Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo
Cosa intendeva Gesù proponendoci la beatitudine della povertà? [...]
La risposta non è così facile, e più ci si ingolfa nella casistica, più si sente la retorica delle parole, più si ascoltano i fanatici che vorrebbero tutto rovesciare, più si torna a casa scontenti e senza pace. Il fatto è che sbagliamo strada e voremmo ottenere il frutto senza badare all'albero su cui deve nascere. La povertà, la divina povertà, sposa bella di Francesco è un frutto dolce e maturo, non la risposta a un problema. Ed è un frutto dolce che nasce su un albero ricettacolo di tutte le dolcezze: l'albero dell'amore.
E l'albero dell'amore non è l'albero della giustizia sociale (sovente lo è anche, ma non sempre), o l'albero della filantropia, o peggio ancora l'albero della testimonianza orgogliosa di chi vuol dimostrare di essereil migliore o il più generoso degli altri. L'albero dell'amore e l'albero dell'amore, e solo chi ama lo può capire e vivere la povertà evangelica.
Senza l'amore la povertà è una mutilazione, non una beatitudine. [...]
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 308; 11 ottobre - L'albero dell'amore)
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