lunedì 25 gennaio 2016

Vinci l'indifferenza e conquista la pace!

XVIa Marcia per la giustizia e la Pace Recanati-Loreto.
(da Emmaus On Line)


Promossa da numerosi organismi (Commissione Cem per la Pastorale sociale e del Lavoro, Pastorale giovanile, Caritas, Azione Cattolica, Acli, Agesci, Csi, Sermit, Sermirr, Pax Christi, Missionari Saveriani, Università per la Pace e Centro Servizi Volontariato delle Marche) e con l’infaticabile impegno di don Rino Ramaccioni della Parrocchia “Cristo Redentore” di Recanati, la 16ª Marcia della Giustizia e della Pace avrà luogo sabato 30 gennaio, a partire da Recanati (parrocchia Cristo Redentore) alle ore 17 e si concluderà a Loreto alle ore 23 circa. Il tema della Marcia di quest’anno riprende il Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2016, voluto da papa Francesco: «Vinci l’indifferenza e conquista la pace».
Alla partenza don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (Napoli) – da tempo attivo nel denunciare gli sversamenti tossici nella “Terra dei fuochi“, definita «il più grande “avvelenamento” in un Paese occidentale, la più grande “catastrofe ambientale” a “partecipazione pubblica”» – darà la sua concreta testimonianza di prete scomodo, «parroco anti-veleni», uno dei simboli del risveglio dei settanta e più comuni intossicati dai roghi.
Lungo il percorso di questo particolare pellegrinaggio a Loreto,
si avranno altre significative testimonianze per affidare comunitariamente alla «Regina della Pace» le sorti contingenti dei nostri ambienti di vita e di lavoro, spesso esposti a conflitti, delle nostre città e dell’intero nostro mondo variamente martoriato da guerre e terrorismo. Verrà pure proposto un gesto di solidarietà a favore della Caritas siriana e della Caritas irachena. 
All’arrivo a Loreto nella Santa Casa, previsto per le 21,15 circa, interverrà don Luigi Ciotti, ispiratore e fondatore dapprima del “Gruppo Abele” che aiuta i tossicodipendenti e a coloro che soffrono varie dipendenze, quindi dell’Associazione “Libera”: contro i soprusi delle mafie in tutta Italia. Egli donerà la sua esperienza esistenziale, quale eccezionale testimone di speranza del nostro tempo e di una pace, frutto dell’amore, che è condizione indispensabile per condurre uno stile di vita autenticamente cristiano e per immettere nella società valori in grado di promuovere sviluppo e giustizia. 
E, come afferma papa Francesco nel suo Messaggio, in un mondo in cui non mancano conflitti, ingiustizie, “inequità” e prevaricazioni, ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte, a vincere l’indifferenza, ad «uscire» dalle proprie apparenti ed illusorie sicurezze «verso le periferie esistenziali», e conquistare la pace. Questa va costruita dal basso nell’avventura quotidiana, e ri-costruita quando viene infranta: «siamo chiamati a fare dell’amore, della compassione, della misericordia e della solidarietà un vero programma di vita, uno stile di comportamento nelle nostre relazioni gli uni con gli altri. Ciò richiede la conversione del cuore: che cioè la grazia di Dio trasformi il nostro cuore di pietra in un cuore di carne [Ezechiele 36, 26], capace di aprirsi agli altri con autentica solidarietà, [quale] determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramente responsabili di tutti». Con questa «determinazione ferma e perseverante», il partecipare alla «marcia» Recanati-Loreto, a cui tutti siamo invitati ad intervenire, assume un vero senso cristiano; si tratta di rivivere insieme un cammino ideale e reale sempre vivo sulla strada della fraternità e della pace. Che nessuno svuoti il vero significato, l’autentico valore di questa manifestazione fraterna.

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