La gratitudine dell'AC per la testimonianza di vita di Dina Broglia Seccardini
Ieri, domenica 29 maggio, è tornata alla casa del Padre, all'età di 105 anni, Dina Broglia Seccardini, la più anziana socia dell'Azione Cattolica diocesana (la prima tessera, fino all'ultimo conservata gelosamente e con orgoglio, risale addirittura al 1922!).
Nata a Sforzacosta il 14 dicembre 1916, ultima di cinque sorelle, figlie del casellante delle ferrovie, cui rimarrà profondamente legata "come le dita di una mano", apprende il mestiere di sarta (suo è il drappo della bara del Cristo morto della parrocchia di Santa Croce, ancora utilizzato nella processione del Venerdì Santo).
A venti anni partecipa per la prima volta come crocerossina ad un treno bianco per Loreto vivendo un'esperienza capace di «cambiarle la vita»; da quel momento l'impegno verso i malati, all’inizio girando in bicicletta per le campagne di Sforzacosta, poi con l’Unitalsi a Loreto e Lourdes (l’ultimo pellegrinaggio risale al 1996), nelle case di riposo, presso l’ospedale psichiatrico.
Successivamente si trasferisce ad Apiro col marito, dipendente dell’Unes, con cui ha tre figli: Gabriele, Mario e Giovanni. Qui diviene - rimanendolo per molti anni - presidente dell’A.C. e animatrice parrocchiale a fianco del parroco don Lino Botticelli. Tornata nel 1958 a Macerata non si perde d’animo, nonostante la tragica perdita del marito in un incidente sul lavoro l'anno successivo, continuando nel lavoro di sarta e nell'impegno ecclesiale nella parrocchia del Sacro Cuore e poi di San Giovanni.
Proprio in questi anni viene chiamata dal prefetto e dal vescovo (che, disperati, si erano rivolti ai parroci e all’azione cattolica) a collaborare, insieme alla delegata Luciana Rastelli Tardella, con il neo-nato Comitato italiano difesa della donna, in particolare impegnato nel recupero delle ex-prostitute. Successivamente è stata un'instancabile animatrice del Centro missionario e del Movimento apostolico ciechi.
Ma il suo grande amore è rimasto l'Azione Cattolica: fino a che la salute glielo ha permesso non ha mai mancato una sola partecipazione alla tradizionale festa dell'adesione l'8 dicembre nella parrocchia di Santa Croce.
Tutta l'associazione diocesana la ricorda con profonda gratitudine per la chiara testimonianza di impegno laicale e di profonda fede, un esempio da ricordare. Le esequie saranno celebrate mercoledì 1 giugno alle ore 11.00 nella chiesa di Santa Croce.
Nata a Sforzacosta il 14 dicembre 1916, ultima di cinque sorelle, figlie del casellante delle ferrovie, cui rimarrà profondamente legata "come le dita di una mano", apprende il mestiere di sarta (suo è il drappo della bara del Cristo morto della parrocchia di Santa Croce, ancora utilizzato nella processione del Venerdì Santo).
A venti anni partecipa per la prima volta come crocerossina ad un treno bianco per Loreto vivendo un'esperienza capace di «cambiarle la vita»; da quel momento l'impegno verso i malati, all’inizio girando in bicicletta per le campagne di Sforzacosta, poi con l’Unitalsi a Loreto e Lourdes (l’ultimo pellegrinaggio risale al 1996), nelle case di riposo, presso l’ospedale psichiatrico.
Successivamente si trasferisce ad Apiro col marito, dipendente dell’Unes, con cui ha tre figli: Gabriele, Mario e Giovanni. Qui diviene - rimanendolo per molti anni - presidente dell’A.C. e animatrice parrocchiale a fianco del parroco don Lino Botticelli. Tornata nel 1958 a Macerata non si perde d’animo, nonostante la tragica perdita del marito in un incidente sul lavoro l'anno successivo, continuando nel lavoro di sarta e nell'impegno ecclesiale nella parrocchia del Sacro Cuore e poi di San Giovanni.
Proprio in questi anni viene chiamata dal prefetto e dal vescovo (che, disperati, si erano rivolti ai parroci e all’azione cattolica) a collaborare, insieme alla delegata Luciana Rastelli Tardella, con il neo-nato Comitato italiano difesa della donna, in particolare impegnato nel recupero delle ex-prostitute. Successivamente è stata un'instancabile animatrice del Centro missionario e del Movimento apostolico ciechi.
Ma il suo grande amore è rimasto l'Azione Cattolica: fino a che la salute glielo ha permesso non ha mai mancato una sola partecipazione alla tradizionale festa dell'adesione l'8 dicembre nella parrocchia di Santa Croce.
Tutta l'associazione diocesana la ricorda con profonda gratitudine per la chiara testimonianza di impegno laicale e di profonda fede, un esempio da ricordare. Le esequie saranno celebrate mercoledì 1 giugno alle ore 11.00 nella chiesa di Santa Croce.
Nessun commento:
Posta un commento