lunedì 4 maggio 2020

Per una fede mai disincarnata ...

Nella tragedia della pandemia un'occasione favorevole di discernimento

Cristo Velato - G.Sanmartino - 1753
Museo San Severo (NA)
Da un testo di Ludwig Monti, monaco di Bose e biblista, una quanto mai attuale riflessione, a partire dal commento al brano del vangelo di  Marco sull'emorroissa (Mc 5, 25-34), sul bisogno, anche in questo tempo di "distanziamento sociale", di affermare l'insopprimibile esigenza di "contatto" che permea il nostro credere e, in fondo, tutto il nostro essere uomini.
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... E subito Gesù ... si voltò verso la folla dicendo "Chi ha toccato le mie vesti?".
[...] Ancora una volta si manifesta l'attenzione di Gesù all'incontro umano con chi ha di fronte  in quel preciso istante, la sua capacità di amare e di essere amato "in situazione". Solo questo amore reale, non a parole ma nei fatti, si rivela salvifico, capace di riaprire cammini dove ogni strada pareva chiusa. E un amore concreto comporta anche un contatto dei corpi (che è sempre reciproco!): una carezza, un abbraccio, un prendersi per mano, a volte anche un solo sfiorarsi per esprimere reciprocamente la preseza, la gioia di essere insieme e il desiderio di ricomoninciare insieme. Quante volte nei vangeli Gesù tocca, prende per mano, abbraccia... [...]
Forse la domanda seria è se noi desideriamo toccare Gesù, consentendogli così di entrare in relazione con noi. E l'esercizio di tale desiderio richiede, come afferma con frequenza papa Francesco, la disponibilità a "toccare la carne di Cristo nel povero", cioé in chiunque si trova nel bisogno.
"Chi mi ha toccato?". La fede cristiana non è e non può ma essere disincanata, eterea, stoltamente intellettuale. In tal caso, si ridurrebbe ad una parodia gnostica della vita secondo il Vangelo: quella vita umana che nasce, cresce e declina sempre in un corpo, chiamato a diventare, per chi ne è consapevole, corpo di Cristo, nel mirabile metabolismo eucaristico. Usare con intelligenza e passione tutte le risorse del nostro corpo: questo è fare veramente eucaristia, rendendo grazie a Dio per essere stati creati e salvati in Cristo. E rendendogli grazie nel corpo, nostra primaria inserzione nel mondo, sede dei nostri pensieri, affetti, passioni, desideri ...
Si cita spesso il celebre aforisma di Friedrich Nietzsche "C'è più ragone nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza". Ma bisognerebbe continuare la lettura de testo: "E chi sa mai per che cosa il tuo corpo ha bisogno proprio della tua saggezza?". Chi sa mai se, grazie a un sapiente uso del toccare ed essere toccati, non impararemo a stare meglio al mondo?
(Ludwig Monti - Le domande di Gesù - ed. San Paolo 2019)

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