martedì 5 febbraio 2019

La pace è servita!

Sabato 9 febbraio la Festa Diocesana della Pace

Nel messaggio per la giornata mondiale della pace, ‘La buona politica è al servizio della pace’, papa Francesco invita ad essere ‘artigiani’ della pace. Ma cosa vuol dire? Dice il papa “Ognuno può apportare la propria pietra alla costruzione della casa comune. La vita politica autentica, che si fonda sul diritto e su un dialogo leale tra i soggetti, si rinnova con la convinzione che ogni donna, ogni uomo e ogni generazione racchiudono in sé una promessa che può sprigionare nuove energie relazionali, intellettuali, culturali e spirituali. Una tale fiducia non è mai facile da vivere perché le relazioni umane sono complesse... Oggi più che mai, le nostre società necessitano di ‘artigiani della pace’ che possano essere messaggeri e testimoni autentici di Dio Padre che vuole il bene e la felicità della famiglia umana”.
L'Azione Cattolica diocesana prova allora a rispondere invitando i ragazzi dei gruppi parrocchiali con i loro genitori e tutti i giovani e gli adulti dell'associazione e non, alla Festa della Pace 2019 secondo lo slogan 'La pace è servita', organizzata a partire dalle ore 15:30 presso il Convento dei Cappuccini di Recanati. Proprio per questo, all’inizio della manifestazione sarà presentato il progetto di solidarietà, che porterà i ragazzi in vari Paesi del pianeta, dove, attraverso il sostegno alla campagna ‘Abbiamo riso per una cosa seria’, promossa da FOCSIV, si impegneranno a conoscere le situazioni ed a sostenere progetti che promuovono l’agricoltura familiare, un atto concreto di vicinanza ai contadini del nord e del sud del mondo, contro lo sfruttamento del lavoro minorile e del territorio.

Facendo poi proprio l'invito del papa e soprattutto spronati dalle sue parole affidate alla chiesa con la lettera enciclica "Laudato Si", siamo così tutti invitati a vivere un momento di gioco e di riflessione, convinti, così come ci insegna sempre papa Francesco, che “Insieme, bambini, ragazzi, giovani e adulti, possiamo fare qualcosa per cambiare le cose, partendo dal rispetto del cibo sulle nostre tavole, evitando gli sprechi, ma anche scegliendo con cura alimenti che non provengano da filiere non controllate e non siano prodotti dallo sfruttamento dei lavoratori”.
Mentre i ragazzi saranno impegnati a ‘studiare’ con il gioco ed il racconto il consumo del cibo nel mondo per comprendere lo squilibrio che esiste nella disponibilità di cibo del mondo, provando quindi a fare qualcosa per cambiare lo status quo: insieme, bambini, ragazzi, giovani e adulti, possiamo fare qualcosa per cambiare le cose, partendo dal rispetto del cibo sulle nostre tavole, evitando gli sprechi, ma anche scegliendo con cura alimenti che non provengano da filiere non controllate e non siano prodotti dallo sfruttamento dei lavoratori.
Un ‘gioco’ analogo sarà proposto ai genitori, che partendo dalla riflessione di papa Francesco nell’enciclica ‘Laudato sì’ (‘Dimentichiamo che noi stessi siamo terra. Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora’), riflettono sul tema del consumismo attraverso un gioco sull’ ‘impronta ecologica’, che è un indicatore utilizzato per valutare il nostro consumo di risorse naturali rispetto alla capacità della terra di rigenerarle, guidati dalle sollecitazioni di Stefano Della Ceca, presidente del CiSei (Centro Sperimentale di Educazione Interculturale) e Vanni Borsella, rappresentante del Commercio Equo e Solidale.
In questo modo l’Azione Cattolica Italiana diocesana vuole stimolare alla ‘presa di coscienza’ perchè “difendere la libertà, l'autonomia e la possibilità di vivere una vita piena e buona significa ritagliare nell'indifferenza e nella cattiveria che rischiano di sopraffarci spazi di responsabilità e di dignità. Facendoci carico di questo impegno personale (anche se piccolo, a misura di ogni età) potremo dire che almeno per oggi, anche solo per un breve ma importante momento: La pace è servita”>br/> Insomma il tentativo sarà quello di pensare insieme come essere costruttori di pace, nel concreto della vita quotidiana, nelle piccole e grandi scelte che compiamo ogni giorno.
Le attività dei ragazzi e la riflessione proposta ai giovani ed agli adulti presenti si concluderanno con una preghiera conclusiva insieme al vescovo della diocesi, mons. Nazzareno Marconi e la merenda finale.

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