venerdì 19 novembre 2021

Fare memoria con gratitudine

L’Azione Cattolica ricorda i defunti


Oggi è un giorno di memoria del passato, un giorno per ricordare coloro che hanno camminato prima di noi, che ci hanno anche accompagnato, ci hanno dato la vita. Ricordare, fare memoria. La memoria è ciò che fa forte un popolo, perché si sente radicato in un cammino, radicato in una storia, radicato in un popolo. La memoria ci fa capire che non siamo soli, siamo un popolo: un popolo che ha storia, che ha passato, che ha vita… Non è facile fare memoria. Noi, tante volte, facciamo fatica a tornare indietro col pensiero a quello che è successo nella mia vita, nella mia famiglia, nel mio popolo… Ma oggi è un giorno di memoria, la memoria che ci porta alle radici: alle mie radici, alle radici del mio popolo”.
Partendo dall’omelia di papa Francesco nel cimitero ‘Laurentino’ di Roma nel 2018 l’Azione Cattolica Italiana della diocesi di Macerata ha scelto di proporre una celebrazione eucaristica per commemorare i defunti dell’associazione giovedì 18 novembre alle ore 18.30 in tre chiese delle vicarie diocesane: a Macerata nella chiesa di Santa Croce; a Recanati nella chiesa di San Francesco ed a Tolentino nella chiesa della Santa Famiglia, con l'intento di dare inizio ad una nuova "tradizione".
La commemorazione dei fedeli defunti appare già nel secolo IX, in continuità con l’uso monastico del secolo VII di consacrare un giorno completo alla preghiera per tutti i defunti. Amalario, nel secolo IX, poneva la memoria di tutti i defunti successivamente a quelli dei santi che erano già in cielo. E’ solo con l’abate benedettino sant’Odilone di Cluny che questa data fu dedicata alla commemorazione di tutti i fedeli defunti, per i quali già sant’Agostino lodava la consuetudine di pregare anche al di fuori dei loro anniversari, proprio perché non fossero trascurati quelli senza suffragio.
Ricordare i defunti vuol dire dare spazio alla speranza cristiana, come ha concluso il papa nell’omelia: “La nostra speranza è in Cielo, la nostra speranza è ancorata lì e noi, con la corda in mano, ci sosteniamo guardando quella riva del fiume che dobbiamo attraversare” e l'associazione ha voluto viverlo nella gratitudine per tutti i suoi aderenti che, negli anni, sono rinati dalla Speranza alla gioia senza fine.

Nessun commento:

Posta un commento