Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo.
Arcobaleno - foto di Federico Canullo |
Un nuovo appuntamento con i pensieri di Carlo Carretto, dal testo "Ogni giorno un pensiero" edito dall'AVE a cura di Gian Carlo Sibilia nel 2017.
L'attesa è l'atteggiamento fondamentale dell'uomo sulla terra, l'instabilità e la sofferenza la sua casa, l'escatologia la sua speranza.
Il tentativo di ogni generazione che si affaccia sulla terra di costruire una felicità terrena, un equilibrio terreno, viene inesorabilmente infranto dopo i primi risultati, lasciando nell'uomo come contraccolpo, una sfiducia più accentuata e un pessimismo amaro più della morte.
Ciò che resta di valido è la buona volontà degli uomini di buona volontò, l'amore che si è messo nella costruzione, l'avvicinamento sempre più evidente al divino modello del Regno in cui ogni uomo è un uomo, e tutti gli uomini sono uguali; ma ... com'è possibile accontentare quest'uomo con le dimensioni della terra quando nel suo essere sono stati posti da Dio i terribili germi del divino, e stabilite dimenszioni infinitamente più grandi e più perfette come quelle del Regno di Dio? [...]
Qui sta il vero motivo dell'inquietudine, l'inconscia spinta alla ricerca della novità, il desiderio di andare al di là delle cose e bucare il muro dell'invisibile. Insomma la verità più grande, la notizia più esaltante, la certezza più sconvolgente è questa: io non sono solo il "povero di Jhwh", io sono il "figlio di Jhwh". [...]
Nato figlio dell'uomo, sono rinato, nella grazia, figlio di Dio.
Non è uno scherzo tutto ciò, e forma la radice di tutta la nostra grandezza e il motivo di ogni nostra speranza.
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