lunedì 15 settembre 2014

Albania: in attesa di papa Francesco!

Le impressioni di don Patrizio Santinelli, sacerdote diocesano fidei donum.
di Simone Baroncia

Domenica 21 settembre papa Francesco sarà a Tirana per il suo primo viaggio internazionale nel continente europeo. 
Lo scorso 19 agosto papa Francesco ha spiegato i due motivi principali di questa visita apostolica per mostrare solidarietà e incoraggiamento a un popolo che è riuscito a creare un governo di unità nazionale tra islamici, ortodossi e cattolici, con un consiglio interreligioso; e ricordare nella preghiera le vittime del regime comunista in un Paese, dove era addirittura anticostituzionale andare a messa e dove sono state distrutte 1.820 chiese cristiane.
A don Patrizio Santinelli abbiamo chiesto di raccontarci l’attesa di questo popolo per il papa: “Come si può immaginare l’attesa dell’arrivo del papa il 21 settembre è accompagnata da grande gioia e entusiasmo. Come ormai tutti sanno l’Albania durante il passato regime era l’unico stato al mondo che aveva inserito l’ateismo nella sua Costituzione e ha conosciuto lunghi anni di feroce persecuzione, torture e violenze di ogni genere, da cui il popolo ne è uscito prostrato ad ogni livello.
E’ ancora molto viva la viva la visita di Giovanni Paolo II nel 1993 che ha portato all’ordinazione dei primi vescovi e ha segnato di fatto l’uscita dalla persecuzione e dalla discriminazione. Ora dopo più di vent’anni dalla riapertura delle chiese e di attività evangelizzatrice, la visita di Papa Francesco, oltre alla gioia che suscita di per sé questo evento, è una vera conferma nella fede e nell’unità di una chiesa in minoranza, ma giovane e piena di energie, nella coscienza che tanto ancora bisogna fare per ricostruire quanto in passato è stato sistematicamente distrutto”. 
‘Insieme con Dio, verso la speranza che non delude’: è lo slogan. Come la Chiesa in Albania sperimenta questa frase? 
Lo slogan è veramente ricco di significato in questo luogo dove sistematicamente è stata distrutta la coscienza di un popolo. Infatti, nel profondo del cuore della maggior parte degli albanesi, nonostante tutto quello che hanno subito, è molto forte la percezione e il riferimento ad un Dio che al di là delle differenti fedi religiose, è il Padre di tutti e che tutti accoglie. Inoltre in questo ventennio dopo il regime molte sono state le promesse che di volta in volta hanno illuso tante persone a iniziare dalle promesse di facili e veloci guadagni legati ai noti traffici illeciti. Ma oltre le tante persone e proposte che hanno profondamente illuso, resta l’unica speranza che non delude, poiché è un dono gratuito che viene dall’alto”.

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