  • Quando mi chiedono “Cosa deve fare l'azione Cattolica?”
    L’AC deve Generare vocazioni, creare un luogo in cui le vocazioni fioriscano e vengano poi custodite, dove le vocazioni si possano fare Sante. Quante vocazioni fiorite qui davanti, quante vocazioni future? Occorre costruire e custodire la vocazione delle Giovani famiglie.
  • Incontri in cui si vive la Gioia piena, questo ci si aspetta da un incontro con i giovani, risate che rinfrancano l'anima, che ti fanno sentire Amato, perché andare se no?
  • Non aver paura di fare fatica, di fallire, di essere pochi, Meno di 12?
    La notte del quadro è luminosa, piena di stelle. Mettiamoci il cuore in pace, occorre fare con quello che c'è, senza paura di impegnarsi. L’Azione Cattolica è di chi la fa, di chi ci si mette, intuisce il valore e fa qualcosa per gli altri.
  • In un contesto organizzato, in una struttura, senza struttura le case non reggono, non si può dare un tetto, una sicurezza, una prospettiva.
    Come ha detto di recente mons Giuliodori, “aderire all’Azione cattolica italiana poi è espressione di squisita sinodalità.” Il nostro Progetto formativo dell’Ac (pubblicato nel 2020) poneva ben in evidenza questo tratto sinodale: «È fondamentale interpretare e valorizzare la vita associativa come spazio di sinodalità e occasione di discernimento comunitario. Essa, infatti, è una decisiva esperienza formativa, capace di far maturare le persone nell’esercizio della corresponsabilità» (p. 24).
  • È tempo di prendersi un impegno, di assumersi la responsabilità di qualcuno che sia anche un po' più lontano da me, dalla mia famiglia, dalla mia parrocchia. Chi tira la carretta? E perché lo fa? Semplicemente per amore di Dio e degli altri. Non mancheranno le volte in cui pregheremo “Signore sono qui, al tuo servizio, perché Lasci che succeda questo?”
  • Preti e laici, fratelli. Padri e madri di tanti, a voi assistenti dico grazie! Custodi del nostro rapporto col padre, profumati di vangelo, presenti nella vita di tutti noi a custodire le sofferenze, a consacrare l'amore, felici della vostra vocazione, innamorati degli uomini, grazie. Laici e Preti insieme, con un’idea, intorno all’Eucarestia. 
  • E don Luigi, siamo stati orfani senza di lui. Mi sono sentito perso, ho pianto come per un nonno. Ci ha detto con la sua vita che cosa significa essere cristiani adulti. Cosa significa generare la fede nella vita delle persone.
    Luigi con il suo sguardo profetico sulla chiesa e il suo amore per l'Azione Cattolica ha sempre rotto ogni conformismo e clericalismo per cui un prete si sente migliore di un marito.
    Un esploratore, un prete che sapeva indicare la direzione, innamorato della città degli uomini innamorato dei più strani, più lontani e più giovani.
    Gli affidiamo, l'Azione Cattolica di Macerata, nessuno meglio di lui nella comunione celeste la può custodire.
Il discepolo a sinistra si chiede: “Ma chi è costui. Ha un che di familiare. Assomiglia a Lui, ma ovviamente non può essere Lui. La morte non lascia scampo. Oltre la morte non si può andare”. Finalmente iniziamo a vedere il volto di Gesù: il naso, la bocca, la barba, i capelli. Sta per rivelarsi. I discepoli stanno per riconoscerlo. Ha alzato le mani. Fra un attimo farà la benedizione. Ed ecco la meraviglia: le mani hanno una posizione particolare. È la posizione che le mani assumono quando prendi delicatamente fra le mani il volto di una persona per dirle: “Ti voglio bene”.

