Ogni giorno un pensiero, in compagnia di fratel Carlo
[...] La povera era stesa su una stuoia di erbe secche, tremava. Era coperta di uno straccio di cotone blu, il colore caratteristico dei Tuareg, suoi padroni. Era tutto sbrindellato e certo non poteva riscaldarla. Accanto, avvolto in una mezza coperta di lana c'era il bimbo. Anche dinanzi alla morte, questa povera donna aveva preferito tremare lei e scadare il bambino.
Questa povera donna, non cristiana, obbligata alla prostituzione dai padroni, che non contava nulla di nulla, che moriva come muoiono i veri poveri del Terzo mondo, aveva realizzato col suo figlio l'amore perfetto, lo aveva amato fino al sacrificio, e con tale semplicità, come se nulla fosse, come cosa di nessuna importanza. Mi sentii arido come la sabbia e umiliato da una sublimità divina, vissuta da quella donna nella semplice natura, che io non avevo saputo vivere nella superiorità della grazia.
Dio era presente sotto quella tenda infinitamente povera e con quella creatura da nessuno valutata e stimata, che aveva compiuto un atto degno dell'amore di Gesù sul Calvario: il dono di sé, gratuitamente, semplicemente.
(Ogni giorno un pensiero - ed.AVE 2017; pag. 294; 29 settembre - Il dono di sé)
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