mercoledì 15 marzo 2017

Dio del cielo vienimi a cercare

Omaggio a Fabrizio De André, uomo in ricerca.

L'11 gennaio 1999 moriva a Milano Fabrizio De André. Cantautore eclettico e, per certi versi, vera icona di un'intera stagione della musica italiana.
La sua produzione, ispirata da una sincera passione per l'umano, a partire proprio dai più piccoli e più fragili, ha da sempre affascinato chi non si accontenta di ruoli secondari sulla scena del mondo e, in generale, contribuito a stimolare la riflessione culturale, spirituale e civile del nostro paese, tanto da far trovare posto ad alcune sue canzoni in molte antologie letterarie della nostra scuola.
Anche per questo, il gruppo FUCI "Leopoldo Elia" di Macerata e la presidenza diocesana di Azione Cattolica hanno voluto proporre quello che non vuole essere un tributo, ma un autentico momento condiviso di riflessione sulla ricerca esistenziale dell'artista genovese, quanto mai attuale in questo nostro tempo, sempre più avaro di occasioni di discernimento personale e comunitario.
L'occasione è giovedì 23 marzo, alle ore 21:15, presso la sala convegni dell'Hotel Claudiani, in vicolo Ulissi 8 a Macerata, dove guidati da Salvatore Miscio, professore all'I.S.S.R. di Foggia e ricercatore presso la Facoltà Teologia Pugliese, autore del libro "Dio del cielo vienimi a cercare" (ed. AVE - Roma - 2016), e con il contributo del coro Solidalcanto di
Morrovalle del maestro Guido Alici, associazione culturale no-profit da sempre impegnata in attività di promozione culturale ed iniziative di solidarietà, coadiuvata per l’occasione dal maestro M. Gaetani alla chitarra e dal maestro M. Sardellini al clarinetto, ci lasceremo accompagnare in un percorso di riscoperta della personale ricerca del cantautore genovese attraverso proprio le sue canzoni, compagne indimenticabili della vita di molti adulti di oggi.
Il tentativo è quello di proporre, in un modo sicuramente piacevole, una serata di riflessione su tematiche complesse e divisive (la sofferenza, la morte, l'ingiustizia) offrendo uno spazio di confronto accogliente in cui ciascuno si senta a casa propria.
Lo spettacolo nasce dal libro omonimo scritto da Salvatore Miscio per i tipi dell'AVE, frutto del lavoro di approfondimento che l'autore ha svolto sui testi del cantautore. Come si legge nell'introduzione al volume, a firma di mons. Nunzio Galantino, saranno "tante le sorprese. La sua capacità di raccontare senza condannare, di coinvolgersi(ti) empaticamente nelle storie dei tanti vinti, la forza evocativa dei suoi versi che lasciavano emergere dal profondo dei suoi personaggi le istanze esistenziali più autentiche, e tra queste la domanda di Dio, della sua paternità, della sua giustizia, del suo punto di vista. L’ammirazione per Gesù Cristo e la sua umanità, che non vuole pensare “Figlio di Dio… ma figlio dell’uomo” fratello anche suo, del quale però ammira proprio ciò che sappiamo essere prova del suo essere il Dio-con-noi! Oserei dire che, per certi versi, Fabrizio ha compreso Gesù Cristo e la sua missione più di tanti altri che “sanno a memoria il diritto divino ma scordano sempre il perdono".

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