lunedì 9 luglio 2018

Strada facendo ... compagni di viaggio

L’A.C. invita a Spello per camminare insieme nella Chiesa



Anche quest’anno dal 26 al 29 luglio l’Azione Cattolica della diocesi di Macerata propone per gli adulti un fine week end alla Casa ‘San Girolamo’ di Spello sul tema ‘Strada facendo, compagni di viaggio’, guidati dal già vice assistente spirituale nazionale dell’associazione, mons. Ugo Ughi, che rifletterà sulla dinamicità sulla Chiesa in cammino sullo stile della ‘Chiesa in uscita’ di papa Francesco per una vita santa, secondo l’affermazione dell’enciclica ‘Lumen Gentium’: “È chiaro, dunque, a tutti, che tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità”.
In un momento in cui il disimpegno e l’indifferenza sembra assurgere ad icona della modernità, ci si vuole mettere in discussione, condividendo nella fraternità un tempo di discernimento personale e comunitario, per rendere concreta la vocazione alla santità cui ogni credente, e soprattutto ogni adulto, è chiamato pur nella pervasiva dimensione di precarietà che sperimenta del quotidiano.
È per questo che si propone la visita allala tomba di santa Angela da Foligno, definita dalla Chiesa ‘la maestra dei teologi’, come ha scritto papa Francesco: “... una donna come Angela, diventata madre spirituale di molti chierici, valorizza la figura e la missione femminile. Il suo vissuto di fede, rimanendo fedele alla tradizione viva della Chiesa, mostra un itinerario sorprendentemente moderno: la capacità di Angela in vita di rivitalizzare il cuore credente, com’è successo per Ubertino da Casale nel 1298 e molti altri suoi discepoli, assicura che ancora oggi la sua intercessione celeste possa essere foriera di conversioni e trasformazioni del cuore”. 
Una conversione permanente, uno stile di vita, insomma, che nell’esortazione apostolica ‘Gaudete et exultate’ papa Francesco invita a vivere come declinazione della santità nel quotidiano: “Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità ‘della porta accanto’, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, ‘la classe media della santità’. Lasciamoci stimolare dai segni di santità che il Signore ci presenta attraverso i più umili membri di quel popolo che ‘partecipa pure dell’ufficio profetico di Cristo col diffondere dovunque la viva testimonianza di Lui, soprattutto per mezzo di una vita di fede e di carità’… La santità è il volto più bello della Chiesa”.
Il tema della riscoperta della propria strada alla santità, condurrà nel pomeriggio di sabato 28 luglio al ricordo grato di fratel Carlo Carretto, autentico testimone di fede a 30 anni dalla sua morte con l’aiuto di Gianni Borsa, giornalista dell’agenzia di stampa ‘Sir’. E proprio Carlo Carretto ha tracciato la strada per intraprendere il cammino della santità di una Chiesa aperta alle istanze del mondo e per questo ha subito pesanti calunnie da alcuni cristiani; nonostante ciò ha sempre amato la Chiesa come ha scritto nel libro ‘Il Dio che viene’: “Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo! Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto a te devo! Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza. Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità! Nulla ho visto nel mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso, e nulla ho toccato di più puro, di più generoso, di più bello. Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure. No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te. E poi, dove andrei? A costruirne un'altra? Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la mia Chiesa, non più quella di Cristo”.
Tanti motivi insomma per non perdere un'esperienza che si candida, ancora una volta, a costituire una preziosa "boccata di ossigeno" da quel polmone spirituale che sempre più viene ad essere, non solo per l'Azione Cattolica, la casa San Girolamo di Spello.

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