lunedì 15 febbraio 2021

Non c'è pace senza cura

La festa della Pace dell'A.C. di Santa Croce.

In questo tempo faticoso, a causa dell’epidemia che ancora non sembra recedere, viviamo tutti la tentazione di isolarci, di pensare solo a chi ci sta vicino, disinteressandoci di tutto ciò che è appena oltre i confini di casa nostra.
Proprio in questo tempo il papa ci ha ricordato, nel messaggio per la 54ma giornata mondiale della pace, che “non c’è pace senza la cultura della cura”, senza un rinnovato “impegno comune, solidale e partecipativo per proteggere e promuovere la dignità e il bene di tutti” con cui ci si senta spinti “ad interessarsi, a prestare attenzione, alla compassione, alla riconciliazione e alla guarigione, al rispetto mutuo e all’accoglienza reciproca”. 
Quasi alle porte della nostra terra, a poche centinaia di chilometri, oltre il mar Adriatico, ormai da anni si sta consumando il dramma dell'esodo di migliaia di persone che, sulla c.d. “Rotta balcanica”, cercano una sorte migliore per sé e i propri figli, spesso provando a sfuggire alle feroci persecuzioni di regimi totalitari, finendo per arenarsi sulle barriere erette dall'indifferenza e dall'egoismo ai confini meridionali d’Europa. 
Sui nostri giornali e TV le notizie del campo profughi di Lipa in Bosnia non trovano praticamente alcuno spazio, e le sofferenze di centinaia di rifugiati ammassati in mezzo alla neve, sotto ripari di fortuna, non giungono nemmeno alle nostre orecchie. 
L’Azione Cattolica parrocchiale, sensibile all’invito del papa, vuole accogliere, in collaborazione con la parrocchia, l’appello di Caritas italiana dello scorso gennaio, che chiede: 
  1. di sostenere le raccolte fondi destinate all’acquisto direttamente presso le comunità di cibo e di abbigliamento invernale e soprattutto di legna da ardere; 
  2. di informarsi ed informare, per vincere l’indifferenza mediatica nei confronti delle difficili condizioni di accoglienza in Bosnia e Erzegovina. 
Ecco perché si è voluto proporre, nella celebrazione eucaristica delle 11:30 di domenica 14 febbraio, giornata dedicata a livello diocesano per la festa della Pace diffusa di quest'anno, una particolare intenzione di preghiera per questi nostri fratelli in difficoltà, e soprattutto cominciare a rispondere concretamente al grido della loro sofferenza. 
I gruppi ragazzi dell'ACR e del catechismo di preparazione ai sacramenti, insieme con gli altri gruppi di A.C., adulti e giovani, hanno avviato, come concreto impegno di servizio per la pace, una raccolta fondi a sostegno degli interventi di Caritas Italiana in Bosnia ed Erzegovina a favore dei rifugiati, impegnandosi poi, durante tutta la Quaresima ormai alle porte, ad approfondire la conoscenza del problema per informare tutta la comunità parrocchiale, anche con videotestimonianze degli operatori presenti sul posto.
Domenica, dopo la testimonianza del diacono Franco Berardi, a nome della Caritas diocesana, si sono invitati tutti i presenti a contribuire, secondo le possibilità di ciascuno, e soprattutto a partecipare attivamente alle iniziative di informazione e sensibilizzazione (testimonianze, video, momenti di preghiera) che durante i prossimi mesi sarano organizzate dall'associazione in collaborazione anche con la Caritas parrocchiale. 
Consapevoli che solo prendendosi cura delle fragilità degli altri possiamo vivere da fratelli e raggiungere la compiuta dignità di figli di Dio.

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