Questo contesto qui familiare, intorno a un tavolo, in cui senti che Dio ti vuole bene e intuisci che davvero Dio sta in quei ragazzi lì, che davvero cambia le loro vite. É il momento della gratitudine.
• Grazie alla presidenza, scorro i vostri nomi sull'agenda delle presidenze, la scorro e leggo i miei appunti sui pensieri di ognuno di voi, è piena di questo. Il tesoro più prezioso di questi anni, la vita di Fede condivisa,le fatiche e gli impegni da condividere ed estendere. Un cammino bellissimo.
• E poi grazie alle tantissime persone belle incontrate questi anni, ma profondamente. Che siete voi, ma anche tanti altri. Grazie per la fiducia immeritata, è stato bello, davvero bello.
• E grazie al Vescovo, per la sua presenza, per il suo servizio a questa chiesa, per le sue sollecitazioni che abbiamo accolto, obbedienti in piedi. Grazie per la fiducia e la stima all'associazione in questi anni.
• Grazie a Dio che ha suscitato generosità e idee e sostenuto nella fatica tutti noi.
• Grazie alla mia famiglia, che mi ha fatto crescere a pane e AC.
• Grazie a Elena, mia moglie, la scelta degli altri, di essere generosi, che sempre chiede l'Azione Cattolica porta frutti grandi, in 7 anni da giovane senza impegni a marito innamorato è un attimo!
Devi poterlo toccare, Dio, non solo vederlo; devi poterlo toccare quel Dio caldo di carne, devi sentirlo con il cuore e anche di più, con le braccia e la bocca e le orecchie e le gambe e la pelle. (Emmanuel Exitu, Di cosa è fatta la speranza”)
Ecco l’Azione Cattolica è il luogo dove Dio si incontra così.

martedì 30 gennaio 2024

Gesù è il Signore di tutti!

La celebrazione della XVIII assemblea elettiva 

Domenica 18 febbraio, a partire dalle ore 9:00, alla sala rossa della Domus San Giuliano, l'Axione Cattolica della diocesi di Macerata celebrerà la propria XVIII assemblea elettiva.
Preparata dal succedersi di diverse iniziative proposte delle associazioni parrocchiali (la settimana della pace a Recanati, l'incontro con don Dino Pirri a Macerata), che hanno celebrato a loro volta le rispettive assemblee parrocchiali, sarà il momento in cui la costante riflessione sulla propria vocazione ecclesiale si tradurrà in discernimento comunitario con il rinnovo delle responsabilità associative poer il prossimo triennio.
La presenza del vescovo mons. Nazareno Marconi, cui tutta l'associazione è grata fin d'ora, sarà occasione per ribadire il desiderio di protagonismo ecclesiale dell'associaione nel cammino pastorale della diocesi in stretta collaborazione con il suo pastore.
Se la mattinata sarà dedicata tutta ad una riflessione comune sul valore profetica della scelta religiosa compiuta da tutta l'associazione fin dallo Statuto del 1969, e all'individuazione di percorsi progettuali possibili per il cammino dei prossimi anni, dopo la celebrazione eucaristica e il pranzo comunitario (per prenotarsi si può accedere al link predisposro) ci sarà il momento dedicato alla scelta dei nuovi responsabili associativi, secondo quella scelta democratica che costituisce, nsieme con la scelta religiosa, i pilastri fondamentali dell'associazione.
Le votazioni per l'elezione dei consiglieri in rappresentanza di tutti gli aderenti della diocesi - ragazzi, giovani e adulti - avranno luogo a partire dalle ore 15:00 e, dopo lo spoglio delle schede e la proclamazione degli eletti, avrà luogo la prima seduta del nuovo consiglio diocesano per la scelta della terna di nominativi che l'assistente generale, don Gabriele Crucianelli, si incaricherà di portare al vescovo cui, da statuto, è demandato il compito di scegliere il nuovo presidente diocesano.

lunedì 29 gennaio 2024

La Pace in testa!

La settimana per la pace di Recanati chiude con l'incontro dei ragazzi
di Garbiele Garbuglia

