Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo.
foto di Federico Canullo - Jago, La pietà |
Ancora un appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
Ma c'è un buon senso nel Vangelo? O c'è il mistero? Forse che Gesù quando venne su questa terra, Lui l'Onnipotente, Lui l'Amore, non poteva guarire tutti i malati, sfamare tutti i poveri, lenire tutte le piaghe, risuscitare tutti i morti?
Perché non l'ha fatto? Perché ha lasciato il mondo come l'ha trovato, bisognoso, sofferente, ingiusto, cattivo? [...]
No,le cose non sono così chiare come il buon senso umano le vorrebbe, e resta, piaccia o non piaccia, un grande buio mistero che solo la fede mi può illuminare e illuminare con una luce che non è di questo mondo e che ha bisogno per essere utilizzata di occhi ben avvertiti e penetranti.
Il mistero è Gesù stesso. L'amore infinito di Dio si è fatto uomo nel Cristo che "abitò tra noi". Sempre, ma soprattutto due momenti [...]: a Betlemme e sul Calvario.
Mai Gesù fu così uomo come in quelle due situazioni perchè l'impotenza e il dolore sono le più cospicue eredità dell'uomo sulla terra come creatura e come peccatore.
Gesù si mette accanto all'uomo e gli insegna a vivere l'impotenza ed a sopportare la sofferenza con l'amore nell'amore.
Accanto all'uomo, immerso nella sua indigenza o soffocato dal suo dolore, Gesù passa. Aveva mille modi per aiutarlo, ma sceglie il più duro, il più radicale: imitarlo, mettersi al suo posto, somigliargli il più possibile. "In tutto si fece simile all'uomo meno che nel peccato".
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