venerdì 1 marzo 2013

La santa della porta accanto

Sabato 9 marzo al teatro don Bosco il musical su Chiara Luce Badano


Il 7 ottobre 1990, muore di un osteosarcoma, all’età di 19 anni, Chiara Badano, soprannominata “Luce” nel movimento dei Focolari in cui ha vissuto la propria esperienza di fede.
Solo una triste storia come tante altre, se il dramma di una malattia incurabile fosse rimasto circoscritto nell’ambito angusto della pietà umana, ma la vicenda di Chiara Luce invece assume un valore ben diverso, per la preziosa testimonianza che tutta la sua pur breve vita ha lasciato in maniera indelebile in quanti hanno potuto avvicinarla.
Non si tratta di un “supereroe” ma di una ragazza che ha scelto di vivere consapevolmente ogni attimo della propria vita, sia prima ma soprattutto dopo aver saputo della malattia, come un dono del quale, proprio perché ricevuto gratis, si deve essere riconoscenti mettendolo a frutto nel modo che ci è concesso: “Non ho più le gambe e mi piaceva tanto andare in bicicletta, ma il Signore mi ha dato le ali” diceva agli amici che andavano a trovarla dopo aver perso l’uso degli arti inferiori. Una lucidità straordinaria che gli fa rifiutare la morfina perché, diceva, “mi toglie lucidità e io posso offrire a Gesù soltanto il mio dolore”. Una fede incrollabile che non la lascia fino alla fine quando, prima di morire, saluta la mamma dicendole: “Ciao, sii felice, io lo sono”.
Non è un caso pertanto che il 26 settembre 2010 la Chiesa ha proclamato Chiara Luce “beata”. Beata, cioè felice, nel senso che Gesù insegnava sul monte in Galilea, invitando a vivere pienamente la propria umanità come figli dell’unico Padre; una santità, insomma, a portata di tutti, sull'esempio di una "santa della porta accanto".
Nell’anno della fede la Consulta delle Aggregazioni Laicali della diocesi ha voluto prendere proprio Chiara Luce Badano come testimone di santità possibile organizzando insieme, dopo la bella esperienza della fiaccolata dell’11 ottobre, uno spettacolo sabato 9 marzo alle ore 21,00 al teatro don Bosco di Macerata. Il musical ideato e prodotto dal gruppo Hope di Corridonia e già portato con successo in diverse parti d’Italia, racconta l’esperienza della giovane Chiara a partire dai suoi scritti e dalle testimonianze raccolte durante il processo di beatificazione.
Un’iniziativa espressamente pensata per i giovani della diocesi come un dono speciale in questa Quaresima, una preziosa opportunità di riflessione sul valore e sul senso della vita, in un tempo in cui tutto è ridotto a “merce” ed ha valore se ed in quanto può essere acquistato, una benefica e salutare scossa nel clima cupo della crisi che stiamo vivendo, perché si torni a vedere i germi di speranza che sono intorno a noi e che, troppo spesso, non sappiamo riconoscere.

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