domenica 17 marzo 2019

Senza misura

Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo

Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, tratti dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Dio si è messo nella mani dell'uomo standao dalla sua parte. Si è rimesso nelle mani del povero stando all'ultimo posto. Resta ancora qualcosa? Sì, resta qualcosa. La misura dell'uomo, la misura del povero è ancora una misura. Poi c'è una "non misura", un amare "senza misura".
È l'accettare da parte dell'uomo di buttarsi nell'abisso dell'oscurità, nel creato senza trasparenza.
È l'accettare da parte di Gesù - il Figlio - di essere abbandonato dal Padre.
Il grido tragico che rieccheggia nel tempo è il grido stesso di Cristo crocifisso: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Non ci sono ragionamenti che possano spiegare questa cosa. È inutile tentare di capire, Dio tace. E tace anche quando si tratta del suo diletto, il suo Figlio unigenito Gesù, [...] e questo grido è il sunto di tutte le grida dell'umanità.
Dio tace.
È terribile il silenzio di Dio sull'oscurità dell'uomo. [...] ne diventa la sofferenza più grande. Certo ne è la prova più eroica.
È il senza misura richiesto da Lui, presto o tardi.
Non cercate di capire, non ci riuscirete. Non cercate di vedere, non vedrete.
Cercate di amare.
È nell'amore e solo nell'amore chepuò essere avvicinato Gesù Abbandonato e con Lui tutti gli abbandonati della terra.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 92; 19 marzo - Senza misura)

Nessun commento:

Posta un commento