venerdì 1 novembre 2019

50 anni di A.C.R.!

Buon compleanno A.C.R.!
Equipe diocesana ACR 

“Ragazzi in sinodo” è questo lo slogan ufficiale con il quale, dal 31 ottobre al 2 novembre 2019, una rappresentanza di bambini e ragazzi provenienti da tutta Italia ha “illuminato” di Bellezza la città di Roma aiutando a riflettere sul grande dono che l’Azione Cattolica Ragazzi ha fatto ai bambini, ai ragazzi e alla Chiesa.
È anche l’occasione per festeggiare insieme (in modo particolare a Roma e in contemporanea in tutte le parrocchie d’Italia), i cinquant’anni dell’Acr: un’occasione privilegiata per  “accendere” l’attenzione su quell’immensa ricchezza che la fede dei bambini e dei ragazzi rappresenta ORA e su come un’esperienza come l’Acr valorizza e può valorizzare questo patrimonio offrendo a ciascuno dei suoi piccoli soci uno spazio per la propria crescita.
Vittorio Bachelet, il presidente nazionale dell’Azione Cattolica, vittima nel 1980 delle Brigate Rosse, diceva: “Non ci interessa fare più bella l’Azione Cattolica, ci interessa attraverso l’Azione Cattolica fare più bella la Chiesa e l’Italia.
È questo il motivo per cui l’A.C.R. dopo 50 anni è ancora attiva, perché in tutti questi anni ha avuto a cuore, attraverso la presenza dei ragazzi, di rendere più bella la Chiesa e l’Italia. Nell’ACR non si è mai guardato che uno sappia fare mille cose o non sappia fare nulla, ma all’animo acceso dall’Amore di Gesù che infiamma i cuori, nell’impegno degli educatori che hanno camminato accanto ai ragazzi cercando di essere semplici “amplificatori” della voce di Dio al cuore dei piccoli, senza nessun controllo, ma con stupore, in contemplazione, ascoltando in silenzio e con rispetto.
Anche la nostra Diocesi in ognuna delle sue parrocchie vuole unirsi in questo ringraziamento al Signore, specialmente con le parole di Don Tonino Bello:
Vocazione.
È la parola che dovresti amare di più, 
perché è il segno di quanto sei importante agli occhi di Dio. 
È l’indice di gradimento presso di Lui, 
della tua fragile vita. Sì, perché se ti chiama vuol dire che ti ama. 
Gli stai a cuore non c’è dubbio. 
In una turba sterminata di gente, 
risuona un nome: il tuo. 
Stupore generale! 
A te non ci aveva pensato nessuno. Lui sì! 
Davanti ai microfoni della storia, 
ti affida un compito su misura… per Lui! 
Sì, per Lui, non per te. 
Più che una “missione” 
sembra una “scommessa”. 
Ha scritto “ti amo”, 
sulla roccia non sulla sabbia, 
come nelle vecchie canzoni. 
E accanto ci ha messo il tuo nome. 
Forse l’ha sognato di notte, nella tua notte. 
Alleluia!

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