giovedì 3 ottobre 2013

Turismo e acqua: proteggere il nostro comune futuro

La 34ª giornata mondiale del turismo ad Amalfi su iniziativa dell’Ufficio per la pastorale del turismo e tempo libero della CEI

di Simone Baroncia

‘Turismo e acqua: proteggere il nostro comune futuro’: questo il tema per la celebrazione nazionale della 34ª Giornata mondiale del turismo celebrata ad Amalfi il 27 e 28 settembre scorsi per iniziativa dell’Ufficio per la pastorale del turismo e tempo libero della CEI. Il convegno ha richiamato la responsabilità dell’industria turistica verso l’ambiente, in particolare nella gestione e nell’uso ragionevole dell’acqua. La Giornata Mondiale del Turismo, voluta dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, ha ripreso il tema dell’Anno internazionale della Cooperazione per l’Acqua, che nel Decennio Internazionale per l’Azione ‘L’acqua, fonte di vita’ (2005-2015), è stato proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con lo scopo di evidenziare “che l’acqua è fondamentale per lo sviluppo sostenibile, in particolare per l’integrità ambientale e l’eliminazione della povertà e della fame, è indispensabile per la salute e il benessere dell’uomo, ed è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio”. Il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, ha ribadito: “La Giornata mondiale del turismo è un’occasione adeguata per riflettere sulla nostra azione pastorale in questo settore, per dialogare con il mondo civile, e per sensibilizzare tutta la Chiesa sull’importanza del turismo. E in questa linea si situano le numerose iniziative promosse tanto dalla Santa Sede (con la pubblicazione del nostro annuale Messaggio) come dalle diverse istanze nazionali, diocesane o locali…
Certamente, per il settore turistico, l’acqua è di cruciale importanza, e appare tanto come un bene quanto come una risorsa. E’ un bene in quanto, sentendosi naturalmente attratti da questo elemento, milioni di turisti scelgono come destinazione alcuni ecosistemi in cui l’acqua è il tratto più caratteristico, quali le zone umide, le spiagge, i fiumi, i laghi, le isole, i ghiacciai o i nevai, per citarne alcuni. Altri cercano di cogliere i suoi numerosi vantaggi, particolarmente in centri balneari o termali, che in Italia sono numerosi. Questo ci permette di parlare di un turismo specifico come, per esempio, quello balneare, termale, lacustre, fluviale o crocieristico. Al tempo stesso, l’acqua è anche una risorsa per il settore turistico ed è indispensabile, fra l’altro, per il normale funzionamento degli alberghi, dei ristoranti e delle proposte di tempo libero. Senza questo elemento, tante semplici attività sarebbero irrealizzabili”.
Con il documento la Santa Sede ha dato un importante contributo circa l’importanza che il turismo riveste in questo periodo per le possibilità che offre all’azione evangelizzatrice: “Questo è uno dei settori economici con la più ampia e rapida crescita a livello mondiale. Non dobbiamo dimenticare che durante lo scorso anno è stato superato il traguardo di un miliardo di turisti internazionali, a cui si devono sommare le cifre ancor più alte del turismo locale. Per il settore turistico, l’acqua è di cruciale importanza, un bene e una risorsa.
E’ un bene in quanto la gente si sente naturalmente attratta da lei e sono milioni i turisti che cercano di godere di questo elemento della natura durante i loro giorni di riposo, scegliendo come destinazione alcuni ecosistemi in cui l’acqua è il tratto più caratteristico (zone umide, spiagge, fiumi, laghi, cascate, isole, ghiacciai o nevai, per citarne alcuni) o cercando di cogliere i suoi numerosi vantaggi (particolarmente in centri balneari o termali). Al tempo stesso, l’acqua è anche una risorsa per il settore turistico ed è indispensabile, fra l’altro, per gli alberghi, i ristoranti e le attività di tempo libero”.
Al centro di un nuovo pensiero economico dello sviluppo sostenibile l’acqua ha un ruolo centrale perché è un elemento essenziale per la vita: “Senza acqua non c’è vita… La gestione sostenibile di questa risorsa naturale è una sfida di ordine sociale, economico e ambientale, ma soprattutto di natura etica, a partire dal principio della destinazione universale dei beni della terra, che è un diritto naturale, originario, al quale si deve sottomettere tutto l’ordinamento giuridico relativo a tali beni. La Dottrina Sociale della Chiesa insiste sulla validità e l’applicazione di questo principio, con riferimenti espliciti all’acqua.
Certamente, il nostro impegno in favore del rispetto della creazione nasce dal riconoscerla come un dono di Dio per tutta la famiglia umana e dall’ascoltare la richiesta del Creatore, che ci invita a custodirla, consapevoli di essere amministratori, e non padroni, del dono che ci fa”.
Riprendendo le allusioni di papa Francesco alla custodia dell’ambiente, e ricordando le preghiere di benedizione dell’acqua come pietre miliari della storia della Salvezza, la Chiesa sottolinea che “l’acqua ci parla di vita, di purificazione, di rigenerazione e di trascendenza. Nella liturgia, l’acqua manifesta la vita di Dio che ci viene comunicata in Cristo… Per questo, è importante ribadire che tutti coloro che sono coinvolti nel fenomeno del turismo hanno una forte responsabilità nella gestione dell’acqua, in modo che questo settore sia effettivamente fonte di ricchezza a livello sociale, ecologico, culturale ed economico”.

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