Duecentocinquanta ragazzi del catechismo e dell’ACR delle parrocchie di Cristo Redentore, San Francesco e centro storico hanno invaso la grande Chiesa di Villa Teresa sabato 27 per un pomeriggio di riflessione e di festa sulla pace.
Al centro dell’incontro c’è stato il collegamento con un orfanotrofio di Betlemme. Parlare con un bambino palestinese di 4 anni, con la suora e l’interprete ormai disoccupato per assenza di pellegrini è stato un momento toccante per tutti. La guerra a 65 km da loro ha conseguenze gravissime anche nella piccola comunità cristiana di Betlemme, completamente isolata e nella povertà. I nostri ragazzi hanno potuto fare molte domande ed hanno compreso in viva voce come è la situazione.
La festa aveva anche l’obiettivo di raccogliere le mille lettere ai potenti del mondo che nelle scuole e nei gruppi di catechismo sono state scritte dai ragazzi in questo mese dedicato alla pace. La voce dei ragazzi la semplicità dei loro ragionamenti, la forza delle loro richieste saranno donate al Santo Padre (il suo segretario particolare ci ha confidato che le leggerà solo se scritte a mano...) che le userà per sostenere presso i potenti del mondo il bisogno di pace che viene da tutti, soprattutto dai più piccoli. Insieme abbiamo costruito un gigantesco puzzle con lo slogan “la pace in testa” certi che la pace parte dalla testa e poi dal cuore di ciascuno di noi.
L’incontro di oggi è stata la conclusione di una settimana per la pace, ricca di iniziative interessanti e molto partecipate.
Lunedì 22 gennaio nel pomeriggio c’è stata la presentazione in streaming, per tutti gli insegnanti di religione della Diocesi di Macerata, del kit didattico per le scuole superiori sull’Economy of Francesco, un “laboratorio per il futuro” che concretizza l’appello del Papa “Una nuova economia, ispirata a Francesco d’Assisi, oggi può e deve essere un’economia amica della terra, un’economia di pace. Si tratta di trasformare un’economia che uccide in un’economia della vita, in tutte le sue dimensioni”.
Sempre lunedì 22 nella Chiesa di Cristo Redentore c’è stata una veglia di preghiera con la forte testimonianza del parroco di Gaza, Padre Gabriel Romanelli, e di don Mario Cornioli, sacerdote italiano missionario in Terra Santa, Fondatore e Presidente dell’associazione Habibi (ONG che opera in Medio Oriente) che si occupa di progetti in ambito socio-economico e socio-sanitario a sostegno delle popolazioni più svantaggiate.
Venerdì 26 gennaio nella chiesa di San Francesco, Lorenzo Lattanzi vicepresidente nazionale AIART (Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Telespettatori), grande esperto di nuove tecnologie, ci ha offerto un quadro approfondito dell’intelligenza artificiale e del suo rapporto con la pace. Il relatore ha offerto alla folta assemblea consigli preziosi per usare correttamente i social e orientarsi nel mondo dell’intelligenza artificiale.
Promotori delle settimana per la pace sono stati la comunità parrocchiale di Cristo Redentore, il SERMIRR, l’Azione Cattolica, la parrocchia San Francesco, le ACLI, Comunione e Liberazione e il Rinnovamento nello Spirito di Recanati.

sabato 30 dicembre 2023

Contemplando la Natività

L’Azione Cattolica diocesana davanti al presepe della cattedrale
di Daniela Meschini

Nella serata di venerdì 29 dicembre, l’Azione Cattolica Diocesana si è ritrovata insieme al suo Assistente Don Pierandrea Giochi nella Cattedrale di San Giovanni per ammirare e pregare davanti allo splendido presepe sopra l’altare maggiore.
Il Prof. Stefano D’Amico ha illustrato dapprima la facciata esterna della Chiesa, poi la Natività all’interno con i suoi significati teologici tra Antico e nuovo Testamento nel ricordo degli 800 anni dal Presepe di Greccio opera di San Francesco.
L’opera della Cattedrale di San Giovanni si compone di tre scene dipinte su tavole, una fissa, la Sacra Famiglia, e due mobili una raffigurante l’adorazione dei Pastori e l’altra raffigurante l’adorazione dei Magi che tramite corde su carrucole, ganci e bracci metallici.
L’opera è di Giuliano Alberti datata 1747.
Il presepio di San Giovanni fu commissionato dal Rettore del Collegio dei Gesuiti per insegnare agli alunni quanto è magistralmente riassunto dall'apostolo Giovanni nel prologo del suo Vangelo.
…e dopo un momento conviviale con la cena insieme a Consalvi e la visita al bellissimo presepe creato da Giorgio Moroni, straordinario padrone di casa.

lunedì 28 agosto 2023

Grazie don Ciotti!

L'emozionante intervento di don Luigi Ciotti all'incontro di Castel Gandolfo.

Pubblichiamo, grazie all'area della promozione associativa, la registrazione integrale dell'emozionante intervento del fondatore di Libera all'Incontro Nazionale delle Presidenze Diocesane di AC a Castel Gandolfo del 24-26 agosto.
Tutto da ascoltare, per la passione che, come sempre, è capace di trasmettere!