Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo
Non posso negare il visibile che mi sta di fronte. Non posso negare il creato.
Non posso non aver avvertito la meraviglia dei fiori, la potenza dei mari, la logica di un cervello elettronico, le sterminate profondità del cosmo
Non posso dire: è un caso.
Il discorso dei segni mi interroga: non sono posti a caso, sono delle realtà.
Fin da piccolo mi sono abituato a questa teologia dei segni che giungono a me da ogni parte, con estetica, armonia, forza, chiarezza indiscussa.
Il mare è lì e lo vedo, il cielo è lì e lo ammiro, il caldo è lì e lo sento, il cibo è lì e lo gusto.
Non posso restare indifferente: i segni, la natura, ilcosmo sono pagine aperte di un libro che, mi piaccia o no, devo saper leggere.
E mentre leggo penso, e il mio pensiero va sempre verso un centro sconosciuto, invisibile, ovunque presente, straordinariamente interessante; l'altro da me, risposta silenziosa alla mia domanda. È l'Assoluto.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 98; 25 marzo - Se tu ami)
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